Leyla El Abiri, cantante ligure classe ’99, nonostante la sua giovane età, ha fatto della musica il perno centrale della sua espressione artistica. Leyla in occasione del suo disco d’esordio ci ha raccontato qualcosa in più sui suoi progetti.
La giovane artista Leyla El Abiri ha pubblicato questo due dicembre il suo EP d’esordio “OH NO!”, un disco che racconta le difficoltà di crescere in un mondo che ci vuole sempre sul pezzo. Carichi di responsabilità nella nostra vita adulta finiamo per perdere di vista ciò che ci rende felici e quell’ingenuità propria dell’ infanzia.
Leyla, però, sembra non aver paura. Ed è per questo che proprio in risposta agli ostacoli che il caso le mette dinnanzi e a quelli incontrati nel cammino, l’artista esclama ironicamente OH NO!
Sarà, forse, complesso trovare una propria strada nel mondo degli adulti, ma in soccorso di Leyla arriva la musica che con le sue meravigliose sfaccettature diventa il suo principale strumento di espressione.
Leyla ha concesso alla nostra redazione un’intervista che approfondisce il suo lavoro e i suoi progetti futuri!
Ciao Leyla, Benvenuta su For In! OH NO! è il tuo disco d’esordio. Quali sono i feedback ricevuti dopo l’uscita? Pensi che si sia colto il tuo messaggio?
Ciao For In! Questo è un EP a cui sono molto legata ma è anche rimasto fermo per qualche anno (l’ho concluso nel 2020) per diversi motivi, ero un po’ dubbiosa quando ho programmato l’uscita. In realtà però i feedback sono stati positivi, mi hanno sciolto ogni dubbio.
OH NO! è una sorta di esclamazione rispetto alla consapevolezza di perdita della giovinezza. Cosa,però, del periodo adolescenziale porti ancora con te ed in che modo lo trasmetti nella tua musica?
Dell’adolescenza mi porto dentro la scoperta di me stessa, il lento processo di realizzazione che si trasforma in consapevolezza. Spero di riuscire a trasmetterlo.
Credi che la musica abbia simboleggiato per te un antidoto alla solitudine, altro tema centrale del tuo disco?
No, non credo sia un antidoto alla solitudine, trovo la musica e il songwriting in generale
semplicemente un linguaggio, un mezzo di comunicazione. Non mi consola, non mi tiene
compagnia, è solo una modalità per esprimere l’urgenza di essere ascoltati.
OH NO! si divide tra immagini di meraviglia e di speranza con altre più cupe ed angoscianti. Attualmente in quanto adulta dove ti senti di virare maggiormente tra queste due direzioni ed ancora, pensi che in futuro la tua musica possa prendere una posizione definitiva tra luce e buio?
Attualmente ho 23 anni e non mi sento pendere più da una parte rispetto all’altra e non penso succederà mai in modo permanente. Trovo che l’esistenza così come la musica sia una miscela luce e buio esattamente come le giornate, che splendono a mezzogiorno ma poi sfumano con la notte.
A livello di sonorità hai spaziato molto nel corso dei sei brani dell’EP. Cosa ti ha motivato ed eventualmente quali riferimenti musicali ti inducono a questa sperimentazione sonora?
Essendo il mio primo disco ed essendo queste canzoni scritte quando avevo 17-18 anni,
inizialmente non avevo un’idea chiara sulla scelta delle sonorità, in studio abbiamo fatto diverse prove ma Fulvio Masini (il mio produttore e mentore dal giorno zero) è riuscito comunque a cucire una produzione che calza a pennello a ciascun brano. Questo EP sicuramente si ispira alle sonorità di Lana Del Rey, mia artista preferita da sempre.
Hai paura che crescendo, poi, si perda un po’ quell’ingenuità della giovinezza che potrebbe giovare anche alla composizione della tua musica?
Non penso possa succedere, ho tanti dubbi sul futuro ma non questo. La maturità artistica, quella che ti fa migliorare, si sviluppa solo crescendo e studiando, focalizzandosi sui propri punti deboli cercando di migliorarli sempre di più, questo è il tipo di lavoro che sto facendo. Avrei paura di perdere qualcosa della “me giovane” se mi sentissi completa ma non è così, ho tanta strada da fare e tanta voglia di farla.
Come pensi sarà suonare dal vivo le tue canzoni? A tal proposito ci saranno delle live performances di OH NO! in futuro?
In realtà questo EP gira live dal 2018, abbiamo avuto modo di prepararlo e suonarlo in molte occasioni. Per questo ringrazio i miei musicisti, Emanuele Benenti, Andrea Gnisci e ovviamente Fulvio Masini, per la loro grande professionalità e amicizia. Ad ogni modo, ci sarà un tour di OH NO! nel 2023 e sinceramente non vedo l’ora.
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