Andor amplia notevolmente la portata e introduce un grande personaggio di Star Wars. Recensione episodio 4
Andor amplia notevolmente la portata della sua storia e reintroduce il personaggio forse più importante di Star Wars di tutti i tempi.
Prima del 2016, il personaggio di Mon Mothma era per lo più la risposta a una domanda banale. Sebbene sia apparentemente la leader dell’intera Alleanza Ribelle, non appare fino al Ritorno dello Jedi, e solo per una scena, per spiegare il piano che prevede l’uccisione dell’Imperatore e la distruzione della seconda Morte Nera. Non la vediamo durante la Battaglia di Endor e non si ferma nemmeno per un abbraccio con gli Ewok alla fine.
Tuttavia, il personaggio interpretato da Caroline Blakiston ha destato grande interesse e, per i fan più accaniti di Star Wars negli anni ’90, Mon Mothma era onnipresente nei vari romanzi e fumetti dell’Universo Espanso. Eppure, nonostante la sua breve apparizione nella Trilogia Prequel, interpretata da Genevieve O’Reilly, solo in Rogue One si è avuta la sensazione che Mothma stesse davvero ricevendo il rispetto che meritava sullo schermo.
Con il quarto episodio di Andor, la O’Reilly riprende brillantemente il suo ruolo, rivelando nuovi lati del personaggio che non avevamo mai visto prima, quindi ci troviamo ufficialmente nella rinascita di Mothma. L’unica vera domanda è: perché Star Wars ci ha messo così tanto ad arrivare a questo punto?
Come dimostra il quarto episodio di Andor, Mothma è la figura politica più importante dell’intero percorso dell’Alleanza Ribelle. Il fatto che la sua storia venga raccontata solo adesso, per la prima volta dal 1983, è un fatto non solo meraviglioso, ma anche del tutto inaspettato.
L’episodio 4 di Andor porta la serie dal realismo estremo della povertà del pianeta Ferrix ai retroscena della politica di Coruscant, un pianeta che dovrebbe essere noto a tutti ma che in qualche modo sembra nuovo per come viene presentato. Nonostante una buona parte dell’episodio veda Cassian nel mezzo di un’operazione speciale con vari Ribelli, ciò di cui è impossibile non parlare è sicuramente il primo assaggio di Coruscant e il suo significato per l’intera serie.
Questo significa che incontreremo Mon Mothma (O’Reilly), una senatrice di Chandrila che sembra odiare suo marito e che ha incontri segreti con Luthen Rael (Stellan Skarsgård), la cui identità su Courscant è completamente diversa da quella che abbiamo visto nel terzo episodio. Fingendosi un ricco antiquario e una cliente, Rael e Mon Mothma parlano sottovoce di come spostare fondi senza che l’Impero lo venga a sapere.
Se qualcuno temeva che Andor non avrebbe spiegato la complessa struttura organizzativa dell’Alleanza Ribelle, l’episodio 4 lo disilluderà alla grande. Luthen e Mon Mothma sono già alla disperata ricerca di denaro da destinare all’Alleanza, e l’occhio sempre vigile dell’Impero rende le cose difficili. La posta in gioco è piuttosto evidente: per quanto tempo questi due potranno continuare a comportarsi da cittadini onesti mentre in realtà sono entrambi punti di riferimento per i ribelli? Mothma sopporta a malapena l’idea di cenare con gli altri senatori, il che crea una grande bomba a orologeria che la porterà a lasciare pubblicamente il Senato prima di Una nuova speranza.
Il contrasto con tutta l’azione della corporazione imperiale in questo episodio è costituito da un’intelligente e realistica quantità di burocrazia imperiale inefficiente. Dopo la fuga di Cassian dalla Zona Aziendale Preox-Morlana, l’Impero assume il controllo diretto di quei pianeti, mentre Syril Karn (Kyle Soller) viene rispedito a vivere con sua madre su Coruscant.
Ma, cosa ancora più interessante, ci viene presentato anche un consiglio di sicurezza composto da supervisori dell’intelligence imperiale, ognuno responsabile di una diversa area dello spazio. Andor si trasforma brevemente in una serie sulla politica amministrativa, nelle scene vediamo il supervisore Dedra Meero (Denise Gough) mettersi nei guai per un eccesso di zelo riguardo al merch che Cassian ha avuto nell’episodio 3. In pratica, Dedra sta preparando un piano per il suo futuro.
Dedra descrive uno schema preciso delle attività della Ribellione e i suoi superiori e collaboratori dicono: “Seee, come no, vedremo”.
Questa trama prevede alcuni scenari possibili. In primo luogo, è realistico sottolineare come la Ribellione sia stata in grado di farla franca con così tanto contrabbando e insurrezione; l’Impero è così impelagato nella burocrazia da risultare disorganizzato.
In secondo luogo, sembra che l’attenzione per Dedra Meero possa indicare che in lei c’è qualcosa di più di quello che sembra. Potrebbe essere una spia della Ribellione? E se è una spia, qual è il suo scopo?
Se c’è una debolezza nell’episodio 4 di Andor, è che tutti gli intrighi su Courscant fanno sembrare l’ingresso di Cassian in questo nuovo gruppo di Ribelli piuttosto noioso al confronto. Certo, siamo coinvolti in quello che gli accadrà e vogliamo che tutti questi personaggi riescano nella loro missione, ma in termini di avanzamento della storia, la maggior parte delle vicende di Cassian sembra trasmettere il messaggio che: essere nella Ribellione implica un sacco di campeggio nei boschi.
Si tratta di cose buone, ma in contrasto con le grandi rivelazioni e gli allettanti indizi della trama su Coruscant, la storia di Cassian al momento sembra in sospeso.
Nel complesso, l’episodio 4 sembra fare da ponte tra il tono e l’ambientazione della première in tre episodi e la portata più ampia del resto della serie. Se la serie continuerà ad aggiungere stratificazioni in questo modo, possiamo aspettarci un viaggio straordinario.