Stefania Nobile, la figlia di Wanna Marchi ecco cosa fa ora. Da non credere tra poco in televisione
Impossibile non ricordarsi di Stefania Nobile e della madre, Wanna Marchi, condannate per estorsione e truffa, dopo aver rovinato migliaia di famiglie adesso sono pronte a tornare in televisione. Da non credere.
Una dei personaggi più discussi e controversi del mondo della televisione è Stefania Nobile, la figlia di Wanna March, negli anni passati abbiamo visto la crescita esponenziale delle due donne sul piccolo schermo proprio grazie alle televendite in cui millantavano di togliere il malocchio, dare i numeri fortunati, vendevano prodotti a loro detta “miracolosi” per guarire e altre bizzarrie.
Sono partite vendendo creme dimagranti e sieri anti rughe, poi hanno capito che le persone avevano ‘bisogno’ di altro, erano alla disperata necessità della ‘fortuna’, così hanno iniziato a vendere un’illusione.
Una truffa da milioni di euro (e prima lire) che in più occasioni ha portato alla rovina economica, ma non solo, molte persone fragili, ingenue e spesso disperate a tal punto da voler credere e affidarsi totalmente nelle donne. Quello che in seguito è saltato all’occhio era che si sono sempre fatte pochi scrupoli nel raggirare e minacciare i poveri malcapitati, questo che le ha portare alla reclusione.
Stefania Nobile e la madre Wanna sono stare condannate per estorsione e truffa, tra i complici della malefatta anche il sedicente ‘mago’ Do Nascimento. Nel tempo che hanno passato a vendere di tutto sul piccolo schermo hanno trovato la grande notorietà, diventando non solo le regine indiscusse delle vendite televisive di prodotti e attività illecite, ma anche protagoniste di salotti televisivi dove venivano invitate come ospiti o opinioniste.
Il loro è stato un vero caso mediatico che ha alzato un polverone di indignazione, fino ad arrivare al processo che nel 2009 ha visto la condanna a nove anni di carcere per Stefania Nobile e la madre e tre anni di reclusione per il compagno della Marchi, Francesco Campana scontati presso il carcere di Bologna.
Stefania Nobile la nuova vita della donna fa ancora discutere
Dopo aver scontato la pena Stefania Nobile è tornata libera nel 2013, con la madre hanno deciso di prendere distanza dall’Italia trasferendosi in Albania, per un periodo la donna ha lavorato nel ristorante del suo compagno, ma nel 2013 il suo nome ha ricominciato a tuonare nel nostro Paese, quando le era stato chiesto (ovviamente sempre insieme alla mamma), di partecipare all’Isola dei Famosi di quella edizione.
Una situazione che ha scatenato un vero e proprio polverone mediatico, le persone erano indignate nel sapere che le due donne che per anni avevano truffato migliaia di persone, sarebbero state pagate per apparire nuovamente in televisione in un programma di grande successo e seguito come l’Isola. Così la produzione del programma, molto attenta a non scontentare il suo pubblico, ha ritirato l’invito.
Il desiderio della Nobile e di sua madre di riuscire a essere personaggi televisivi è sempre stato inarrestabile, tanto che ci hanno provato anche nel 2021 quando hanno deciso di creare un format chiamato #noicreiamodipendenza su Go-Tv in cui promettevano una diretta record di 100 ore, gli ascolti sono andati malissimo e il programma è stato sospeso.
Per un brevissimo periodo hanno così deciso di distaccarsi nuovamente dalla televisione e si sono dedicate alla ristorazione aprendo dei cocktail bar ed un ristorante a Tirana e a Durazzo, rivenduti a distanza di un solo anno.
Adesso pare che Wanna Marchi abbia deciso di dedicarsi ai social come food blogger e sua figlia dice di essere la manager di Fabrizio Corona, quello che è certo è che il 21 settembre ne sapremo molto di più, quando su Netflix uscirà la nuova serie crime prodotta da Fremantle Italia intitolata proprio “Wanna”.
La docu-serie, suddivisa in 4 episodi ripercorre le vicende della Marchi e della figlia attraverso ben 22 testimonianze, dalla incredibile ascesa fino al tracollo e al carcere, un periodo di tempo che va dagli anni Ottanta fino agli anni Duemila.