La pellicola di Scott Cooper ha attratto molti spettatori dalla sua uscita, conquistando la prima posizione su Netflix Italia. Ripercorriamo i punti chiave della vicenda per fare luce sui dettagli che lo hanno reso così popolare.
Il film è un thriller-giallo con al centro un’indagine per risolvere l’omicidio di un cadetto dell’Accademia Militare degli Stati Uniti, tale Leroy Fry. A condurre l’indagine viene convocato l’ex veterano Augustus Landor, (Christian Bale) a cui si affiancherà il cadetto Edgar Allan Poe (Harry Melling).
Sorgono immediatamente i primi sospetti di qualche legame con la magia occulta dato che il corpo di Fry è stato mutilato ed il suo cuore rimosso dal petto. Landor deve agire tra famiglie misteriose, ufficiali sospettosi ed il suo gotico compagno Poe.
L’intuizione di Landor e Poe era esatta, e dietro gli omicidi si nascondeva la magia nera. A praticarla era la giovane figlia della famiglia Marquis, Lea (Lucy Boynton), con l’aiuto di suo fratello Artemus (Harry Lawtey) e l’approvazione di entrambi i genitori.
Lea soffriva fin da bambina di un’implacabile malattia – non specificata ma simile all’epilessia, stando al malore che la colpisce mentre è in compagnia di Poe – e i medici le avevano dato pochi anni di vita. Dopo aver iniziato le pratiche occulte però, la sua salute migliorò e questo portò suo padre Daniel (Toby Jones) ad acconsentire ai rituali.
Per il loro prossimo rituale Lea ed Artemus dovevano trovare un cuore umano, e decisero di recuperarlo dal corpo senza vita di Leroy Fry.
Le visioni di Lea riguardavano un certo cacciatore di streghe poi convertito al satanismo, Henri Le Clerc. Questi aveva scritto un trattato chiamato Discours du Diable sulle pratiche occulte che avrebbe consentito di raggiungere l’immortalità, ma l’unica copia conosciuta del libro fu distrutta.
Ciò che Landor scopre grazie al suo amico e conoscitore di occulto Jean-Pepe (Robert Duvall) è che Henri Le Clerc è in realtà un antenato della famiglia Marquis, e che questi posseggono una copia del Discours du Diable.
Landor aveva già scoperto in precedenza la casa dove i Marquis eseguivano i loro rituali, ma al tempo non era a conoscenza dell’oscuro retroscena della famiglia. È così che riesce a rintracciare Poe quando questi viene scelto da Lea come suo prossimo sacrificio.
Come detto, Lea ed Artemus si sono limitati ad estrarre il cuore di Fry dal suo cadavere, ma non sono i suoi assassini. Ad uccidere il cadetto è stato infatti proprio Augustus Landor, dopo averlo attirato sul promontorio con un biglietto.
Landor ha poi continuato con i suoi omicidi uccidendo Ballinger. Per collegare la morte di quest’ultimo al caso degli occultisti, Landor mutila il cadavere del cadetto facendo però un lavoro molto meno preciso di quello dei Marquis, come notato dal dottor Daniel.
L’ultimo dei suoi obiettivi, il cadetto Stoddard, fugge dall’Accademia prima di diventare una vittima. Ma perché Landor uccide i due giovani?
Landor cerca vendetta per la morte di sua figlia Mattie, violentata da Fry, Ballinger e Stoddard la notte del ballo all’Accademia. La ragazza non era riuscita a superare il trauma e si era suicidata pochi giorni prima la morte di Fry.
Poe era già in possesso di un pezzo di carta ritrovato in mano al cadavere di Fry, ovvero il falso invito di Landor citato sopra. L’ex veterano però consegna un secondo appunto a Poe durante la loro indagine per istruirlo su dove incontrarsi, e così facendo si condanna. Poe riconosce la calligrafia di Landor e fa due più due.
Inoltre, Poe aveva già chiarito che a scrivere il biglietto fatale a Fry doveva essere stato qualcuno avvezzo alla poesia, e sebbene Landor non lo sia, sua figlia Mattie era una grande lettrice di poesia, come testimonia la scena in cui Poe visita l’abitazione di Landor.
Nonostante tutto, Poe decide di bruciare i fogli di carta che avrebbero inchiodato Landor e lo abbandona alla propria solitudine, decretando la fine della loro breve amicizia. Esattamente come il dottor Marquis, Landor rimane solo con i suoi rimorsi sulle scelte fatte e su cosa avrebbe potuto salvare agendo diversamente.
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