“La versione di Eva”, il nuovo libro di Iaia Caputo sull’icona argentina
“La versione di Eva” non è il semplice racconto biografico di Evita Peron, ma il viaggio nelle tante vicende, nelle diverse sfumature che narrano questa grande donna, divenuta icona e simbolo dell’Argentina.
Passione e dolore, ricerca e lotta incessante: Evita Peron ha segnato in modo inconfondibile una nazione, un popolo intero e ora trova una nuova e bellissima narrazione nel libro “La versione di Eva” di Iaia Caputo, edito da Mondadori.
Un viaggio che esplora le tante Evite raccolte da voci diverse, vicine e contradditorie, testimonianze lucide, immaginate, sognanti, umane, disincantate. Ogni capitolo contiene un frammento, un episodio, un’eterna sfumatura della leader argentina, moglie del caudillo Juan Peron.
Ma Evita è stata altro, era molto altro e questo romanzo restituisce un’immagine a tante dimensioni di questa donna dalle tante anime. Fragile, determinata, la ragazzina ai margini evitata, la fervente attivista impegnata, alla costante ricerca, il personaggio pubblico consacrato in dialogo con il suo popolo.
Nata nella povertà, disconosciuta dal padre, Eva Maria Duarte affronta le tappe di un cammino difficile, muore e rinasce costantemente per i suoi obiettivi e i suoi valori, aspira alla carriera di attrice e, legandosi a Juan Peron, arriva a diventare Evita, la paladina dei suoi descamisados, i lavoratori, gli ultimi, quel numeroso popolo argentino che la eleva a Madre Spirituale della Nazione, e per cui lei in primis si spende nonostante la malattia, nonostante l’odio dei militari.
Questa è solo una breve sintesi del percorso narrato ne “La versione di Eva” che traccia con parole chiave, a tratti ricercate ma corrispondenti a quel preciso significato, forti ma concise, un percorso straordinario e ben descritto, un’immedesimazione di tante voci che merita davvero di essere letta e provata. È singolare e particolare la trasposizione scritta del lato interiore, privato di Evita, quel tentativo di narrare cosa c’era dietro i gesti, al di là di quello sguardo che ha conosciuto ogni anfratto del mondo.
La violenza, la miseria, l’isolamento, l’insistenza tenace, la protezione, l’illusione, il tradimento, il sostegno, la malattia, la visibilità, la solitudine. I tanti aspetti contrastanti di una storia che la vuole mito e leggenda, patriottica icona eppure così umanamente vicina, sofferente, disarmata.
Iaia Caputo ha regalato uno scorcio alternativo, una visione molteplice di una persona che nella sua breve vita è stata tanto per molti, un’ispirazione nazionale che ha vissuto le ombre e le contraddizioni della sua posizione.
Colpisce tutto di questo romanzo, lo stile come l’impostazione, capace di racchiudere voci e punti di vista diversi e opposti rivolti allo stesso soggetto. Una Buenos Aires spietata e brulicante, un’epoca storica difficile tra la moltitudine dei poveri e l’élite contata dei ricchi, questa la cornice su cui si susseguono i racconti delle tante tessere vitali di Eva, tra realtà e menzogna, o semplice fantasia.
Su tutti i “protagonisti” parlanti, per così dire, spicca Dominico Russo Gutiérrez e il figlio Pedro che a tratti compaiono tra le pagine e accompagnano le vicende di Evita a distanza. Una storia nella storia, o meglio, tante vite nell’esperienza di Evita, tanti volti incontrati, toccati da questa figura che di per sé è caratterizzata da molte versioni, da una miriade di lati che Iaia Caputo ha provato a restituire nel suo libro.
Un romanzo da leggere per conoscere una donna che ha saputo toccare, sconvolgere, sorprendere molte persone, nel passato come nel presente, e che torna in modo inedito e speciale, nelle pagine e nella scrittura sorprendente e autentica di Iaia Caputo.