È disponibile su Netflix Il mio nome è vendetta, film diretto da Cosimo Gomez con Alessandro Gassman e Ginevra Francesconi. Il film declina sul territorio italiano la formula classica della vendetta eseguita dal protagonista dopo aver subito un torto imperdonabile.
Il mio nome è vendetta parte da un sottogenere percorso innumerevoli volte e decide di rimanerne piuttosto fedele. Santo Romeo (Alessandro Gassman), ex sicario della ‘ndrangheta che si è rifatto una vita in Trentino, diventa quindi una sorta di Punitore quando i conti lasciati aperti col boss Lo Bianco (Remo Girone) lo raggiungono.
L’elemento che mischia le carte è la presenza di Sofia (Ginevra Francesconi), figlia di Santo e volenterosa di aiutarlo a compiere la sua vendetta, che diventa quindi la loro vendetta.
Il film si sviluppa dunque lungo questo desiderio del duo Santo-Sofia, con il padre che trasmetterà alla figlia una lezione di vita che pensava fosse ormai sepolta: uccidere o essere uccisi.
Senza perdere tempo Il mio nome è vendetta porta avanti la missione scontro dopo scontro. La sua durata è di appena un’ora e mezza, e la visione complessiva risulta quindi molto concentrata e dinamica, senza tempi morti.
Come accennato, la componente action di questo action thriller è ben presente. Seppur non particolarmente fantasiosa – quasi tutti gli scontri sono un misto fra pugni, coltelli e pistole – è comunque piuttosto intensa e vi sono sia scene più appariscenti che scene più violente.
Il ritmo degli scontri segue il mantra del film: uccidere o essere uccisi, mostrare pietà è un segno di debolezza. D’altronde Santo sa che non c’è via di fuga dai suoi inseguitori e l’unico modo per porre fine a tutto è attaccarli lui stesso.
Già questo potrebbe essere un ottimo motivo per consigliare il film agli appassionati del genere: una buonissima “azione” in un film d’azione.
Ci sono alcuni passaggi superficiali e riguardano principalmente la trama. Il metodo usato dalla ‘ndrangheta per rintracciare Santo di volta in volta è quantomeno improbabile ma non è nulla che danneggi seriamente la visione.
Aggiungendo invece un parere personale, sarebbe stato interessante lasciare un finale più aperto e sviluppare ciò che di fatto avviene nel corso di una manciata di scene in un sequel vero e proprio. Ma questo è un altro discorso.
Il mio nome è vendetta è una storia già vista in centinaia di altri film ma che non fa della storia il suo fulcro. Gassman stesso ha dichiarato di essersi divertito a realizzare un film con azione, sparatorie e violenza, essendo lui stesso un fan del genere.
A chi non è capitato di tanto in tanto di avere voglia di un film con meno chiacchiere e più azione? Proprio per questo motivo consigliamo di inserire Il mio nome in vendetta nella vostra watchlist e godervelo quando quel momento arriverà.
Dal 24 al 27 gennaio, un monologo emozionante sulla tragica stagione dei sequestri di persona…
Ferzan Özpetek torna alla grande con un film che celebra la forza delle donne, tra…
Dal 25 gennaio al 2 febbraio, uno dei capolavori più crudi di Cocteau in scena…
I fan di Suits sono pronti a fare un salto nel passato e ad accogliere…
Voi lo sapete a quanto ammonta il patrimonio di Gerry Scotti? Preparatevi ad una cifra…
Un film ambizioso ma poco riuscito, che tenta di unire storia e commedia, senza replicare…