Black Panther: Wakanda Forever si vuole presentare nel panorama dei film dei supereroi come una pellicola Marvel differente, tuttavia dobbiamo aspettarci ancora alcuni punti fermi del MCU, come le scene post-credit. Non ci sono spoiler nell’articolo.
La Fase 4 del MCU è stata criticata per il fatto che le scene post- credit che siamo ormai tanto abituati a vedere nei titoli di coda, in gran parte sono state utilizzate per introdurre nuovi personaggi nell’universo Marvel o per stuzzicare una trama futura che non riusciva a legarsi completamente al film stesso.
Anche se Thor: Love and Thunder, nonostante i tanti altri difetti che riporta, ha rappresentato una piccola eccezione, in quanto la scena post-crediti con Jane nel Valhalla è sembrata più che altro una chiusura di una importante trama narrativa che abbiamo seguito negli anni. In generale, però, siamo sempre stati introdotti a un gruppo di personaggi senza avere idea di quando li avremmo realmente poi rivisti.
Black Panther: Wakanda Forever adotta un approccio completamente diverso e, invece delle tipiche due scene alla fine della pellicola, ne presenta solo una, appare dopo il primo blocco di titoli di coda, in sottofondo si sentono le note della canzone “Lift Me Up” di Rihanna.
Non faremo spoiler in questa sede, perché avremo tutto il tempo di parlare di ciò che accade in questa scena in altri articoli.
Tuttavia, la scena funge più da epilogo dell’intero film e da continuazione della scena finale, piuttosto che da elemento separato. Si tratta di un momento toccante, che lascia intravedere una potenziale trama futura, ma non sembra essere il punto principale del film.
Si diceva che Wakanda Forever avrebbe avuto una scena post-credit che introduceva il Dottor Destino nel MCU, ma tranquilli, questo non accade e, come ha dichiarato il produttore Nate Moore al ComicBook.com, non sarebbe mai accaduto, quindi dopo la prima scena potete uscire tranquillamente dal cinema senza remore, dopo non c’è nulla.
Quella che viene mostrata è una scelta intelligente, perché sarebbe sembrata una mossa dozzinale, dopo che il sequel esplora in modo così ponderato il dolore e i vari modi in cui i nostri eroi lo affrontano, aggiungere in nuovo personaggio che sbuca dal nulla ed è proprio per questo che c’è solo una scena finale commovente.
“Il tono di questo film è un po’ diverso e ci è sembrato particolarmente giusto, una volta che la gente ha visto il film, che il finale fosse poetico, tornare indietro e dire ‘Hey guarda che c’è un tag ai titoli di coda’ sembrava un po’ poco sincero rispetto a quello che stavamo facendo”, ha spiegato Moore.
“Proprio come Endgame non aveva bisogno di un’etichetta alla fine, questo film non sembrava averne bisogno”.
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