John Wick 3-Parabellum: l’Uomo Nero lotta (ancora) per ogni suo respiro. Recensione
Il noto sicario deve difendersi dai suoi colleghi in scontri all’ultimo sangue (e all’ultima pallottola).
John Wick 3-Parabellum è il terzo capitolo della saga “John Wick” ed è uscito nei cinema nel 2019. Anche in questo film vediamo il nostro antieroe correre e cercare riparo dai cacciatori di taglie che vogliono la sua testa. L’Uomo Nero dovrà chiedere aiuto alle sue vecchie conoscenze.
Il film riprende dalla fine del precedente, ovvero John Wick (Keanu Reeves, noto attore per film come “Il profumo del mosto selvatico” e “Constantine”) deve sfuggire ai serial killer a causa di una taglia piazzata sulla sua testa, di 15 milioni di dollari.
L’assassino è ricercato per aver infranto la regola principale: non uccidere nessuno all’interno dell’hotel Continental (luogo dove si riuniscono tutti i sicari) quindi Winston (Ian McShane, famoso attore per ruoli in film come “Death Race” e “Il cacciatore di giganti”), essendone il direttore, lo ha scomunicato.
John Wick si vedrà costretto a cercare aiuto nel suo passato e infatti andrà dal Direttore (Anjelica Huston, nota attrice per film come “La famiglia Addams” e “Debito di sangue”), una donna con un ruolo importante nella Gran Tavola, gilda mondiale degli assassini, che lo accolse e gli insegnò a combattere quando era solo un bambino.
Grazie a lei, John riuscirà ad andare a Casablanca per chiedere aiuto a Sofia (Halle Berry, attrice famosa per i ruoli interpretati in film come “Catwoman” e “Capodanno a New York”) e ricordarle del pegno che gli deve, perché la aiutò anni addietro. Quello che vuole è incontrare il Reggente (Saïd Taghmaoui, noto attore per film come “I giardini dell’Eden” e “Wonder Woman”) l’unica persona al di sopra della Gran Tavola, per poter fare ammenda e vedersi annullata la scomunica.
Questi gli concede la grazia solamente se John accetterà di assassinare Winston. L’uomo accetta e ritorna al Continental di New York per eseguire l’ordine, ma non appena giunge sul posto, dopo una breve chiacchierata con il suo vecchio compagno d’armi che gli chiede se vuole trasformarsi definitivamente nell’Uomo Nero (uccidendo un suo amico) oppure vivere e combattere per quella luce fioca che ancora brilla in lui (ovvero l’amore che prova per la sua defunta moglie), John Wick decide di non uccidere Winston, ma di cercare di sopravvivere restando il più umano possibile.
Purtroppo, però, prendendo questa decisione, la Giudicatrice (Asia Kate Dillon) revoca la neutralità dell’albergo e ordina ai suoi uomini di distruggerlo. Alla fine, dopo diversi scontri, Winston deve provare alla Giudicatrice la sua fedeltà per riottenere il Continental nelle sue piene funzioni e così spara a John, facendolo precipitare dalla terrazza dell’hotel.
Fortunatamente, l’Uomo Nero è indistruttibile e viene soccorso da uno degli uomini di un malavitoso soprannominato il Re della Bowery (Laurence Fishburne). Così come per i precedenti due film, anche nel terzo capitolo vediamo lo stesso regista (Chad Stahelski), lo stesso produttore (Lions Gate) e lo stesso sceneggiatore (Derek Kolstad).
John Wick 3-Parabbellum è un film d’azione/thriller che si ricollega molto bene ai precedenti, infatti, non mancano le scene crude e violente dei combattimenti corpo a corpo, con armi da fuoco o con armi bianche e improprie. Ci sono scontri accompagnati da un sottofondo musicale, mentre in altri si sentono solo i rumori sordi dei colpi andati a segno e i respiri ansimanti dei lottatori.
Dal momento che John Wick spazia in diversi punti del mondo per chiedere aiuto, la sceneggiatura ci regala inquadrature di posti spettacolari, come il deserto africano dove l’accecante luce del sole è in contrasto con la figura total black di Wick. Il filo conduttore di questi film, oltre alla violenza e al riscatto, è anche l’amore.
Wick è ancora disperatamente innamorato di sua moglie, ha ancora la fede al dito (anche se poi è costretto a tagliarsi proprio quel dito e a consegnare la fede al Reggente come atto di lealtà) e, soprattutto, lui vuole sopravvivere solo per avere la possibilità di continuare a ricordarsi di lei.
L’amore che prova per la moglie lenisce le sue ferite perché grazie ad esse sa di essere ancora vivo e di poter amare la donna della sua vita. Oltre all’amore fedele verso un altro essere umano, in questi film è presente anche l’amore incondizionato che si prova per gli animali (in questo caso i cani).
Ricordiamoci che tutto è iniziato perché hanno rubato la Mustang di Wick ma, soprattutto, perché gli hanno ucciso la cagnolina (fatto che viene sottolineato più volte nei film). E anche la sua vecchia amica Sofia ha due cani che la aiutano nei combattimenti, a cui lei è molto legata.
Inoltre, all’inizio del film, sapendo che dovrà affrontare molti pericoli, la prima cosa che fa è quella di mettere al sicuro il suo cane, consegnandolo all’hotel dove sa che verrà protetto.
Grazie a tutti questi dettagli, capiamo che l’Uomo Nero è sì un’entità da tenere alla larga ma, allo stesso tempo, ha la capacità di amare e di agire in modo pressoché corretto. Nel 2023 uscirà il quarto capitolo della saga e io confido nel fatto che il nostro antieroe non cambierà, rimanendo oscuro e brutale all’esterno ma sensibile e ricercatore della tranquillità all’interno.
Se vi siete appassionati di questa saga, non potete rinunciare a guardare anche il terzo film. Non avrebbe senso neanche perdersi il quarto, quindi attendiamo con ansia l’uscita del prossimo capitolo ma, nel frattempo ha senso fare una bella maratona dell’intera saga. Giusto per non perdere il filo ed essere preparati a un nuovo combattimento.