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Better Call Saul 6, riprende da dove ha lasciato e ci mette il carico. Recensione episodio 8

Better Call Saul dà il via alla seconda parte della sua ultima stagione con una puntata tesa e memorabile.

L’hanno chiamata pausa, ma è sembrata più simile a una tortura. Better Call Saul, nel bel mezzo della sua sesta e ultima stagione, si è preso una pausa di un mese dopo “Il piano e l’esecuzione”, un episodio di fuoco che si è concluso con il cliffhanger forse più straziante della serie.

In molti abbiamo trascorso questo mese agonizzando per l’attesa chiedendoci cosa sarebbe potuto accadere dopo, era difficile non pensare a Howard Hamlin che giaceva senza vita sul pavimento dell’appartamento di Jimmy.

Gli episodi finali – questa volta sul serio – sono finalmente arrivati e, mentre all’orizzonte si profila un buco nella mia vita a forma di Better Call Saul, abbiamo davanti sei settimane per crogiolarci in tutta la bellezza di Albuquerque.

“Punti e premi” inizia con uno sguardo alla copertura che nasconderà la morte di Howard per mano di Lalo Salamanca. Se c’è qualcuno in questo show che ha scelto la via del suicidio “camminando dritto nell’oceano”, Howard fa al caso suo, si è passati direttamente all’indomani di quella scioccante esecuzione, saltando in avanti per evitare la parte più pesante.

Le reazioni terrorizzate e frenetiche di Jimmy e Kim rende chiaramente limpida la situazione, Lalo rimane calmo e gioviale come sempre, descrivendo a Jimmy una lista di istruzioni per andare a uccidere Gus a casa sua, mentre lui tiene d’occhio Kim.

A differenza dell’ultima visita a casa di Lalo, Jimmy fa quello che sa fare meglio, convincendolo che sarà Kim a compiere il colpo, nonostante le sue proteste. Jimmy vuole assicurarsi che Kim si allontani il più possibile da Lalo, a prescindere dal risultato.

La paura di Kim è assolutamente palpabile, ma accetta le istruzioni e va avanti. In modo appropriato, Lalo la chiama “Signora Goodman” mentre sta uscendo dalla porta.

La tensione è alle stelle mentre Kim si dirige verso la casa di Gus, a un semaforo Kim aspetta accanto a un’auto della polizia e quasi istintivamente abbassa il finestrino per chiedere aiuto, ma la paura, l’adrenalina e il semaforo verde le impediscono di alzare la bandiera bianca.

È solo un secondo, ma contribuisce a illustrare quanto tutto questo sia tormentoso per Kim, questo non è il suo mondo, non sono questi i compromessi che vuole accettare. Mike una volta ha detto a Kim che è fatta di una pasta più dura di quella di Jimmy, ma lei non è mai stata gettata nel baratro in questo modo.

Arriva a casa di Gus e, non avendo altra scelta per proteggere Jimmy, suona il campanello. Il volto familiare di Mike risponde e la trascina all’interno.

Per quanto queste scene siano ansiogene e avvincenti, e per quanto il resto dell’episodio sia buono, dal momento in cui Mike apre la porta, il resto dell’episodio si svolge più o meno come potevamo immaginarci. Abbiamo visto come Gus abbia fatto di tutto per assicurarsi di non essere un bersaglio facile in casa sua in caso di ritorno di Lalo.

Abbiamo visto Gus nascondere una pistola in posizione strategica nel laboratorio. Soprattutto, sappiamo che Jimmy, Gus, Mike e persino Tyrus non corrono alcun pericolo.

Sebbene Better Call Saul abbia per lo più evitato questo classico problema del prequel, introducendo nuovi personaggi a cui teniamo, come Chuck, Howard, Nacho, Lalo e Kim, man mano che raggiungiamo la fine della serie e ci avviciniamo alla linea temporale di Breaking Bad, c’è il timore che un’aria di inevitabilità pervada questi episodi finali.

Detto questo la puntata non perde tempo a chiudere le storie di Howard e Lalo per darci un ampio spazio da dedicare a Kim, Jimmy e, si spera, Gene. C’è ancora dell’ignoto da scoprire, ma non in “Punti e premi”. L’episodio colpisce ogni aspettativa, nel bene e nel male.

La resa dei conti finale di Gus con Lalo è ancora estremamente coinvolgente grazie a Tony Dalton, il miglior cattivo sia di Better Call Saul che di Breaking Bad. La sua interpretazione è la miscela perfetta di tutte le qualità che hanno reso gli altri Salamancas così terrificanti, ma con un po’ di immagine speculare incrinata di Jimmy inserita per buona misura.

Inoltre, l’uomo ha un’agilità da gatto, ma non così tanto da poter evitare una pioggia di spari. La pura gioia di Lalo di smascherare Gus davanti alla telecamera viene interrotta da un’azione simile a quella di Nacho di Don Eladio e dei Salamancas, prima di spegnere le luci e recuperare la pistola nascosta.

Comunque, non per menare il can per l’aia, ma sapevamo cosa sarebbe successo prima ancora che Gus nascondesse la pistola, perché sapevamo che Lalo non aveva avuto nessuna parte in Breaking Bad e che tutti gli altri Salamancas erano morti quando Hector mette in atto la sua vendetta finale su Gus.

Nonostante ciò, il fatto che Lalo esali il suo ultimo respiro per ridere dell’Uomo del Pollo è un’azione potente, complimenti al capo in persona, Vince Gilligan, per aver sfruttato al meglio i riflettori del laboratorio incompiuto per ottenere un effetto drammatico. L’episodio ha lo stesso slancio propulsivo degli episodi migliori della serie originale.

Nell’appartamento di Jimmy, Kim torna a casa con Mike, che intima severamente a entrambi di continuare a raccontare la bugia che hanno iniziato su Howard Hamlin e di mantenere la calma. Durante tutta la scena, Kim sembra avvilita per il suo ruolo in tutto questo, mentre Jimmy sembra quasi fissato su Kim con la coda dell’occhio.

È come se sapesse che quello che c’era tra loro è finito, come se avesse definitivamente spezzato Kim Wexler costringendola a interpretare la signora Goodman. La loro evoluzione sarà probabilmente il fulcro degli episodi finali. L’episodio si conclude con Mike che seppellisce Howard Hamlin accanto al suo assassino, sotto il super laboratorio. Un angolo del mondo di Better Call Saul riposa per sempre accanto all’altro, messo lì dal personaggio che ha colmato il divario tra i due. È quasi poetico.

Sebbene “Punti e premi” abbia giocato troppo sulle aspettative per essere veramente trascendente, è comunque una visione dannatamente buona, ben fatta e con una recitazione ipnotica su tutta la linea. E come detto sopra, è un buon segno che abbia cancellando dalla lista così tanti punti in sospeso in una sola ora.

Ci avviciniamo sempre di più a unire i puntini, la linea di confine tra le due stagioni si sta congiungendo, volevamo sapere come sarebbe passata la notte di Jimmy e Kim dopo la terribile esecuzione davanti ai loro occhi. Eccoci serviti, adesso è mattina e dobbiamo andare avanti.

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