Apre al pubblico la mostra “Dai Medici ai Rothschild. Mecenati, collezionisti, filantropi”, con cui Gallerie d’Italia e Banca Intesa San Paolo ripercorrono il ruolo di collezionisti e filantropi che i banchieri ebbero a partire dal Rinascimento, fino all’età contemporanea.
La mostra, curata da Fernando Mazzocca e Sebastian Schütze e suddivisa in undici sezioni dedicate a un grande collezionista del passato, è allestita nelle Gallerie d’Italia di Milano, presso Piazza della Scala a Milano.
Non si possono contare le personalità che, dai secoli passati ai tempi odierni, hanno subito il fascino del Bel Paese.
Attori, politici e banchieri si sono trasferiti in Italia, chi per diletto o chi per lavoro, al fine di perdersi nelle offerte culturali che contraddistinguono il paese, dal cibo, alla musica, dalla moda all’arte.
Devono essere stati proprio i numerosi talenti italiani a scatenere l’impulso di mecenati quali Joachim Wagener, John Morgan o ancora Heinrich Mylius a collezionare quanti più reperti pittorici e scultorei di orgine italiana.
Joachim Heinrich Wilhelm Wagener è stato un mercante e banchiere berlinese, socio onorario dell’Accademia di Belle Arti di Berlino, nonché amico corrispondente di molti artisti.
La sua collezione privata comprendeva diverse opere che rispecchiavano lo spirito di rinascita nazionale del romanticismo tedesco, come quelle di Karl Friedrich Schinkel e Caspar David Friedrich.
Wagener, tuttavia, acquistò anche grandi capolavori di artisti italiani tra cui spicca un dipinto dell’Ottocento italiano: la Fuga di Bianca Cappello da Venezia di Francesco Hayez.
Anch’egli tedesco, ma originario di Francoforte sul Meno, Heinrich Mylius era ancora un ragazzo quando si trasferì, nel 1788, a Milano.
Fu un importante interlocutore con gli ambienti tedeschi, nonché mediatore degli scambi economici tra Germania e Italia durante la Restaurazione.
Nella sua cerchia di amici e conoscenti figuravano uomini del calibro di Friedrich Schiller, Vincenzo Monti, Johann Wolfgang Goethe e Alessandro Manzoni. Le fitta rete di relazioni che Mylius seppe intessere durante tutta la sua permanenza in Italia contribuì all’ascesa di Milano quale capitale culturale cosmopolita del XIX secolo.
Nella sua collezione figuravano dipinti di alcuni degli esponenti della Scapigliatura, tra cui la Veduta della filanda di Boffalora di Giovanni Migliara e la Veduta della Piazza del Duomo con il Coperto dei Figini di Angelo Inganni.
Veniva, invece, da molto più lontano l’americano John Pierpont Morgan, nato nel Connecticut e proproprietario della JP Morgan & Co., prima banca d’investimento in senso moderno.
Morgan preferiva collezionare intere collezioni anziché accumulare opere singole, spaziando dall’arte antica e bizantina fino a quella medievale e rinascimentale.
Quando dovette decorare le pareti della sua biblioteca newyorkese, scelse arredi, sculture e dipinti del Rinascimento italiano: secondo la sua visione del popolo americano, infatti, gli Stati Uniti erano una nazione che andava educata in seno alla cultura.
La mostra “Dai Medici ai Rothschild” celebra anche l’impegno che ebbero i filantropi e banchieri italiani nel promuovere la nostra preziosa arte.
Tra le undici sezioni che compongono il percorso espositivo, figurano anche personalità eminenti come Ambrogio Uboldo che ottenne, nel 1838, il titolo “Cavaliere Nobile di Villareggio”, un riconoscimento dell’impero asburgico offerto a coloro che si erano distinti per lo spiccato impegno alla cultura, e Raffaele Mattioli, amico di pittori quali Renato Guttuso e Giorgio Morandi, ma anche di scrittori come Carlo Emilio Gadda.
DOVE: Gallerie d’Italia – Milano
QUANDO: Dal 18 novembre 2022 al 26 marzo 2023. Da martedì a domenica dalle 9.30 alle 19.30, il giovedì fino alle 22:30.
Lunedì chiuso.
Ultimo ingresso: un’ora prima della chiusura
BIGLIETTI: Intero 10 €, ridotto 8 € (per over 65 e under 26); gratuità per convenzionati, scuole, minori di 18 anni, dipendenti del Gruppo Intesa Sanpaolo.
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