Belen, “…pistole puntate alla testa” | Sequestrata e legata
Belen come non l’avete mai vista: la showgirl argentina ha fatto una dichiarazione sul suo passato che ha lasciato i fan a bocca aperta. Nessuno si aspettava che Belen avesse subito una cosa del genere. Ecco tutti i dettagli.
Belen Rodriguez la conosciamo per essere una conduttrice, modella e showgirl e di successo del panorama italiano. La bellissima argentina è la fidanzata di Stefano De Martino, ex ballerino di amici – il programma condotto da Maria De Filippi.
Dopo molti alti e bassi, la loro storia d’amore ha finalmente il vento in poppa: i due sono tornati a stare insieme dopo aver passato diversi anni separati.
Belen ha due figli molto piccoli ed è una grandissima professionista: tutti siamo abituati a riconoscerla in una donna forte e determinata, mamma e lavoratrice. Pochi però sanno che Belen ha alle spalle un passato davvero turbolento.
Prima di venire in Italia infatti ha vissuto per diversi anni in Argentina. Durante il suo soggiorno nella sua terra madre, purtroppo, lei e la sua famiglia hanno vissuto momenti drammatici e terribili: si tratta di episodi inimmaginabili.
Il racconto di Belen ha sconvolto e scosso gli animi dei fan, che non immaginavano avesse vissuto un avvenimento così sconvolgente e traumatizzante. Ecco cosa è successo esattamente.
Lo straziante racconto
In un’intervista, la showgirl argentina ha fatto un passo indietro nel suo passato, raccontando uno spaccato di vita davvero drammatico. I fan sono rimasti sconvolti ascoltando quello che ha passato negli anni in cui viveva in Argentina, nel bel mezzo di una fortissima crisi economica.
Il paese era molto in povertà e la famiglia di Belen non era affatto benestante. Ecco il racconto di quanto ha vissuto. La storia è davvero terribile e potrebbe urtare la sensazione di molti.
“Un giorno arrivano da noi. In otto, armati e drogati di colla. Io ero in giardino, mi prendono per i capelli, mi trascinano dentro. Ci legano, pistole puntate alla testa. Mi chiamano in bagno. Da sola. Penso: ‘se non mi uccidono tutto il resto va bene, il resto lo posso dimenticare’, racconta.
“Quando Menem sale al potere vende le aziende statali agli americani, incluse le grandi aziende come la Pepsi Cola di cui mio nonno era vicedirettore, ebbene in quel momento l’Argentina cade in una profonda crisi economica. La gente ipoteca la casa, la macchina. Anche noi, da un giorno a un altro perdiamo la casa, senza poter prendere niente: divani, letti, piatti, asciugamani”, conclude.