La terza stagione di Mindhunter è stata ufficialmente cancellata da Netflix

Mindhunter

Il produttore esecutivo David Fincher ha confermato che la terza stagione di Mindhunter è stata definitivamente archiviata da Netflix. Ecco le cause.

Ambientata alla fine degli anni ’70, Mindhunter racconta la storia di due agenti dell’FBI intenti a cercare di entrare nella mente dei serial killer, cercando di capirle le azioni e le motivazioni, con l’intento di riuscire a catturarne altri attraverso lo spettro psicologico, quello che inventano è il tutt’ora usato e si chiama criminal profiling. Basato su fatti realmente accaduti, la storia dei due agenti è totalmente romanzata, un excursus interessante su quegli anni visti da una prospettiva assolutamente unica.

La seconda stagione era arrivata sul Netflix nel 2019 e dalla sua conclusione era calato un torbido silenzio che ha subito dato adito a ipotesi di riservatezza sull’arrivo a sorpresa di una terza attesissima stagione, ma più il tempo passava e più le speranze diminuivano.

Durante una recente intervista con Le Journal du Dimanche, lo stesso Fincher che ha diretto diversi episodi della serie, ha risposto ad alcune domande sul futuro di Mindhunter, senza troppi giri di parole ha confermati i sospetti di molti, la serie ha un costo di produzione eccessivamente elevato e per Netflix non vale il rischio. Con questa risposta ha definitivamente affossato le possibilità che esista una terza stagione di Mindhunter.

Che cosa ci si aspettava dalla terza stagione

Le potenzialità della terza stagione sono state messe in dubbio da quando Netflix ha comunicato che la serie sarebbe stata sospesa a tempo indeterminato, adducendo al fatto che Fincher fosse concentrato su altri progetti, nonostante lui avesse già fatto intendere che non c’era intenzione di continuare da parte dello streamer.

Tuttavia, non sorprende la domanda visto che la seconda stagione aveva impostato una storia solida per poter continuare, sin dalla prima stagione è stato approfondito il “BTK Killer”, un famigerato serial killer che si prendeva gioco della polizia con i suoi crimini. Dalla conclusione della seconda ci si aspettava che nella terza avremmo avuto più risposte rispetto a questo oscuro personaggio. Invece pare che questo non accadrà mai.

Anche il regista Andrew Dominik aveva dato qualche anticipazione sulla trama di Mindhunter 3, questo sempre se non fosse stata cancellata, quello che avremmo potuto vedere sarebbero stati i detective Ford e Tench finalmente fuori dal seminterrato diretti a Hollywood in modo da far conoscere a tutti la profilazione criminale.

Tra i punti forza della serie, sicuramente è da sottolineare la scelta scrupolosa del cast per interpretare famosi serial killer che hanno scritto pagine nere della storia americana, inoltre, affronta un’analisi dettagliata del profilo dei serial killer, inserendo nel contempo storie di vita reale. Come ad esempio nella seconda stagione si è indagato sugli omicidi avvenuti ad Atlanta alla fine degli anni ’70 e all’inizio degli anni ’80.

Mindhunter

Un successo che non è stato capito

Tra le serie tv Netflix Mindhunter è stato indiscutibilmente uno dei più apprezzati, raggiungendo punteggi impressionanti, la prima stagione ha avuto una percentuale del 96% di critica, ma seconda ha letteralmente sbancato con un 99% su Rotten Tomatoes. Ma come sappiamo questo non basta, Netflix ha bisogno che molti utenti decidano di vedere una serie, non solo che abbia un punteggio alto, e purtroppo questo non è capitato con Mindhunter, che ha ricevuto una audience bassa portandola alla cancellazione.

Inoltre, con il fatto che il progetto in se richieda molto investimento, avendo cura maniacale nel dettaglio per creare la perfetta estetica del tempo, ha avuto il colpo di grazia definitivo, purtroppo un altro grande prodotto che non vedrà mai la degna fine che meritava.