Tra le proposte della Semaine de la Critique al Festival di Cannes c’è un piccolo gioiellino, un film godibile e di puro intrattenimento che ci sta sempre bene tra un argomento serio e uno spunto di riflessione. Si tratta di Tout le monde aime Jeanne della giovane regista Céline Devaux che ha girato questo film con una co- produzione franco. portoghese.
Il film, infatti, si svolge per la maggior parte a Lisbona e racconta appunto la storia di Jeanne, una giovane donna con un progetto ecologico fallito alle spalle, il progetto Nausicaa e una madre morta suicida di cui deve vendere l’appartamento a Lisbona per pagarsi i debiti.
Il viaggio in solitaria verso il Portogallo si rivelerà ricco di sorprese e Jeanne supererà il brutto momento che sta attraversando.
Detta così la sinossi di questo film è molto semplice, ad arricchire il tutto c’è la rappresentazione sotto forma di vignette animate dei pensieri di Jeanne, la quale non fa altro che giudicarsi, punirsi e rimuginare su ogni cosa che le capita.
Probabilmente tutti abbiamo continuamente conversazioni con il nostro io interiore e i nostri silenzi non sono mai veramente silenzi ma sono pensieri e riflessioni, domande e ripensamenti, tutto come se dentro di noi ci fosse un omino appunto che ci rappresenta e che ci aiuta a interpretare e affrontare il mondo esterno. Un po’ come fa l’Armadillo di Zerocalcare, l’alter ego di Jeanne le dà suggerimenti e la redarguisce quando sbaglia, facendole notare quello che non va.
In questo viaggio nel viale dei ricordi, nella casa della madre morta di cui vede la figura di tanto in tanto, Jeanne si ritrova faccia a faccia con se stessa, ma non è sola, il fortuito incontro con Jean, un suo ex compagno di studi darà quella nota di colore alla sua vita.
Jean è un personaggio bizzarro e romantico, molto sensibile e attento a lei fin dal primo momento. Jean sa comprendere Jeanne, in particolare nei suoi momenti di forte ansia e panico anche se lei si mantiene sempre rigida e distaccata finché la generosità e la bontà di Jean non la faranno capitolare.
Il film è vincente perché si serve di un sistema narrativo fresco, giovane e dinamico, senza questo elemento probabilmente la commedia romantica perderebbe molto.
Ultimamente la commedia romantica come genere sta via via scomparendo e ho notato che non se ne vedono più molte di commedie come quelle di una volta, di cui ci si ricorda le battute, come Notthing Hill oppure Harry ti presento Sally o per citare un titolo simile Tutti pazzi per Mary.
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Non che questo film nello specifico si accosti a uno di quelli citati, anzi, ma almeno la regista ha provato a raccontare una storia genuina senza voler strafare, senza inserire troppi piani di lettura e accettando che una linea narrativa rosa può bastare a se stessa e non deve necessariamente essere infarcita di drammi e più profondi piani di lettura.
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Per questo motivo ho apprezzato Tout le monde aime Jeanne e lo inserisco nella classifica dei film godibili, carini da vedere in leggerezza. Negli ultimi anni Netflix aveva proposto un film su questa tipologia e forse anche migliore, Zoe ci prova e credo che il film di Céline Devaux gli somigli per alcune cose e possa essere inserito nella stessa categoria.
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