La misteriosa accademia dei giovani geni è tornata con nuovi episodi dopo una prima stagione che aveva sorpreso gli spettatori. Uscita quasi in sordina, la serie aveva conquistato grandi e piccini grazie al suo mix di umorismo, avventura ed enigmi da risolvere.
Forte del consenso raccolto con i primi episodi, successo ottenuto anche grazie alla bravura dei giovani attori, la Disney ci ha riprovato con un’altra stagione non solo facendo di nuovo centro, ma riuscendo addirittura a migliorare la serie. Ecco la nostra recensione (senza spoiler).
La seconda stagione riprende da dove ci eravamo lasciati circa un anno fa: L.D. Curtain (Nathaniel) e il suo Suggeritore sono stati sconfitti, ma il fratello cattivo di Benedict non si arrende: lui e i suoi scagnozzi sono pronti a mettere in atto un piano per ottenere il controllo mentale delle persone.
Il mondo intero, finalmente al sicuro dalla minaccia dell’Emergenza, crede che sia stato Curtain a risolvere la situazione, ignaro che dietro il pericolo ci fosse proprio lui. Benedict è frustrato perché il fratello è riuscito a far credere a tutti quanti di essere un eroe, e per di più sta tramando qualcosa di nuovo. Mentre è in giro per il mondo insieme a Numero Due, viene rapito insieme alla sua aiutante e portato da suo fratello, che lo tiene prigioniero in una strana comunità dove tutti sono felici.
Nel frattempo i bambini sono andati avanti con le loro vite: Reynie è andato ad abitare con la signorina Perumal; Sticky ha proseguito gli studi alla Boatwright Academy; Kate è andata a vivere con suo padre Milligan e Constance è rimasta nella casa del signor Benedict, insieme a Rhonda.
Benedict aveva organizzato una caccia al tesoro per riunire i bambini e passare di nuovo del tempo insieme, ma il suo rapimento sconvolge i piani. Milligan, Rhonda e la signorina Perumal si riuniscono insieme ai ragazzini a casa del signor Benedict, con l’intenzione di andare a salvarlo. I bambini vorrebbero partire insieme agli adulti, ma di fronte al loro rifiuto organizzano una fuga per cercare Benedict in solitaria: inizia così la loro avventura in giro per l’Europa.
La seconda stagione de La misteriosa accademia dei giovani geni non delude e, anzi, supera le aspettative. I giovani attori sono migliorati non solo sul piano tecnico, ma anche nel rapporto tra loro: fin dalla prima puntata si respira una chimica diversa e un’affinità maggiore.
Il viaggio si rivela pieno di pericoli e di imprevisti: l’avventura, vista l’ambientazione mutevole, assume più dinamismo, anche perché sia i bambini che gli adulti sono inseguiti dalle squadre degli uomini in grigio di Curtain. In ogni puntata c’è un nuovo enigma da risolvere e una tappa da raggiungere, mentre la caccia al tesoro si trasforma in una corsa contro il tempo per salvare Benedict e il mondo intero.
I bambini assumono più consapevolezza di se stessi e delle loro capacità. Mentre affrontano le sfide crescono, cercano di capire il punto di vista degli altri e comprendono il valore delle proprie azioni.
Il viaggio diventa così una metafora di crescita interiore. Durante il percorso tutti e quattro si rendono conto anche dei propri limiti, non solo mentali ma soprattutto emotivi: Kate riflette sul suo rapporto col padre, arrivato all’improvviso e che ha sconvolto la sua vita da orfana; Reynie comincia ad accettare le sue emozioni, anche se inizialmente è riluttante; Constance comprende il valore del lavoro di squadra e riesce a mettere da parte il suo egoismo in più occasioni; Sticky impara a fidarsi maggiormente degli altri e, come Reynie, a comprendere i suoi sentimenti.
Anche gli adulti devono fare i conti con se stessi e le proprie relazioni, e non è meno difficile che per i bambini, anzi: sono loro i primi a rivalutare la propria vita e dare un peso diverso alle relazioni.
Protagonista indiscussa di questa seconda stagione è la famiglia, insieme alle incomprensioni che possono nascere tra padri, madri, figli e fratelli. Risolverle e parlare è il primo passo per vedere il mondo in modo diverso e per liberarsi di pesi tenuti dentro per troppo tempo. La misteriosa accademia dei giovani geni 2 ci insegna proprio questo: a comunicare tra noi e lasciar libere le proprie emozioni.
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