The Last of Us, incontri terrificanti e la perdita gloriosa. Recensione episodio 2
Il secondo episodio di The Last of Us prende una svolta inquietante e oscura una volta fuori dalla zona QZ, la città di Boston porta nuove terribili minacce.
Siamo solo al secondo episodio e nessuno si è sorpreso che il ritmo della serie continui a rimanere galoppante, soprattutto i fan del videogioco hanno trovato subito molte affinità nell’avventura distopica riadattata per lo schermo.
Nell’arco di un episodio e mezzo, la straordinaria Anna Torv si impone in modo incisivo sul ruolo di Tess prima di doverle dire addio con un’uscita di scena devastante quando letteralmente esplosiva, stabilendo le premesse per quello che sarà sicuramente il resto di una stagione straziante.
Purtroppo è stato un duro colpo (per chi non conosceva già il gioco) quello di dover salutare un personaggio cos’ forte e prezioso, però questo colpo di scena devastante fornisce alla trama quel sentimento di gravità e urgenza di cui necessita.
Nonostante la morte del personaggio di Tess sia stata ripresa in modo uguale dal gioco, il valore aggiunto che le ha conferito la serie sono stati i momenti precedenti del primo episodio, dove impariamo qualcosa di più su di lei quando è da sola, senza Joel e Ellie, per questo la sua fine risulta ancora più straziante. Ma facciamo un passo indietro.
Come tutto è iniziato
Ad ogni modo, ancor prima dell’epica dipartita di Tess e di quello che l’ha determinata, la serie torna indietro al settembre 2003, precisamente a Giacarta, in Indonesia. La microbiologa Ibu Ratna viene messa al corrente da parte del governo indonesiano della capacità di un ceppo mutato di cordyceps di prendere possesso degli esseri umani e della rapida diffusione dei contagi.
La sua espressione nel momento in cui si trova costretta a consigliare ai militari un bombardamento a tappeto della città compresa di tutti i suoi abitanti al fine di impedire la diffusione della pandemia è a dir poco agghiacciante.
Nonostante questo nuovo racconto di come tutto è iniziato sia molto meno coinvolgente rispetto a quello che seguiamo nel primo episodio, fornisce una chiara immagine di come davvero abbia avuto inizio l’epidemia, che con ogni probabilità sarà un elemento importante da tenere in considerazione nel corso della serie.
Subito dopo facciamo un salto avanti nel tempo per ritrovare i nostri tre protagonisti, Joel, Ellie e Tess proseguono il viaggio proprio fuori dalla zona di contenimento, il trio è davvero forte insieme e le scene si susseguono con un certo ritmo incalzante.
I dialoghi e le battute sono perfetti sia nella stesura sia nell’interpretazione tra pause comiche e sguardi pieni di terrore, appaiono naturali e diretti quasi iperrealisti ponendo le basi per accompagnarci in un percorso ricco di emotività, percepiamo con forza la disperazione di Joel e la sua completa e totale mancanza di speranza per un mondo migliore.
Nonostante non lo espliciti a parole, è evidente che Joel non è mai riuscito a darsi pace per quello che ha dovuto subire, primo su tutti la perdita della figlia Sarah, Pascal è davvero un grande interprete capace di far trasparire ogni emozione anche in piccole mosse quasi impercettibili.
Abbiamo la conferma, inoltre, che con Tess ha instaurato nel tempo un rapporto profondo non ben definito, forse proprio il dolore della perdita lo hanno reso inaccessibile e incapace di aprire il suo cuore davvero. Ed è proprio qui che arriviamo al personaggio di Ellie, lei potrebbe davvero essere la speranza che l’uomo ha perduto ormai da tempo.
Questo probabilmente però richiederà molto tempo, per adesso Joel è arido e terrorizzato, non aiuta il fatto che la giovane sia stata morsa e anche se ha dato prova di non contagiasi come tutti gli altri, quelle cicatrici evidenti lasciano l’uomo in uno stato di allerta costante nei suoi confronti.
Nonostante tutto, durante il fluire dell’episodio iniziamo a vedere le barriere di Joel crollare poco a poco, soprattutto dopo le parole scambiate nel corridoio dell’hotel abbandonato. Ma tutto questo ‘romanticismo’ viene spazzato via quando arriva il momento tanto atteso dai fan del gioco.
Arrivano i clicker
Finalmente fanno i loro ingresso i tanto attesi clicker, il primo incontro lo facciamo all’interno di un museo abbandonato, il cui esterno è un trionfo di flora rigogliosa, se non fosse orrorifico sarebbe incantevole e meraviglioso. I clicker hanno un aspetto decisamente spaventoso e affascinante, il suono che producono, per l’appunto una specie di click, è forse ancora più terrificante di quanto non sia la loro visione.
La trasposizione dal gioco allo schermo risulta praticamente perfetta, anche la scena del museo è realizzata in modo impeccabile, tratta direttamente dal gioco vede addirittura un’inquadratura che in molti giocatori non potranno aver dimenticato, quella di Joel e Ellie accovacciati dietro un mobile con un clicker proprio a pochi passi da loro, impossibile non iniziare a sentir aumentare le palpitazioni.
Quello he ha stupito la fanbase del gioco è che in moltissimi casi quando viene fatto un riferimento diretto a qualche scena tratta dal gioco rovina l’atmosfera, fa infuriare gli spettatori e distrae del momento che si sta svolgendo, questo fa la differenza in The Last of Us, tutto è perfettamente architettato e costruito per dar forma all’idea di partenza, senza stravolgerla ma glorificandola.
Così come il gioco, anche l’episodio prende la strada più oscura e triste proprio verso la fine, veniamo a sapere che proprio Tess è stata infettata, la fortuna l’ha abbandonata ma tiene all’oscuro gli altri perché la missione possa essere portata a termine, così esorta i due a proseguire sacrificandosi.
Lei è fermamente convinta che valga la pena lottare per Ellie, vede qualcosa in questa ragazza e potrebbe essere davvero la loro unica occasione, il suo ultimo atto di eroismo ha una valenza profonda. C’è speranza!
La sofisticata performance della Torv è degna di nota, vediamo un contrasto perfetto di determinazione e allo stesso tempo un profondo sconforto nel momento in cui compie il suo atto finale, le ultime parole che scambia con con Pascal risultano magnificamente complesse e tragiche.
Restiamo incollati al divano con gli occhi sbarrati mentre cerca disperatamente di far accendere l’accendino per far scoppiare le bombe che ha appena inondato di benzina, mentre un’orda di infetti sta correndo verso di lei, è spacciata e qual bacio della morte forse tra i più disgustosi nella storia della tv, risulta al contempo meravigliosamente devastante.
Sappiamo che riuscirà a far esplodere tutto, però restiamo comunque con il fiato sospeso fino all’ultimo, la sua uscita di scena è sentita, è la sua ultima possibilità per fare sistemare quello che di brutto ha fatto in precedenza, così quando finalmente riesce a far scattare quella scintilla e vediamo la fiamma, sentiamo letteralmente il peso della sua coscienza darsi pace.
Una chiusura straziante ed emozionante, adesso è tutto nelle mani di Joel e Ellie.