“E giustizia per tutti”, il quarto numero di “Cose spiegate bene” | Recensione
“E giustizia per tutti” è il quarto numero della rivista di carta “Cose spiegate bene” edita da Iperborea per Il post, giornale interamente online nato nel 2010.
Lanciata nel giugno 2021 con “A proposito di libri“, cui si sono aggiunti altri due numeri – “Questioni di un certo genere” e “Le droghe in sostanza” – Cose spiegate bene si è arricchito del quarto titolo nel novembre 2022, quando il nuovo progetto è stato presentato alla fiera del libro Book city di Milano.
“Con l’aiuto di esperti e consulenti – dice Luca Sofri nell’editoriale – abbiamo provato a rendere più familiari e comprensibili le questioni e i meccanismi dell’amministrazione della giustizia in Italia, senza tradire troppo le complicazioni dei testi che regolano questi meccanismi“.
“E giustizia per tutti” affronta infatti il delicato tema dell’amministrazione della giustizia nel Belpaese. Lo stesso sottotitolo segnala al lettore che “tribunali, regole, pene, giurie, inchieste stanno nelle notizie e nelle discussioni ogni giorno e si incrociano con le vite di tutti“.
Tuttavia, come abbiamo imparato a dedurre leggendo i precedenti numeri della rivista, scopriremo cose che non avevamo approfondito abbastanza, oppure rivaluteremo le nostre opinioni su temi scottanti che non avremmo mai rivalutato.
“Non si può parlare della giustizia italiana senza parlare dei suoi problemi”.
La magistratura italiana presenza ancora negligenze e rallentamenti che hanno attirato ben più di una volta i moniti degli altri paesi europei sulle nostre istituzioni.
Proprio come accadde qualche anno fa, quando la Commissione Europea ha inviato all’Italia le cosiddette Country specific reccomendations, una serie di direttive con la funzione duplice di ridurre i procedimenti penali e bloccare qualsiasi tentativo di corruzione.
Rispettare queste “raccomandazioni” fu visto come l’unico modo per poter accedere ai fondi del PNRR. Considerato anche che, solo nel 2021, i procedimenti pendenti tra civili e penali erano quasi 6 milioni, è fondamentale che ogni organo istituzionale che afferisca alla giurisdizione valuti l’importanza di raggiungere il prima possibile questi obiettivi.
Come in ogni altro numero della rivista, anche nel quarto affrontiamo subito un lungo glossario con cui esordisce la trattazione. Un po’ per venire in aiuto ad ogni lettore che non abbia sufficiente dimestichezza con gli argomenti narrati, e un po’ per chiarire eventuali dubbi che potrebbero essersi accumulati nel tempo, il glossario ha la funzione di introdurci al linguaggio giuridico, cogliendone tutti gli aspetti più peculiari.
Persino nell’aletta – che, leggendo “A proposito di libri”, avevamo scoperto essere la ripiegatura interna della copertina o quarta di copertina – presenta una serie di espressioni di difficile comprensione, molte di origine latina, tipiche del cosiddetto “burocratese”.
Sapevate, ad esempio, che i protagonisti di un processo nei documenti giudiziari sono chiamati “parte attrice”? Più precisamente l'”attore” è colui che muove una causa, mentre il “convenuto” è colui che la riceve. Invece, la “parte ricorrente” è chi ha presentato ricorso.
Inserire vocaboli tipici ed eventuali altri lessici nelle prime pagine di ciascun numero ha reso “Cose spiegate bene” ben più di un semplice speciale ad uscita regolare. E’ un atteggiamento tipico de Il Post chiarire fin nei minimi dettagli tutto ciò che può risultare ostico a primo impatto, riducendo le distanze tra ambiti prettamente tecnici, in questo caso quello della Legge, e la quotidianità di tutti noi.
Un atteggiamento democratico che rende evidente – nonché encomiabile – la vocazione di un giornalismo “veramente” deontologico: arrivare a chiunque.
“Cose spiegate bene” è un progetto nato dalla redazione de Il Post in collaborazione con la casa editrice Iperborea. Lo scopo è quello di dedicare un approfondimento ad argomenti ritenuti di rilevanza sociale, perché “le Cose cambiano se le si conoscono bene, e le vite migliorano se si capiscono le Cose“.
“E giustizia per tutti” ha ricevuto la consulenza tecnica di Carlo Blengino, Filippo Perlo e Manuela Massenz. Presenta anche testi di: Marianna Aprile, Carlo Lucarelli e Lisa Noja. Invece, le autrici e gli autori che hanno firmato i singoli articoli sono: Stefano Nazzi, Marta Impedovo, Mario Macchioni, Giulia Siviero, Ludovica Lugli, Antonio Russo, Francesco Costa e Isaia Invernizzi.
Le illustrazioni portano la firma di Giacomo Nanni.