La nuova serie LGBT+ Smiley di Netflix è una boccata di romanticismo che, attraverso le diverse storie dei personaggi, ci fa riscoprire l’amore in tutte le sue forme.
Smiley ci mette davanti a tutte le difficoltà che l’amore comporta, quelle che si incontrano con il passare del tempo, che possono essere superate oppure no.
Racconta con un’estrema e piacevole semplicità l’amore, quello che sconvolge al punto da agire di impulso o che a volte ti frena per la troppa paura di soffrire, quello che a volte ti schiaccia e ti fa sentire piccolo, e il momento dopo ti fa piangere di gioia.
Scoppiare di felicità o affondare nel dolore, l’importante è amare, qual è il senso altrimenti?
La vicenda principale vede come protagonisti Alex (Carlos Cuevas) e e Bruno (Miki Esparbé).
Alex è barista in un bar LGBT+, è un ragazzo molto dolce e amante dello sport, che per quanto si sforzi sembra condannato a incontrare sempre la persona sbagliata. Tuttavia, non perde mai la speranza e non smette di sperare di trovare l’anima gemella, seppur cercando nel modo meno adatto.
Bruno è un architetto cinefilo e molto orgoglioso, ma anche affascinante ed estremamente romantico. A volte turbato dal suo aspetto esteriore, crede di non riuscire a piacere a primo impatto o tramite fotografie, che nel mondo di oggi sembra essere invece un criterio essenziale.
I due finiscono per conoscersi, per un malinteso, tramite una chiamata telefonica e, da quell’istante, sembra che “le due estremità del filo rosso invisibile si siano ricongiunte”, spiega Bruno al telefono:
“È una storia millenaria giapponese che sostiene che un filo rosso invisibile unisce coloro che sono destinati a stare insieme, tutti ne abbiamo uno legato al dito mignolo e non si può rompere!”.
Certo è che non sarà tutto facile, perché l’apparenza farà vacillare entrambi al loro primo incontro, e l’orgoglio prenderà il sopravvento, allungando e restringendo il filo rosso durante gli 8 episodi. Entrambi però si accorgeranno di non poter far a meno l’uno dell’altro e finiranno con inseguire il filo che li tiene uniti.
Intorno alla loro storia si sviluppano quelle degli amici e dei parenti che circondano i protagonisti e che rendono la serie leggera e divertente, e a volte anche drammatica e strappalacrime.
Un cast giovane e fresco, i personaggi sono approfonditi al punto giusto. Il montaggio resta quello di una serie poco impegnativa e l’audio a volte sembra scomparire in un dubbio silenzio, non credo ricercato o voluto. Tuttavia, se non altro, ci lascia con uno Smile sul viso.
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