Teddy è uno dei libri più pubblicizzati dell’anno: uscito lo scorso 7 settembre, ha già ottenuto migliaia di recensioni entusiaste. Edito da Giunti Editore, il romanzo è in cima alle classifiche dei titoli più venduti, anche grazie all’abbondante pubblicità di cui ha goduto.
Si tratta del secondo titolo scritto da Jason Rekulak dopo il libro I favolosi anni di Billy Marvin del 2018. Dopo il successo del primo libro, l’autore è tornato con una nuova storia che promette di farci passare delle notti insonni.
Mallory Quinn è una ragazza con un brutto passato di tossicodipendenza. Finalmente pulita, è pronta a cominciare una nuova vita. Il suo sponsor Russell le trova un impiego come babysitter presso una famiglia del New Jersey, i Maxwell, che l’accolgono in famiglia e la fanno sentire subito a casa. Mallory dovrà occuparsi di Teddy, il figlio della coppia, finché non andrà a scuola.
Le cose sembrano andare per il meglio: Teddy è un bambino dolce, vispo e intelligente, e fin da subito si lega a Mallory. Il bambino ha un’amica immaginaria di nome Anya; una cosa del tutto normale per la sua età, se non fosse che la sua compagna di giochi compare nei suoi disegni con un aspetto inquietante e inizia a fargli disegnare scene disturbanti.
Teddy era in cucina con un nuovo disegno. È l’immagine di un uomo che cammina all’indietro in un boasco fitto e intricato. Trascina una donna per le caviglie, ne sposta il corpo senza vita. Sullo sfondo, tra gli alberi, si vedono la mezzaluna e molte piccole stelle luccicanti. «Teddy? Questo cos’è?»
Mallory si rende conto che Anya non è una semplice amica immaginaria, ma nasconde qualcosa di molto più sinistro. La ragazza decide di capire cosa sta succedendo, ma non ha idea degli orrori che scoprirà.
Teddy non è lo spaventoso horror che il booktrailer ci ha fatto credere che fosse: a parte qualche brivido del tutto contenuto nei primi capitoli, il tono inquietante lascia spazio ben presto a un thriller paranormale in cui la protagonista dovrà scoprire il segreto dietro i disegni del bambino.
Il romanzo riesce a tenere il lettore incollato alle pagine grazie al mistero e alla scrittura veloce, semplice, propria di una ragazza giovane che si sta reinserendo nel mondo. Il libro, infatti, è scritto in prima persona; una scelta che si rivela vincente per il coinvolgimento del lettore. Anche i disegni stampati tra le pagine contribuiscono a creare la giusta atmosfera durante la lettura.
Il finale dolceamaro è la perfetta conclusione per una storia che sa anche emozionare e che affronta temi come il lutto, la solitudine e la rinascita. Non siamo di fronte a un capolavoro, ma si tratta comunque di un ottimo titolo da leggere tutto d’un fiato, inquietante al punto giusto ma non spaventoso.
Il colpo di scena è riuscito e lascia letteralmente a bocca aperta, visto anche che il libro inizia con premesse molto diverse rispetto al suo svolgimento. Teddy, pur uscendo dai binari in cui viaggiava all’inizio, è un romanzo da non perdere, soprattutto per gli amanti del thriller. Un titolo fresco, semplice ma non banale.
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