Alberto Angela non sarà l’erede del padre Piero. La notizia lascia tutti senza parole
Poco prima della sua morte Piero Angela ha lasciato un’amara confessione che ha stupito tutti gli italiani: lo storico conduttore di Quark ha ammesso senza mezze misure che suo figlio Alberto Angela non sarebbe stato il suo erede. Ma quali sono i motivi? Scopriamoli insieme.
Piero Angela ci ha lasciato poco tempo fa, lasciando un segno indelebile nella cultura televisiva italiana. Conduttore, giornalista e divulgatore scientifico, ha tenuto tutto il nostro paese incollato alla tv con i suoi programmi in cui dava risposte scientifiche alle domande più gettonate di sempre. E anche a proposito della sua eredità, non ha lasciato spazio a dubbi.
Ha insegnato tanto e molti e offerto un grande contributo alla sfera culturale degli italiani. Suo figlio, Alberto Angela, ha seguito fin da subito i suoi passi. Nonostante questo, Piero in un’intervista aveva ammesso di non considerarlo un suo erede in tv. Ma per quale motivo quest’affermazione così dura nei confronti del figlio?
Alberto non è l’erede di Piero Angela
Durante un’intervista a New Normal Life, il talk show del social LinkedIn, Piero Angela si era lasciato andare raccontando il suo percorso professionale e poi quello di suo figlio Alberto. Ecco le parole esatte che hanno stupito tutti:
“Il mio erede oggi? Non mio figlio. Lui si occupa di altre cose, ha fatto anche lui divulgazione, ha una formazione scientifica: si è laureato in scienze naturali, poi ha fatto il ricercatore per molte campagne di scavo in Africa e altrove. Ha iniziato a fare divulgazione ed è stato attratto sia dalla paleontologia che dalla archeologia e dall’archeologia fino all’arte. Fa tutt’altro”
Questi sono i motivi per cui, secondo Piero Angela, suo figlio Alberto non sarà il suo erede in tv. Allo stesso tempo, però, il conduttore non si era espresso su chi sarebbe stato. Chissà se aveva in mente una persona in particolare.
Piero Angela ha poi continuato a parlare del programma Quark, di cui si è occupato per molti anni, raccontando come è nata l’idea:
“Il nome Quark nacque da una lista di 50 nomi. Allora il quark era una particella ipotetica, costituente dell’atomo: usare questo nome per un programma voleva dire andare dentro le cose per comprendere i meccanismi di base.
La scienza permette di capire tutto. Risponde a domande quali ‘da dove veniamo?’ (astrofisica), ‘com’è nata la terra?’ (geologia), ‘com’è nata la vita?’ (biochimica), ‘come si è evoluta la vita?’ (biologia), ‘perché siamo diversi?’ (genetica), ‘cos’è il cervello?’ (neurologia) e così via. Sono le domande che l’uomo si è sempre posto e alle quali la scienza può rispondere. I miei telespettatori sono curiosi: vogliono capire e sapere”.