“Scuola di felicità per eterni ripetenti” di Enrico Galiano, edito da Garzanti, parla al cuore e alla mente grazie ad una serie di piccole lezioni. Lezioni di vita, quella vera, abbinate al racconto e alla voce dei suoi alunni e delle sue alunne.
L’ultimo libro di Enrico Galiano è un inno alla vita ed è un balsamo che cura, allevia, una sorta di guida tra i tanti punti di domanda, le incertezze dell’esistenza.
È un testo bellissimo, capace di dare un punto di vista diverso grazie alle tante voci dei ragazzi e delle ragazze incontrati sui banchi di scuola dall’autore. Enrico Galiano, infatti, mette sulla carta una serie di testimonianze che insegnano, che illuminano e sorprendono per la forza e il significato loro intrinseco. Gli episodi raccontati sono abbinati ad una lezione precisa e particolare: “le piccole lezioni” degli studenti e delle studentesse hanno tanto a che fare con la vita adulta, sono in grado di trasmettere il genuino e il lato prezioso della vita.
Questa raccolta racchiude il valore di tanti aspetti e dei momenti che inevitabilmente si incontrano nel cammino, il coraggio, i nuovi inizi, l’amore, il senso di fallimento, la libertà, il rispetto, la bellezza, i sogni, il “rumore” della felicità per citarne alcuni. Ogni singolo capitolo contiene una profondità straordinaria, che passa attraverso la semplicità delle parole dello scrittore e giunge con un’immediatezza che lascia gli occhi incollati alla lettura.
Dire che è utile leggere “Scuola di felicità per eterni ripetenti” è riduttivo e superficiale. È molto di più perché dentro ognuno potrebbe riscoprire e ridefinire un lato della propria vita, un evento, quel modo di essere e di stare che spesso sono ignorati e dimenticati.
Galiano insegna e riesce in questo perché è il primo a porsi nella condizione di imparare dai suoi ragazzi e dalle sue ragazze, è il primo che intravede in una domanda, in una battuta, in una frase quel valore e quella traccia illuminanti, densi di significato. Si fa coinvolgere e toccare cambiando la definizione, il dato per scontato, il sapere già pregresso e confezionato, le sicurezze mature e compiute.
Le distanze si ribaltano e così sono i giovani ad insegnare, a parlare, a trasmettere quel qualcosa in più che tanti adulti non ascoltano e non considerano più. Ogni incontro e ogni esperienza sono motivo di scoperta, di cambiamento: c’è solo da imparare perché alla fine siamo tutti eterni ripetenti. Enrico Galiano fa sparire la dicotomia antagonista giovani / adulti per porre tutto su un piano diverso, stimola la riflessione, quell’empatia educativa che fa vedere l’inaspettato, chiama ognuno a ripensare alla propria vita con uno sguardo e un pensiero nuovi. La vita, secondo l’autore, è vera se pienamente scelta, vissuta e sognata; non è vita quella apparentemente perfetta, schematica, basata sul giudizio e sul confronto con gli altri.
Come nel suo precedente libro “L’arte di sbagliare alla grande”, anche in questo suo ultimo lavoro Galiano rimette in discussione la sua vita e le sue esperienze per trovare un senso diverso, per riscoprire se stesso nelle sue azioni e negli eventi accaduti. Gli errori ci sono, sono inevitabili, gli errori insegnano e parlano della persona, del suo mondo: non c’è criticità o giudizio, punti di non ritorno ma lo scrittore dedica grande attenzione a sovvertire il classico pensiero che imputa e sentenzia, per fare spazio a quello che la persona è davvero, nelle sue fragilità, nei suoi sbagli, nel grande bagaglio che costituisce il suo vissuto.
Le scelte possono essere cambiate, c’è sempre tempo per sognare e per ritrovarsi, invertire la rotta guidando il timone, riprendersi la vita, il tempo, riscoprire il valore di ciò che circonda.
Le sue lezioni parlano il linguaggio della comprensione, della consapevolezza che arriva dopo aver sperimentato il buio, della cura perché dimostra che c’è sempre un’altra possibilità, della vicinanza perché Galiano stesso si pone al fianco di ognuno.
Grande umanità e semplicità caratterizzano queste pagine, impregnate di vita e di esperienza, di luce grazie agli episodi narrati. Sono importanti e la dicono lunga anche le etimologie delle parole scelte da Enrico Galiano che descrivono e riassumono quello che lui stesso vuole esprimere e riportare.
Siamo tutti eterni ripetenti, alle prese con la vita, con il fatto di “diventare grandi, adulti”, alla costante ricerca del rumore della felicità che “fa sempre un fottuto casino. Non è il sottofondo della storia. È il rumore che la storia la cambia. Frastuono, il più delle volte. Quello che a un certo punto copre tutto il resto. Quello che non puoi ignorare. Il rumore della felicità diventa suono, forse, ma solo dopo un po’. Lo diventa quando riguardo le foto sbiadite dei giorni in cui sentivo solo rumore, la vita era solo rumore, io lo ero.”
Enrico Galiano, già autore di romanzi importanti e di successo come “Eppure cadiamo felici”, “Felici contro il mondo”, “Dormi stanotte sul mio cuore” e altri, non viene meno al suo spirito autentico e profondo, con una scrittura che può essere letta da tutti e che lascia sorpresi perché sedimenta significati e spunti inaspettati, si fa ricordare.
“Scuola di felicità per eterni ripetenti” tocca il cuore e la mente, è sincero e profondo, poiché la vita viene celebrata in tutte le sue sfaccettature.
Un professore, uno scrittore, un padre e un uomo capace di mettersi accanto a chiunque e, attraverso le parole, essere aiuto, testimonianza e racconto, insegnamento. Le parole non sono mai abbastanza e allora occorre leggere, occorre vivere questo libro e riscoprirci la propria, di vita.
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