Fairy Tale: una stupefacente fiaba dark firmata Stephen King | Recensione
Il Re del terrore narrativo ha creato un altro capolavoro in perfetto stile “C’era una volta…”.
Lo scorso 6 settembre, in contemporanea sia negli Stati Uniti d’America che in Italia, è stato pubblicato l’ultimo romanzo di Stephen King, intitolato Fairy Tale. Il libro è in chiave prettamente favolistica ma, come ci si può (e ci si deve) aspettare da King, il racconto assume anche diversi toni macabri.
La storia racconta di un ragazzino di diciassette anni, Charles (detto Charlie) Reade che ha dovuto affrontare una grave perdita 10 anni prima: la morte di sua madre. Da quel momento in poi, Charlie ha vissuto con suo padre che, addolorato e depresso per la morte della moglie, si è rifugiato nell’alcol, diventando un ubriacone.
Charlie, sebbene la sua tenera età, ha dovuto iniziare a prendersi cura sia di lui stesso che del padre, iniziando anche a nutrire del risentimento e, forse, dell’odio nei suoi confronti. Ad ogni modo cresce e quando il padre arriva a un punto di non ritorno, il ragazzino prega Dio perché lo aiuti e se questi avesse esaudito la sua preghiera, lui avrebbe fatto qualsiasi cosa Dio gli avrebbe chiesto.
La richiesta di Dio
Un giorno come tanti, mentre stava tornando a casa, Charlie sente abbaiare un cane e percepisce anche dei flebili lamenti umani. Si avvicina ai suoni e scopre che Howard Bowditch, l’anziano della città che tutti i ragazzini temevano a causa della sua casa in stile Psycho e del suo cane rabbioso, era caduto e si era rotto una gamba.
Immediatamente Charlie chiama il 911 e lo fa portare in ospedale, ma prima che il signor Bowditch lasciasse casa sua, chiede al ragazzo di prendersi cura della sua vecchia cagna Radar e Charlie accetta. Da qui in poi la sua vita prende una piega del tutto diversa, scoprendo che questa è stata la richiesta che Dio gli ha fatto quando, da bambino, aveva pregato per la sobrietà del padre.
La riabilitazione e i segreti del signor Bowditch
Così, una volta uscito dall’ospedale dopo un serio intervento chirurgico per sistemare la gamba rotta, il signor Bowditch torna a casa e Charlie acconsente a fargli da badante, prendendosi cura sia di lui che di Radar. Dal momento che l’ha fatto per suo padre, badare all’anziano non gli pesa per nulla.
Dopo mesi di riabilitazione, il signor Bowditch riesce a ritornare in piedi sulle sue gambe, anche se un po’ acciaccato. Come, del resto, lo è anche Radar. Howard Bowditch è solo al mondo, tranne che per Radar, così Charlie è stata l’unica persona alla quale poter fare affidamento e, soprattutto, del quale potersi fidare.
Infatti, l’anziano rivela al giovane ragazzo i suoi segreti più reconditi e surreali: lui, in verità, è molto più vecchio e ha fatto visita a un altro mondo attraverso il pozzo del suo giardino. Lì, tutto è diverso e magico, dove si trova anche una meridiana che fa ringiovanire o invecchiare.
Poco prima di morire, il signor Bowditch riesce a raccontare tutto questo a Charlie tramite una registrazione e il ragazzo, sulle prime molto incredulo presto si autoconvince per salvare la vita all’artritico cane del suo vecchio amico, decide di andare in quell’altro mondo tanto decantato, seppur anche molto pericoloso, di cui parlava in signor Bowditch.
Empis: l’altro mondo pieno di assurdità, magia e terrore
Zaino in spalla e cane alle calcagna, Charlie scende il pozzo verso il mondo parallelo. Dopo essere arrivato e aver notato già le prime stranezze, fa la conoscenza di una donna, Dora, che ha la pelle grigia e il viso deformato. Ben presto il giovane scoprirà che quel mondo è in piena crisi e c’è l’infezione del grigio che ha intaccato tutti gli abitanti. Inoltre, sul trono siede un mostro orrendo che segue gli ordini di altre creatura spaventosa e agghiacciante.
Dopo un’infinità di peripezie, Charlie riesce a raggiungere la meridiana e a salvare la povera e morente Radar, facendola tornare giovane e nel pieno delle sue energie. Ma il suo compito non è finito qui: lui vuole salvare la popolazione di Empis e liberarla sia dal giogo dei mostri terrificanti che dal grigio. Riuscirà nell’impresa vestendo i panni del principe che tutti aspettavano?
Il classico stile di Stephen King ma in chiave fiabesca
Fairy Tale è un romanzo di genere dark fantasy con una narrazione in prima persona. Grazie a questa tecnica, è più facile immedesimarsi nel protagonista e nella sua personale avventura. Il racconto non ha nessuna increspatura e anche quando Charlie si dilunga in ricordi, spiegazioni o descrizioni, la narrazione non diventa mai pesante e noiosa. Un particolare nuovo: ogni inizio capitolo viene accompagnato da un disegno. Forse è stata presa questa decisione proprio perché il racconto è in chiave fiabesca.
Inoltre, non manca assolutamente il tipico tocco horror di King, rendendo questa fiaba un racconto tetro, pauroso e agghiacciante ma, allo stesso tempo, intrigante, surreale e disgustosamente vivido nella mente del lettore.
Ci sono alcuni dialoghi che possono strappare una risata, anche l’elemento comico è presente. Seppur in quantità molto ridotta. Per concludere, se siete fan di Stephen King non potete perdervi assolutamente questo libro: una fiaba dark con molti riferimenti alle classiche fiabe che tutti noi conosciamo.