Schiaffo in faccia a Giorgia Soleri, “L’arte chiede rispetto, non si può barare”. La poetessa la stronca
Una nota poetessa affonda il libro di poesie di Giorgia Soleri “La signorina Nessuno”. La critica è un vero e proprio schiaffo in faccia. Ecco i dettagli.
Giorgia Soleri, nota influencer e attivista, ha pubblicato di recente una raccolta di poesie dal titolo La signorina nessuno. Nonostante abbia ricevuto da una parte del pubblico una reazione positiva, il libro è stato accolto anche da numerose polemiche sul web, dispute che riguardano le competenze della Soleri. Ad aggiungere benzina sul fuoco arriva Flaminia Colella che di professione fa la poetessa.
La donna, dopo aver letto La signorina Nessuno, non ci sta più e dice la sua sul vero talento di Giorgia. La Soleri si è spesso definita oltre che influencer, una modella, una fotografa e poetessa oltre che attivista. Ma per essere scrittori non basta semplicemente scrivere due righe intervallate da spazi bianchi come grida qualcuno sul Web.
La stesura dei libri richiede studio, lavoro ed analisi e anche la poesia che sembra più semplice non può essere composta alla leggera. Per questo che la famosa poetessa Flaminia Colella si scaglia su Instagram contro la Soleri ed il suo libro La signorina Nessuno, per cercare di dare legittimità all’arte della poesia, troppo spesso presa alla leggera da molte persone.
Le dure parole di Flaminia contro Giorgia Soleri
La Colella, poetessa che all’attivo ha numerosi libri pubblicati e tradotti in diverse lingue e che collabora anche con Davide Rondoni, si sfoga con colei che è ormai una sua ex amica. Ecco le sue dure parole:
“Giorgia, quando mi hai intervistato nel 2020 qui su ig a proposito del mio “La voce del fuoco” mi sei sembrata una ragazza sinceramente interessata alla letteratura e volenterosa di imparare. Ecco, l’arte richiede rispetto. Non si può barare, perché la prova della verità in poesia rimane aperta nei secoli. E dietro di noi abbiamo Dante, Ungaretti, Montale, Esenin, Celan, che guardano mentre facciamo i nostri tentativi.
Il tuo libro è un insieme di pensieri snocciolati a caso tra disegnini e pagine bianche. Non c’è ricerca lessicale, tensione verbale, non c’è metrica, né consapevolezza della materia anche nobile (l’amore) che intendevi trattare; non ci sono “versi”. C’è semplicemente una serie di parole che restano al livello di “caption” di Instagram sotto alle fotografie più banali. Il mercato editoriale si ciba di fenomeni così, mandando in pasto al mondo persone che magari vogliono ottenere una patente di legittimità culturale/intellettuale, si vedono da anni.
Poi continua, “Non devi cadere nell’ottundimento che genera questo sistema drogato. I veri poeti sanno che la fama è una malacopia dell’eterno e che occorre studio lavoro e pazienza. Questo può dirtelo solo un maestro, o il rispetto per l’eccellenza dei grandi.
Esistono poeti enormi che son morti nell’invisibilità. Non dire cose gravi, non paragonarti a chi ha dedicato all’arte il suo sangue e la sua vita, creando opere immortali, son dichiarazioni che lasciano nello sconcerto e che potrebbero nuocerti in futuro. La moda ricordiamo Leopardi – è sorella della morte. Ti dico questo per il bene. E ti saluto con affetto sincero.”
In effetti, poco prima della pubblicazione del libro della Soleri è venuto a galla come quei versi provenissero da una sua vecchia pagina social gestita quando ancora non era diventata famosa. La ragazza avrebbe raccolto quelli che sembrano delle didascalie Instagram e ci avrebbe fatto un libro.
Come spiega Flaminia è una tecnica, quella di fruttare l’immagine di un personaggio in questo caso quella della Soleri, tipica dell’editoria per fare soldi. Questa tendenza, però, fa a togliere lustro ad un genere unico e profondo come quello della poesia.
Inutile provare a paragonare Giorgia Soleri ad Alda Merini, parte del Web ha le idee chiare e afferma:
“Pubblica le sue poesie perché è la fidanzata di Damiano David dei Måneskin?”
“Tipico libro da influencer convinta che per scrivere poesie basti lasciare spazio tra le parole”