Un marito fedele: il matrimonio e i suoi aspetti più oscuri e negativi. Recensione
La storia di un uomo e della sua vita coniugale torbida e corrotta, questo troviamo nel film Un marito fedele.
Un marito fedele è l’adattamento cinematografico dell’omonimo libro scritto da Anna Ekberg, che racconta le vicende di una coppia sposata sul ciglio del deterioramento sentimentale. Il film, che si colloca nel genere thriller/crime, mostra una comune vita matrimoniale con alti e bassi.
La pellicola inizia in medias res, ovvero con una scena collocata a metà film dove si vede un uomo investire una donna. Successivamente, comincia sotto forma di racconto: un ex detective dialoga con sua figlia del matrimonio e dei reati commessi legati ad esso.
I protagonisti di questa storia sono Christian (Dar Salim, noto attore per film come “Submarino” e “Exodus-Dei e re”) e sua moglie Leonora (Sonja Richter, conosciuta per aver preso parte “Cecilie” e “The Substitute”), lui architetto ambientalista e lei ex violinista che ha interrotto la sua carriera per prendersi cura del loro figlio Johan (Milo Campanale, che ha recitato in questo film e nella serie tv “Elves”) affetto da una grave malattia dalla quale, ormai, è guarito.
All’apparenza sembrano una famiglia felice, con uno stile di vita agiato e la possibilità di realizzare qualunque cosa vogliano, ma spesso le apparenze ingannano. Infatti, da qualche tempo, Christian ha una relazione con una sua collega più giovane, Xenia (Sus Wilkins); Leonora inizia a sospettare qualcosa quando, nel cuore della notte, Christian riceve dei messaggi e, pur di non dare il cellulare alla moglie, lo tira contro una parete, rompendolo.
Da questo momento la storia comincia a tingersi di nero e il rapporto matrimoniale diventa sempre più torbido, fino a quando lui decide di divorziare e lei glielo impedisce, scaturendo in Christian pensieri truci che si realizzeranno in azioni disumane. Ma quando fallisce nel tentativo di separarsi dalla moglie per sempre, inizia una sorta di “accordo mortale” tra Leonora e Christian, ovvero lei lo mette alle strette dicendogli che deve eliminare Xenia dalla sua vita, dimostrandole che lui vuole stare ancora (e soprattutto solo) con lei.
Alla fine di tutti gli eventi che si succederanno in chiave thriller/noir, abbiamo una coppia luminosa e perfetta all’esterno mentre all’interno è oscura e marcia. Il film è diretto da Barbara Topsøe-Rothenborg, regista danese nota per film come “Amore al primo…Gulp” e “Madklubben”.
La produzione è Netflix e SF Studios Production, mentre la sceneggiatura appartiene ad Anders Rønnow Klarlund e Jacob Weinreich, che hanno già lavorato insieme per film come “Allenamento con la morte” ed “Exit”.
Un marito fedele è un thriller che racconta il tipico rapporto incrinato e instabile di una coppia, dove il coniuge tradisce la moglie con una donna più giovane, rendendo la propria partner preda e diventando lui stesso predatore.
Ma in questo film, che all’inizio ci fa credere di seguire lo stesso schema, i ruoli si invertono e la moglie, quando scopre l’infedeltà del marito, decide di non prendere le parti della vittima e subire le decisioni dell’uomo, invece sceglie di diventare lei stessa predatrice e sottometterlo, togliendogli quel potere che pensava di aver ottenuto tradendola.
Il racconto mostra come in un matrimonio i ruoli si possano alternare o addirittura sostituire completamente e che non necessariamente la donna deve sempre ricoprire il ruolo di vittima.
Questo film è adatto a un pubblico che predilige i racconti ricchi di tensione, un po’ noir e con dei finali non del tutto prevedibili. Quindi, se siete fanatici di film del genere thriller, crime, poliziesco e giallo, mettetevi comodi e godetevi un film che vi farà mettere in dubbio la persona che amate di più e, magari, anche il vostro matrimonio.