Guerra senza prigionieri: ‘se ti chiami Zorzi te lo mettono nel c ulo’ Sconcertante attacco dove piovono insulti
Proprio durante uno spettacolo che doveva essere di satira, Tommaso Zorzi è stato preso di mira e violentemente attaccato dal comico Andrea Pucci, le parole usate sono agghiaccianti.
Purtroppo viviamo ancora in un Paese dove nonostante si inneggi alla bandiera arcobaleno e si facciano tanti bei discorsi, soprattutto in televisione, il vero concetto di omofobia sia ancora astratto e moltissime persone, tra cui diversi comici, continuano a confondere la satira con omofobia.
I pregiudizi sono ancora elevati e si pensa che per far ridere basti prendere di mira alcune categorie, ovviamente quelle che notoriamente sono più discriminate, in minoranza e per nulla tutelate, il tutto per strappare una risata che in più di un’occasione è un vero e proprio insulto.
È esattamente quello che è capitato poco tempo fa durante uno spettacolo del comico Andrea Pucci che sta portando per i teatri di tutta Italia: In…Tolleranza zero, e forse l’ha presa troppo seriamente la questione del gioco di parole, perché la buona civiltà si basa proprio sulla tolleranza, così è arrivato il passo falso proprio sul palco milanese.
Ma nella città meneghina la questione relativa alla discriminazione di genere si prendere realmente sul serio, con parole e azioni.
Così la ‘battuta’ omofoba ha preso di mira un personaggio noto, pensando forse che la notorietà possa permettere di fare e dire qualsiasi cosa, il protagonista della gag è Tommaso Zorzi, punto di riferimento per la comunità gay e di conseguenza tante persone si riconoscono in lui perché da voce a un mondo spesso abbandonato a se stesso.
Quindi una battuta fatta con leggerezza indirizzata a Zorzi è la metafora di tutte quelle persone omosessuali che negli anni si sono sentite attaccate, giudicate, sbeffeggiate, che in certi casi ormai ci ‘hanno fatto l’abitudine’ a sentire certe cose, questo forse è ancora più agghiacciante perché dimostra che la cattiveria, che in troppe occasioni si trasforma in odio, verso chi si considera diverso da se stesso, è un grosso problema e un tema fin troppo caldo.
Così Pucci, durante lo show, inizia a parlare di tamponi e il monologo fa riflettere e venire un po’ freddo lungo la schiena, lo stesso dice, “Abbiamo passato tutto l’anno scorso a farci tamponi, si entrava in queste strutture dove ti infilavano il tampone in una narice, se erano stron*i anche nell’altra, se erano ancora più stron*i in bocca, se invece ti chiamavi Zorzi, nel cu*o”.
Difficile capire come possa far ridere, eppure il comico ha pensato, scritto e scelto di condividere questa massima con il suo pubblico. Peccato però che tra questi c’era anche un’amica di Zorzi che prontamente ha riportato la brutalità delle parole.
Il giorno seguente è arrivata come uno tsunami la replica del famoso Influencer e vincitore del Grande Fratello Vip, così inizia, “La cosa che mi fa impazzire è che tu cosa ne sai di dove lo prendo io. Come fai ad arrogarti il diritto di salire sul palco e dire che io lo prendo…, è una roba che mi fa impazzire. Ora perché a te fa ridere “gay=tutti lo prendiamo…”, a tre giorni dal Pride di Milano? Non lo so Pucci, credo tu mi debba delle scuse”.
Cercando di mantenere un certo controllo, Tommaso ha provato a spiegare come mai fosse tanto grave una frase del genere, visto che evidentemente non era abbastanza ovvio, ma la cosa ancora più triste è stata la risposta del comico che, non avendo probabilmente capito qual è la linea tra umorismo e omofobia, ovviamente non si è scusato, ma anzi, ha pubblicato una storia sul suo profilo Instagram di totale menefreghismo.
Si vede un Papa Giovanni Paolo II annoiato che sbadiglia e riporta la scritta, “Che noia le polemiche”. Aggiungendo anche delle risate. E no caro Pucci, queste non sono polemiche, questo è bullismo, è un problema radicato nella nostra società che ancora dopo quarant’anni fa le stesse battute prendendo di mira alcune persone e questo fa ancora ridere troppe altre, preoccupiamoci.
Si potrebbe iniziare dal prendere seriamente l’argomento e sì, si può scherzare su tutto, ma no l’omofobia è pericolosa e sarebbe bello se iniziassimo a farci davvero i conti per modificare il pensiero collettivo.