Bella Ciao, Pif dice la sua sulla questione Pausini: “Che gran minchiata”
Un lapidario Pif ha espresso la sua opinione in merito all’infelice exploit di Laura Pausini su Bella ciao, definita dalla cantante de La solitudine come una canzone politica. Caustiche le parole del regista siciliano: “Quando ti rifiuti di cantare ‘Bella Ciao’ hai già preso posizione”.
Pif non le manda a dire e se parliamo di questioni sociali e politiche nel senso letterale del termine, ossia di questioni della polis, ossia della città e del cittadino, Pif è sicuramente una delle voci più autorevoli in Italia, dal momento che ha saputo prendere una posizione in diverse occasioni. Basti pensare ai suoi film La mafia uccide solo d’estate (2013), In guerra per amore (2016) e l’ultimo E noi come stronzi rimanemmo a guardare (2021).
Va da sé che di fronte a un’affermazione così infelice come quella di Laura Pausini, il testimone abbia detto la sua.
Ma ricapitoliamo un attimo quanto è accaduto. Ospite della tv spagnola, Laura Pausini si è rifiutata di intonare il brano Bella Ciao, simbolo della Resistenza Partigiana. “Non voglio cantare canzoni politiche”, ha detto durante il quiz quando il conduttore ha iniziato a canticchiarla.
Pif non è stato l’unico a dire la sua, ovviamente, e c’era d’aspettarselo diversi personaggi pubblici hanno espresso la loro opinione in merito e naturalmente i memes e le vignette satiriche si sono sprecati.
Pif è stato davvero diretto e rispetto all’affermazione di Laura Pausini secondo la quale lei non ha intnezione di cantare canzoni politiche perché non vuole doversi schierare, né da un lato, né dall’altro, ha detto la sua in modo anche pungente:
La canzone è stata definita da Laura “troppo politica”, in ballo c’è uno degli inni antifascisti più famosi, il manifesto per eccellenza, emblema della resistenza antifascista e che include liberali, socialisti, monarchici, cattolici, anarchici e comunisti, racchiudendo tutti questi movimenti e gruppi in un unico sentimento antifascista.
Non si tratta quindi “di politica” o sarebbe meglio dire propaganda, cantandola Laura Pausini non avrebbe fatto propaganda ma semmai avrebbe espresso un valore universale condiviso.
Pif sui social ha detto: “Pensare di non cantare ‘Bella Ciao’, per non voler prendere posizione, è una gran minchiata”.
Il testimone ha risposto in modo decisamente lapidario e netto e il suo discorso proseguiva così: “Quando ti rifiuti di cantarla hai già preso posizione. P. s.: Al mio funerale cantate “Bella Ciao”. Perché voglio prendere posizione, al riguardo, anche da morto”.
Laura Pausini risponde alle polemiche
Laura Pausini naturalmente non ha aspettato a rispondere alle polemiche e ha scritto sui social il suo pensiero: “Non canto canzoni politiche, né di destra né di sinistra. Canto quello che penso della vita da 30 anni. Che il fascismo sia una vergogna assoluta sembra ovvio a tutti. Non voglio che nessuno mi usi per propaganda politica. Non inventate ciò che non sono”.
Con queste parole Laura Pausini ha quindi confermato ancora una volta il suo pensiero, mantenendo la sua posizione: ossia non scegliere. È chiaro che in un periodo come questo, in prossimità delle elezioni, l’infelice exploit della cantante è stato strumentalizzato dai politici. Matteo Salvini è stato il primo che ha retwittato la notizia con un virtuale applauso al gesto di Laura Pausini.