È morto Pelé, le cause della morte del più grande campione di calcio

La stella del pallone bianco e nero si è spenta per sempre. Scopriamo che cosa ha ucciso il mitico Pelé.

29 dicembre 2022: muore Pelé. Ieri è stato un giorno che ha segnato la fine di un’era calcistica. La dipartita del grande calciatore Pelè ha strappato al mondo calcistico un grande sportivo, che negli anni ha dato tutto per raggiungere i suoi alti obiettivi. Aveva 82 anni ed è stata una grave malattia, con la quale combatteva da molti anni, che l’ha stroncato definitivamente.

Edson Arantes Do Nascimento, meglio noto al mondo come Pelé, è nato il 23 ottobre 1940 a Três Corações, in Brasile. Quest’uomo è stato, senza ombra di dubbio, uno dei più grandi giocatori di calcio di tutti i tempi, fatto confermato anche da innumerevoli appassionati di questo sport ed anche dalle persone che ci sono dentro, lavorando, allenando o giocando.

Pelé è un soprannome che gli hanno dato quando era ancora un ragazzino, durante l’età scolare, con un significato più sarcastico e canzonatorio che affettuoso o gentile. Tuttavia, Edson non ha mai abbandonato il suo nomignolo e l’ha portato con sé fino alla fine dei suoi giorni, facendosi conoscere così dal resto del mondo.

La sua lunghissima e talentuosissima carriera calcistica è iniziata con la maglia del Bauru, ma la vera prima squadra che ha segnato il principio della sua scalata verso il successo è quella del Santos. Pelé inizia a giocare con questa squadra quando aveva appena 16 anni e vi rimane fino al 1974, data in cui il trentaquattrenne lascerà per la prima volta l’amato Brasile per andare a giocare negli Stati Uniti d’America.

7 settembre 1956: debutto nel Santos con un’amichevole contro il Corinthias, segnato da un gol della piccola stella nascente. Pelé gioca per la maglia del Santos per ben 18 anni, facendo 643 reti in 660 partite giocate, riferendoci al conteggio ufficiale che, però, potrebbe variare in base alle stime dell’epoca.

Durante il corso di queste 18 stagioni, il mito brasiliano ha vinto 10 campionati paulisti e 6 nazionali, oltre a 5 coppe nazionali, 4 delle quali soltanto per lo Stato di San Paolo. In aggiunta, nel 1962 e ’63 ha vinto due Copa Libertadores e due coppe Intercontinentali. Ovviamente, ci sono anche moltissimi titoli individuali che Pelé si è portato a casa.

1975: il campione brasiliano lascia la madrepatria e vola negli States, dove gioca per tre stagioni indossando la maglia dei New York Cosmos, segnando in totale 37 reti e 64 presenze. Il periodo più significativo ed importante nella carriera di Pelé è certamente quello trascorso in Nazionale, quando il mito ha vinto tre Mondiali, record che ancora oggi è molto difficile da superare.

L’esordio con la Nazionale verdeoro è contro l’Argentina, ma la Selecao perde 1-2. Tuttavia, il diciassettenne Pelé fa gol e l’evento si ripete anche nella partita dopo, Copa Roca contro l’Albiceleste, dove il Brasile vince 2-0.

1958: Pelé, appena diciottenne, gioca nei Mondiali svedesi e da quel momento prende il volo verso una carriera piena di premi e soddisfazioni. Quel Mondiale è stato il suo trampolino di lancio, anche grazie alla ginga, un passo base della capoeira (lotta-ballo brasiliano) usato anche nel calcio.

Il Brasile vince i Mondiali del ’58 per la prima volta, ma Pelé rimane fuori nelle due gare del girone contro Austria e Inghilterra, prima di esordire contro l’URSS. Inoltre, nei quarti fa la differenza con il Galles, poi segna una tripletta contro la Francia in semifinale e infine una doppietta nella finalissima che permette al Brasile di vincere contro la Svezia per 5-2.

1966: Mondiali che, tuttavia, vedono il Brasile sconfitto dalla Cecoslovacchia, uscendo ai gironi dietro Portogallo e Ungheria. In tutto questo, Pelé è rimasto fuori dalla gara da quando si è infortunato nella seconda gara contro la Cecoslovacchia.

1970: la Selecao si riprende dagli ultimi Mondiali e vince la finale a Città del Messico con un 4-1 contro l’Italia, dove Pelé ha messo del suo con un gol. In totale, il mitico calciatore, con la Nazionale, ha registrato ben 77 gol in 92 partite, più tre Mondiali.

Dopo il suo ritiro dal mondo del calcio, nel 2013 Pelé è stato premiato con il Pallone d’onore ad honorem e nel 2020 è stato incluso nel Dream Team del Pallone d’Oro. Anche se ieri sera, verso le ore 20 italiane, è stata annunciata la morte del mitico calciatore Pelè, le sue imprese e la sua persona non verranno mai dimenticate.

Da molti anni Pelé era malato e la causa della sua morte è stata un tumore al colon, con il quale già combatteva da qualche tempo. Nel settembre 2021 si era sottoposto ad un’operazione ma negli scorsi giorni le sue condizioni di salute sono peggiorate sempre di più.

In questi ultimi giorni sono girate moltissime fake news riguardo alla sua morte, sempre smentite dai suoi familiari o da lui stesso. Tuttavia, Pelé è stato felice di essere riuscito a vedere i Mondiali in Qatar di quest’anno ed ha anche postato un commento su Instagram, scrivendo:

“Che regalo è stato guardare questo spettacolo al futuro del nostro sport. Congratulazioni Argentina! Sicuramente Diego sta sorridendo ora.” Con questo post ha voluto anche riportare alla memoria il grande Maradona, suo avversario nei dibattitti dei tifosi su chi fosse il migliore tra i due.

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