Falling for Christmas: il ritorno di Lindsay Lohan per le feste di Natale. Recensione
Dopo un periodo lungo e travagliato, la regina delle commedie anni 2000 torna sui nostri schermi – e ci era proprio mancata.
Ha debuttato al primo posto della classifica di Netflix il film natalizio “Falling for Christmas”, ma la parte migliore è sicuramente Lindsay Lohan.
Tra richiami a “Mean Girls”, che l’ha consacrata signora dei chick flick, e l’ormai immancabile televisione che si accende su un altro film di Natale targato Netflix, possiamo chiudere un occhio sulla mediocrità del prodotto pur di riavere Lindsay.
La trama è estremamente stereotipata: la ragazza ricca che trova gioia e amore nelle cose più semplici della vita. Lindsay Lohan è Sierra Belmont, un’ereditiera che ha avuto tutto e che d’improvviso si ritrova con niente. Quando Tad (George Young), il suo fidanzato influencer, la porta in cima a una montagna per farle la proposta di matrimonio, entrambi precipitano e Sierra perde la memoria.
E mentre Tad passa quattro giorni con l’esperto di sopravvivenza Ralph (Sean J. Dillingham), Sierra viene salvata da Jake (Chord Overstreet, “Glee”), proprietario del North Star Lodge, padre della fin troppo adorabile Avy (Olivia Perez) e, fortunatamente per Sierra, vedovo. Sierra, rinominata Sarah poiché non riesce neanche a ricordare il proprio nome, viene quindi accolta dalla famiglia di Jake, che nel frattempo è alla ricerca di investitori per tenere a galla il suo hotel.
Lo sviluppo è facile da immaginare. Ma il punto di questi film non è la trama originale, o il budget, o la caratterizzazione dei personaggi. Il punto è che è Natale. Ci sono le luci, c’è la neve, c’è rosso e verde e oro. Più che un film è una decorazione.
Il Netflix Christmas Universe ha generato certamente prodotti più validi – come il fortunato “Un principe per Natale”, che ha dato il via a questa sfilza di film natalizi che si stanno man mano andando a sostituire a quelli targati Hallmark -, ma ne ha anche creati di peggiori.
“Falling fo Christmas” è al centro di questo spettro. Non regala niente di nuovo al genere, ma forse neanche dovrebbe. È semplicemente un film piacevole, da compagnia. Un bel modo di passare il pomeriggio, magari con una tazza di cioccolata calda mentre fuori piove, per iniziare a sentire aria di Natale.
Perché tutta questa prevedibilità porta con sé un senso di familiarità: nonostante tutto, sappiamo dall’inizio che il film finirà bene, che la tragedia è solo un espediente narrativo, e che non c’è niente che un po’ di spirito natalizio non possa curare.
Ciò che vende il prodotto è sicuramente la presenza di Lohan, che sembra aver trovato un nuovo punto di partenza grazie a Netflix (ha già firmato il contratto per un altro film). E anche se non è il posto migliore in termini di qualità, è sicuramente accogliente.
Se odiate chi inizia a sentire le canzoni di Natale già da settembre, e i supermercati che vendono i panettoni già da ottobre, e i negozi che tirano fuori gli addobbi a novembre, allora questo film non è decisamente per voi.
Ma se il Natale è la vostra festa preferita e ogni anno non vede l’ora che arrivi, e – soprattutto – se adorate Lindsay Lohan e vi manca vederla sui vostri schermi, allora “Falling for Christmas” è esattamente ciò che state cercando.