Lo speciale natalizio dei Guardiani della Galassia della Marvel ha tutto: i personaggi cosmici preferiti del MCU, brani musicali da urlo e Kevin Bacon alle prese con una festa dove ovviamente si balla.
James Gunn impiega ben 44 minuti, compresi i titoli di testa e di coda, per raccontare la sua favola natalizia con lo speciale natalizio dei Guardiani della Galassia. Si tratta di 11 minuti in meno rispetto allo speciale di Halloween della Marvel di quest’anno, il magistrale Licantropus – Werewolf by Night.
Tuttavia, mentre Werewolf by Night, nonostante il formato da special televisivo, era un omaggio ad alcune epoche molto specifiche della cinematografia horror, la durata dello speciale natalizio dei Guardiani della Galassia è in linea con il suo desiderio di essere un prodotto televisivo, piuttosto che un cortometraggio. Una televisione dal sapore molto specifica, per di più.
Una volta gli speciali natalizi e festivi erano un appuntamento fisso per le reti televisive, spesso si trattava di episodi standard del programma preferito che riprendevano i temi della stagione, a volte si trattava di speciali animati con i beniamini dei fumetti o dei cartoni animati portati in prima serata, e altre volte si trattava di bizzarri spettacoli di varietà.
Il più famoso tra questi è naturalmente lo Star Wars Holiday Special, andato in onda nel novembre del 1978, dopo che il primo film era diventato un successo di botteghino e di merchandising, oltre che un autentico fenomeno culturale, ma molto prima che diventasse un franchise con una mitologia tentacolare, intricata e ben protetta.
Esso rappresenta allo stesso tempo una sorpresa e un disastro, con bizzarri cammei di celebrità come Art Carney e Bea Arthur, sequenze animate e una manciata di “canzoni” discutibili (con un’eccezione/una menzione d’onore per “Light the Sky on Fire” dei Jefferson Starship, adeguatamente inquietante). Ma perché sto parlando di tutto questo?
Perché Lo Speciale natalizio dei Guardiani della Galassia riesce a racchiudere tutti questi elementi: una guest star importante (Kevin Bacon), un tema natalizio sentimentale e persino numeri musicali nell’universo.
La differenza è che non si tratta di uno spettacolo di varietà, ma di un “esperimento” dell’universo dei Guardiani della Galassia della Marvel, in quanto Drax (Dave Bautista) e Mantis (Pom Klementieff) cercano di regalare a Peter Quill (Chris Pratt) un Natale memorabile, nonostante non abbiano capito nulla di questa festività.
Più che una “storia” sembra una “atmosfera” (che volete, dura solo 44 minuti!), il tutto è realizzato con l’occhio del regista James Gunn per le folli trovate buffe e il suo orecchio per il montaggio delle colonne sonore. Tuttavia, si tratta di un’atmosfera davvero piacevole, in quanto l’equipaggio di svitati spaziali fa tutto il possibile per aiutare il loro capo a rivivere il Natale, con un sentimentalismo genuino che poteva essere raggiunto solo con le brillanti basi caratteriali gettate nelle loro prime due avventure cinematografiche.
Anche con una trama ridimensionata, che permette ad alcuni dei personaggi chiave di girovagare un po’ per Hollywood, il film contiene tutti i tratti caratteristici che ci si aspetta di trovare sul set dei Guardiani nel MCU.
Forse in molti si aspettavano che Gunn e compagnia volessero puntare su uno speciale televisivo in stile fine anni ’70, un po’ come Giacchino ha fatto con la sua estetica Universal per Licantropus – Werewolf by Night. Sebbene ciò fosse appropriato per lo speciale di Halloween, si sarebbe corso il rischio di minare la sincerità di questo speciale ricorrendo al paragone.
A parte le bizzarrie terrestri, questo sembra un capitolo dei Guardiani come si deve, e i punti di forza visivi dei film come Rocket Raccoon (che rimane una delle più grandi creazioni di personaggi in computer grafica di tutti i tempi) e Groot (che a volte sembra essere un costume di scena, ma in realtà è ancora in computer grafica!) restano un punto fermo.
Per quanto riguarda la tanto pubblicizzata apparizione di Kevin Bacon, l’attore sembra divertirsi come un matto, completamente pronto ad accettare qualsiasi stranezza gli venga proposta, buttandosi con l’entusiasmo che ci si aspetterebbe da un ospite dei classici episodi del Muppet Show originale, facendo tutto e di più di quello che gli viene chiesto. Occorrerebbe più energia di questo tipo a Hollywood di questi tempi, anche se forse in altri casi non avrebbe tanto senso quanto in questo.
Naturalmente, non sarebbe un’avventura dei Guardiani della Galassia senza canzoni, e Gunn ne mette insieme una selezione sufficientemente bella, dalle relativamente scontate “Fairytale of New York” e “Christmas Wrapping” a brani più profondi di Fountains of Wayne e Julian Casablancas.
Ma il vero pezzo forte è una canzone originale creata per questo speciale, talmente forte e assoluta, e interpretata in modo così divertente nell’universo, da diventare immediatamente un punto di forza di tutta la produzione del MCU dell’ultimo anno o giù di lì e da sembrare destinata a diventare per sempre un punto fermo delle playlist natalizie alternative.
Lo speciale risulta leggero (e questo è certamente un fatto voluto), ma è anche realizzato con una cura così sincera da rendere impossibile non rimanerne almeno un po’ affascinati. Inoltre, è ancora una volta evidente come la sensibilità di Gunn sia riuscita a portare questi personaggi dall’oscurità totale a un livello in cui possono prendere parte a qualcosa di così stravagante, in un formato che da anni non esiste quasi più, facendolo funzionare.
La Marvel continua a dare il meglio di sé quando realizza qualcosa di inaspettato, e ora lo ha fatto per ben due volte con i suoi speciali festivi, che hanno il pregio di permettere ai registi di scatenarsi in situazioni bizzarre. Un maggior numero di episodi di questo tipo da parte del MCU in futuro sarebbero davvero un bel regalo.
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