Dopo un anno ricco di lavori per Del Toro, che ha offerto al pubblico di Netflix due opere come Cabinet of Curiosities e Guillermo Del Toro’s Pinocchio, il regista ha annunciato quale sarà il suo prossimo lavoro in animazione stop-motion.
Nel 2022 il mondo dell’animazione è stato benedetto con un film fantastico, una rivisitazione del Pinocchio di Carlo Collodi unica e oscura. Del Toro e questo film sono stati giustamente ricoperti di elogi da parte di critica e pubblico, e Pinocchio ha anche ricevuto la candidatura al premio Oscar per miglior film d’animazione (e la vittoria ai Golden Globe).
Del Toro decide che il suo rapporto con l’animazione non si fermerà ed ha annunciato in una intervista a The Telegraph il suo prossimo progetto, un’adattamento del romanzo Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro, scrittore premio Nobel per la letteratura nel 2017. Il film è in fase di scrittura, processo affidato a Del Toro stesso e Dennis Kelly.
Il gigante sepolto è la storia di una coppia di anziani, Axl e Beatrice, che in una Inghilterra post-Re Artù ancora divisa tra Sassoni e Britanni e dalle tinte fantasy, abbandona il proprio villaggio in cerca del figlio dimenticato. Perché nel mondo de Il gigante sepolto i ricordi scompaiono negli anni lasciando solo un grande nulla.
Si evincono tutti i tratti che rendono questa storia perfetta per un autore come Del Toro. Un’ambientazione oscura, condita da misteri ed elementi fantasy inquietanti, nella quale si muovono dei personaggi profondamente umani per i quali non possiamo far altro che simpatizzare. Aggiungiamo a questo mix un design degno dell’ultimo Pinocchio e otteniamo un altro grande film da aspettare con trepidazione.
“Il mio prossimo film in stop-motion sarà un’adattamento de Il gigante sepolto di Kazuo Ishiguro, che sto attualmente scrivendo con Dennis Kelly, e inizieremo il processo di progettazione tra due mesi“, ha detto il regista messicano nella sua intervista. “Girerò prima un film live-action. Ma nel frattempo creeremo un lookbook e, se tutto va nel verso giusto, la produzione partirà fra due anni“.
C’è quindi ancora da aspettare qualche anno per potersi gustare il prossimo gioiello in stop-motion di Del Toro. Questo tipo di linguaggio – l’animazione stop-motion, appunto – ha fatto breccia nel pubblico per via della sua espressività e ricchezza di dettaglio. Del Toro si è dimostrato un maestro nel portare in vita un universo fatto di bambole e manichini.
Cosa più importante, ha ricordato a tutti che l’animazione non è un genere bensì un linguaggio cinematografico, e che come tale ha pari dignità di qualunque altro tipo di film.
Dovrà invece ironicamente competere per l’Oscar in una categoria dedicata ai film di animazione, sperando che possa prevalere per questo bellissimo omaggio alla nostra letteratura e, in un certo senso, all’Italia stessa.
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