A Compassionate Spy è stato presentato fuori concorso alla 79° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. È un documentario diretto da Steve James e racconta l’avvincente storia di Ted Hall, il fisico che partecipò al progetto Manhattan di Los Alamos che portò alla creazione della prima bomba atomica.
Il documentario di James si interessa di raccontare anche la vita del fisico Hall, del suo periodo da studente e della conoscenza con la ragazza che divenne sua moglie, Joan. Quella di A Compassionate Spy è una delle tante storie che hanno popolato gli anni della Seconda Guerra Mondiale i cui protagonisti non sono i capi del governo o i soldati al fronte, ma tutti quegli scienziati, medici e lavoratori in generale che con le loro vite straordinarie hanno contribuito al raggiungimento della pace.
In quel periodo storico, segnato dalle pagine più buie della nostra Storia l’intera umanità ha rischiato di autoeliminarsi grazie a un’arma che non ha alcuna pietà: la bomba atomica. Come sappiamo bene l’unica bomba atomica che sia mai stata sganciata fu quella di Hiroshima e Nagasaki e a compiere l’atroce gesto furono gli americani.
Se in seguito nessuna altra bomba atomica è stata lanciata su persone innocenti è stato anche per Ted Hall che fu una spia per l’Unione Sovietica nel campo delle armi atomiche, e proprio lui fornì la dettagliata descrizione di Fat Man, una delle prime bombe atomiche degli Stati Uniti d’America.
Con il suo lavoro di spionaggio Hall fornì ai russi delle informazioni preziose per consentirgli di fabbricarsi a loro volta la bomba, in questo modo la presenza di una simile arma sia in Russia che in America impedisce di fatto ha impedito che l’arma venisse usata.
Come ho detto il film si interessa di raccontare questa storia non solo soffermandosi sulla vita da scienziato e spia di Ted Hall ma anche sul suo rapporto con Joan, sulla loro storia d’amore e sulla loro vita familiare anche in quegli anni in cui il progetto top secret di Ted gli impediva di raccontare di cosa si occupava.
La storia di Ted e Joan Hall si intreccia inevitabilmente con gli anni di spionaggio di lui e prima ancora con il periodo in cui, in qualità di fisico, lavorava al progetto della bomba di cui naturalmente non si poteva parlare con nessuno.
Il regista ha scelto di adoperare un linguaggio televisivo e di inserire molte interviste con le testimonianze di tutti i protagonisti della storia, oltre che Ted e Joan anche i loro figli e amici.
Le immagini di repertorio poi completano il quadro arricchendo la narrazione attraverso le immagini per una cronaca completa dei fatti, a volte anche troppo cronaca e meno racconto. Infatti se esiste un difetto per questo film è la scelta del modo di raccontare la storia che è molto narrativo e poco cinematografico.
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