How I Met Your Father promosso? Con riserva. Recensione
Tra le ultime novità di Disney + c’è lo spin off How I Met Your Father che si rifà alla più celebre How I Met Your Mother del 2005 e che vedeva protagonista Ted Mosby in cerca dell’amore e futura madre dei suoi figli.
Questa volta la storia si ribalta al femminile e la protagonista è Hilary Duff nei panni di una trentenne nella New York del 2022 (e nello stesso universo di HIMYM!) alla perenne ricerca dell’amore vero.
Iniziamo subito col dire che lo spin off andato in onda su HULU lo scorso gennaio e ora disponibile sulla piattaforma Disney + è concepito come un fan service fin dall’inizio e questo lo si capisce grazie a una serie Easter eggs che troviamo nel corso delle puntate e ad alcuni riferimenti alla serie originale per non parlare di un paio di incursioni del vecchio cast nel corso di questa prima stagione composta da 10 episodi.
Dunque, la prima cosa che mi sono chiesta è se ci fosse davvero bisogno di una serie che si rifacesse ad How I Met Your Mother, tanto più che nel momento in cui la storia di Ted, Marshall, Lily e Barney si è conclusa con buona pace di chi ha avuto da ridire sul famoso finale, non c’era davvero più niente da dire. Inoltre si sa, ogni storia che si rispetti se è scritta davvero bene si conclude nel punto esatto in cui è iniziata.
Che cosa offre di più How I Met Your Father allora? Intanto ritroviamo la mitica Kim Kattral, nota ai più per il ruolo di Samantha Jones di Sex and the City qui nella veste di Sophie, la protagonista interpretata da Duff, nel 2055 intenta a raccontare via videocall al proprio figlio come ha incontrato il padre.
Dopo aver rifiutato di vestire per l’ennesima volta i panni di Samantha, Kim Kattral ha accettato un ruolo molto statico per i suoi standard, dovendo stare praticamente sempre seduta sul divano sorseggiando del vino.
Nel cast troviamo anche Chris Lowell che abbiamo già apprezzato in serie come Veronica Mars e Glow, qui nei panni di Jesse, che è chiaramente e fin dal primo momento la persona giusta per Sophie anche perché fin da subito è chiaro le loro sono l’equivalente della coppia Ted – Robin.
In generale il cast è bene assortito con tanto di quota LGBTQI+ e ci sono dei momenti davvero divertenti, è senz’altro scritta bene e trasporre tutto al nostro contemporaneo con le app di incontri et similia funziona. Cosa c’è che non convince allora?
La stessa ragione per cui decidiamo di dare una possibilità a questa serie: la nostalgia.
Dal primo momento in cui si apre la storia il desiderio è solo quello di ritrovare lo storico gruppo di amici al McLaren’s che, per inciso, non è il bar di riferimento di HIMYF. C’è una voce che sussurra dietro l’orecchio durante la visione e ci chiede che fine ha fatto Ted? Insomma si vive costantemente la tensione di vederlo spuntare da un momento all’altro ma purtroppo questa cosa non accade.
Spoiler Alert: alla fine due personaggi della serie originale compariranno, una persona in particolare farà la sua apparizione nell’ultima puntata e proprio da McLaren’s perché Jesse vive nell’appartamento che anni prima fu di Ted e Marshall. Di chi si tratta?
Proprio di Robin (Cobie Smulders) che forte della sua esperienza nelle relazioni, (ricordiamoci che siamo nel 2022 e tutto quello che poteva succedere è già accaduto, tranne il finale che sappiamo avverrà nel 2030 quando Ted conclusa la storia correrà da lei con il corno francese blu), si troverà a dare consigli utili proprio a Sophie.
Ebbene in pratica ci si rende conto che si è resistito 9 episodi solo per vedere questo momento nella puntata finale. Cosa ci dice tutto ciò? Che al momento questa serie non decolla e non riesce a eguagliare la bellezza della serie originale. Che aspettiamo il momento in cui comparirà Ted Mosby e dirà una delle sue battute o che addirittura si faccia vivo Barney da un momento all’altro.
Probabilmente queste apparizioni ci saranno nella seconda stagione che è stata confermata con 20 episodi e quindi è facile che vi possano essere altre incursioni dei personaggi che tutti abbiamo amato.
Non escludo la possibilità che dopo questo inizio un po’ lento dove risultava davvero difficile non ripensare a HIMYM la serie con Hilary Duff possa prendere piede e forse discostarsi da quella originale trovando una propria identità.
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Una puntata in particolare ho trovato molto calzante con i nostri tempi e con la generazione dei trentenni di oggi, quella in cui Sophie si interroga sul proprio futuro. La protagonista fa la fotografa e muoversi come artista in questo mondo fluido è estremamente difficile. Molte persone della stessa età oggi potrebbero avere gli stessi dubbi.
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Da questo punto di vista la serie non è affatto disincantata e per quanto abbia dei momenti brillanti è tanto seria e profonda come lo era anche la serie originale.