Lost: come la rivalità tra Jack e Locke ha salvato la serie
L’acclamata serie Lost ha visto la presenza di numerosi personaggi amati, ma è stata la rivalità tra Jack e Locke a salvarla.
L’acclamata serie della NBC, Lost, presentava una serie di personaggi molto amati, ma è stata la rivalità tra Jack e Locke a salvare lo show. Quando è stata trasmessa per la prima volta nel 2004, Lost è stata subito accolta con favore dalla critica, che ha lodato l’intricata trama della serie e il suo cast di personaggi diversi e brillantemente scritti.
Nel corso degli anni, però, la serie è diventata sempre più controversa, con molti spettatori che hanno percepito un evidente declino della qualità, soprattutto a causa dei numerosi misteri irrisolti di Lost.
Già nella prima stagione di Lost, il conflitto tra Jack e Locke aveva uno scopo importante. Locke era l’antagonista umano di cui lo show aveva bisogno prima che venissero svelati i segreti più oscuri e soprannaturali della misteriosa isola di Lost (e prima che gli Altri diventassero una minaccia importante).
Nonostante lo show includesse un ampio cast di personaggi e una cavalcata infinita di nuovi misteri, colpi di scena e cliffhanger, la serie riusciva a rimanere concentrata e coinvolgente perché al suo centro c’era una forte linea tematica, rappresentata da Jack e Locke.
Nonostante la sensazione generale che Lost e la sua isola misteriosa siano andati in declino con il passare delle stagioni, la rivalità tra Jack e Locke è rimasta una costante per tutta la serie, fedele allo spirito delle stagioni precedenti. Il loro conflitto era il fulcro della serie e racchiudeva i temi principali che gli sceneggiatori volevano esplorare.
Mentre Jack rappresentava il leader altruista, razionale e responsabile del gruppo, John Locke era diametralmente opposto a quasi tutto ciò che l’altro rappresentava. Locke si dedicava alla comprensione dell’isola e all’esecuzione della sua volontà anche a costo di mettere in pericolo gli altri.
Il titolo dell’episodio 1 della seconda stagione di Lost, “Uomo di scienza, uomo di fede”, coglie perfettamente questa dicotomia. Alla fine, la loro dicotomia è l’essenza stessa della serie. Mentre Jack resiste il più a lungo possibile agli aspetti più magici dell’isola, nel controverso finale si impegna a diventare l’eroe che l’isola apparentemente vuole che sia.
La rivalità tra Jack e Locke, e lo sviluppo di questi due personaggi, è una cosa che gli sceneggiatori hanno azzeccato fin dall’inizio.
Gli archi caratteriali di Jack e Locke sono stati in un certo senso simbiotici: sono esistiti in opposizione l’uno all’altro e si sono aiutati reciprocamente a svilupparsi lungo il percorso. È grazie alla fede di Locke nell’isola che Jack e gli altri riescono a tornare nella quinta stagione e a sconfiggere l’Uomo in Nero.
In Lost, stagione 6, episodio 18, “La fine”, Jack dice addirittura all’Uomo in Nero (nel corpo di Locke): “Gli manchi di rispetto indossando il suo volto”. È arrivato ad apprezzare ciò che Locke stava cercando di fare e ciò in cui credeva. In quella scena, Jack aggiunge anche che “alla fine aveva ragione su quasi tutto. Avrei solo voluto dirglielo quando era ancora vivo“.
In fin dei conti è stato grazie a Locke che Jack ha cambiato idea e ha salvato il mondo.
Naturalmente, c’erano molti altri grandi personaggi e trame che tenevano gli spettatori attaccati allo show; Jack e Locke non erano gli unici elementi positivi.
Tuttavia, la rivalità tra i due è stata probabilmente la relazione più importante della serie ed è rimasta, per tutta la durata di Lost, la migliore incarnazione del vero significato della storia. Ogni volta che la serie ha vacillato, la dinamica di Jack e Locke l’ha aiutata a ritrovare la sua strada.