Re Carlo III sfregiato: aggredito proprio da alcuni giovani, il gesto assurdo. Tutti sotto shock!
Non si fermano le polemiche degli attivisti di Just Stop Oil che stanno letteralmente sconvolgendo il mondo. Nell’occhio del ciclone questa volta c’è niente di meno che Re Carlo.
Just Stop Oil è un gruppo di attivisti ambientali il cui nome risuona prepotente durante ultimi giorni per le loro azioni provocatorie in solidarità ai problemi ambientali. Gli ambientalisti si stanno sempre di più ribellando ad un sistema politico ed economico che mira a distruggere le risorse di questo mondo.
Quelli di Ultima Generazione, per esempio, agiscono soprattutto nei luoghi di cultura e arte come ad esempio i musei. Dopo aver imbrattato con la passata di pomodori I Girasoli di Van Gogh e il Pagliaccio di Monet con il puré, i ragazzi di Just Stop Oil tornano alla ribalta prendendo di mira una personalità importante della contemporanietà: Re Carlo.
I manifestanti si sono recati al museo Madame Trussauds con la maglia del loro gruppo di riferimento, Just Stop Oil appunto, e hanno gettato una torta in faccia a Re Carlo. Il museo Madame Trussaud è un celebre luogo in cui vengono esposte le statue di cera delle più importanti figure internazionali e Re Carlo è una di questa.
Le motivazioni di Just Stop Oil e la scelta di re Carlo
Scegliere di colpire Re Carlo non è per nulla casuale. Anzi gli attivisti del gruppo ambientalista hanno accolto con grande entusiasmo il gesto e hanno commentato così: “La scienza è chiara. La richiesta è semplice: basta fermare il nuovo petrolio e gas. È un pezzo di torta”.
Infatti ad aggiungere un tassello in più in questa vicenda ci ha pensato proprio il portavoce del gruppo che ha scritto: “L’azione si svolge poche settimane prima della COP27 a cui il re Carlo III avrebbe abbandonato i piani per partecipare e tenere un discorso, su consiglio dell’allora, ora ex, primo ministro Liz Truss“
Si tratta quindi di un forte tentativo di protesta contro la scelta del Re, sotto consiglio dell’ex primo ministro Truss, di non partecipare al CO27. Una scelta sicuramente politica da parte di Liz Truss che non tiene conto delle problematiche imminenti dell’ambiente.
Gli attivisti, tramite le loro azioni, sfidano i potenti a prendere coscienza della difficile situazione e fanno pressione sul governo britannico circa la necessità di sospendere le nuove licenze per petrolio e gas.
Si prevedono sicuramente altre azioni da parte dei manifestanti che di certo non si fermeranno di fronte a nulla. I due attivisti sono stati fermati ed arrestati insieme ad altre quattro persone collegate alla vicenda.