Il mondo di Game of Thrones ci ha insegnato che non c’è niente di più pericoloso di un matrimonio e l’ultimo episodio della sua serie spin-off non ha tradito le aspettative in merito.
In questo quinto episodio, intitolato “We light the way”, al tavolo nuziale abbiamo avuto tutto quello che ci si aspetta da un matrimonio a Westeros: politica, intrighi, accuse e molto sangue.
L’inizio di puntata sancisce il matrimonio tra la principessa Rhaenyra Targaryen (Milly Alcock) e il figlio di Corlys Velarion (Steve Touissant) ovvero Laenor Velarion (John Macmillan). Come spiegato nell’episodio precedente, il motivo di tale scelta è di unire le due casate più potenti del regno e rafforzare così la pretesa al trono della futura regina.
Un matrimonio dunque combinato, basato sull’opportunità e non sui sentimenti che devono essere sacrificati dai futuri sposi: sia l’amore della principessa per Ser Criston Cole (Fabien Frankel) sia quello del suo futuro consorte per Joffrey Lonmouth (Solly McLeod) sono infatti messi da parte per il dovere verso il regno e il proprio ruolo.
Una scelta che i due futuri consorti decidono di accettare stabilendo che entrambi potranno continuare a vedere i propri amanti. Una decisione che sembra mettere d’accordo tutti, ma che finirà per rivelarsi fatale.
Dando l’addio alla regina Alicent Hightower (Emily Carey), l’ex primo cavaliere del re, Otto Hightower (Rhys Ifans) avverte la figlia di come l’amicizia con Rhaenyra sia destinata a finire. Infatti, quando in futuro suo marito Visery Targaryen (Paddy Considine) morirà, questa non verrà accettata come regina da tutto il regno in quanto donna portando molti a prendere le parti di Aegon, il primogenito maschio del re, e ciò rappresenterà un pericolo per suo figlio.
Un giudizio, quello dell’ex primo cavaliere del re, che nel corso della puntata si dimostra lungimirante. Otto Hightower sembra così fare la sua uscita di scena e viene da chiedersi quanto le sue azioni fossero spinte da aspirazioni personali e quanto invece da un vero desiderio di impedire una guerra che sembra ormai imminente.
Di ritorno ad Approdo del Re, il cavaliere della guardia reale Ser Criston Cole confessa il suo amore per Rhaenyra chiedendole di scappare con lei ad Essos e di sposarlo, ma Rhaenyra lo rifiuta preferendo il suo dovere di erede al trono. Più tardi lo stesso cavaliere sarà interrogato dalla regina Alicent riguardo il presunto affaire avuto dalla principessa con lo zio Daemon Targaryen (Matt Smith), ma confessa di essere invece lui l’uomo con cui Rhaenyra ha perso la sua verginità.
Capiamo così come quanto accaduto abbia avuto effetto su Ser Criston Cole, come questo credesse davvero nel suo giuramento e di come sia scosso dall’averlo infranto per poi vedersi rifiutato dalla giovane. Un rifiuto, quello della principessa, che si rivelerà importante all’interno dell’episodio e della trama stessa della serie.
I matrimoni nel mondo de Il Trono di Spade non sono mai banali, l’abbiamo imparato dalla serie principale con le traumatiche Nozze Rosse prima e con le più “liete” Nozze di Porpora dopo. Non è quindi un caso che con l’avvicinamento delle nozze tra lady Rhaenyra e Laenor Valerion le aspettative fossero alte e non possiamo certo dire che queste siano state disattese.
Nel banchetto che inaugura i 7 giorni di festeggiamenti prima delle nozze vere e proprie non sono mancate infatti le tensioni famigliari. Lo vediamo con l’arrivo di Daemon, da poco vedovo avendo assassinato la moglie Rhea Royce, il quale autoinvitandosi riporta a galla i dissapori con il fratello e l’amore sopito della nipote nei suoi confronti.
Tensioni che si vedono soprattutto con l’arrivo della regina consorte Alicent Hightower presentatasi in ritardo e vestita di verde un colore che, come sottolinea il figlio del primo cavaliere Larys Strong (Matthew Needham), indica la chiamata alle armi nella sua natia Vecchia Città. Un simbolismo che fa intuire il cambiamento di mentalità della giovane regina e come questa sia pronta a combattere per mettere suo figlio Aegon sul trono di spade.
Un matrimonio che si fa sempre più concitato, prima con i consueti balli per ravvivare l’atmosfera e poi con l’immancabile scorrere del sangue. La rabbia covata da Criston Cole esplode quando viene scoperto e provocato da Joffrey, l’amante del futuro consorte di Rhaenyra , il quale segna così la sua condanna. Il cavaliere della Regina riversa su Joffrey la sua furia cieca uccidendo con le mani il ragazzo e portando così alle lacrime Laenor Velarion.
Nella concitazione dello scontro non manca l’ennesimo episodio della torbida storia tra zio e nipote: quando Daemon approccia Rhaenyra chiedendole se questo matrimonio è ciò che vuole veramente e forse, anche se non ci è dato saperlo con sicurezza, scatta un bacio tra i due.
Una fine tragica quella di questo banchetto che porta ad un fulmineo e triste matrimonio. I due novelli sposi sono in lacrime: Laenor per l’amante perduto e Rhaenyra, forse per quanto fatto dal suo amante e per come questo possa compromettere la relazione con il futuro marito, forse per il desiderio di avere suo zio davanti a lei invece che il giovane Velaryon o forse perché realizza ora più che mai come il matrimonio cambierà per sempre la sua vita.
Il finale di questo episodio conferma le parole di Otto Hightower e la loro lungimiranza. Una guerra civile tra i Targaryen è imminente ed inevitabile e trascinerà con sé tutto il continente occidentale. Un quinto episodio questo in cui si iniziano a delineare le due fazioni che vedremo in lotta e come queste possano formare alleanze inaspettate, come per esempio quella tra Ser Criston Cole e la regina Alicent, intervenuta giusto in tempo per impedire che quest’ultimo si togliesse la vita.
Le mosse degli altri protagonisti potrebbero essere invece imprevedibili, come quelle di Daemon, ora intento a sedurre la figlia del Serpente del Mare Laena Velaryon (Savannah Steyn), intenzionato ad ereditare le terre della ormai defunta moglie.
Quali che siano le future alleanze, il finale di puntata ci lascia intendere che lo scopriremo di certo presto viste le condizioni del re Viserys Targaryen, sempre più precarie e destinate a segnare la sua fine.
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