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Le fate ignoranti di Ozpetek ritorna, un dolce romantico viaggio nell’amore in tutte le sue forme. Recensione

Dal 13 aprile su Disney + sono disponibili tutto gli episodi della serie Le fate ignoranti, prodotta dalla stessa Disney + e tratta dall’omonimo film di Ferzan Ozpetek che ha ideato il reboot con Gianni Romoli e insieme hanno curato la regia.

Protagonisti della storia al posto di Margherita Buy, Andrea Renzi e Stefano Accorsi troviamo Cristiana Capotondi, Luca Argentero e Eduardo Scarpetta.

La storia di base è la stessa che abbiamo visto nel film che all’epoca ebbe un successo epocale consacrando Ozpetek nell’olimpo dei grandi registi in Italia e all’estero.
Era possibile fare di meglio? La risposta è sì, mille volte sì. Le fate ignoranti – la serie è un viaggio nelle profondità dell’amore, quello che conta davvero e che non conosce limiti o differenze, un’esperienza sensoriale che dalle parole dei personaggi, alla musica di stampo orientale ci fa emozionare, piangere e ci fa innamorare.

Se gli interpreti del film al tempo hanno saputo dare vita a personaggi vividi, originali ma perfettamente inseriti nel contesto e molto vicini a noi, questa volta l’intesa fra i tre protagonisti è così forte che quasi si è portati a credere a ogni parola come se questa storia accadesse nel reale e non nell’immaginario.

Semplificando, Le fare ignoranti è la storia di un amore, un amore senza fine che inizia con due legami apparentemente slegati l’uno dall’altro, il cui filo rosso è rappresentato da Massimo (Luca Argentero) che da il la alla storia per poi segnare, con la sua morte, l’inizio dell’amore tra Michele e Antonia. Un amore quest’ultimo tra i due che non si esaurisce nel confine tra le due anime in gioco ma che va al di la di tutto e che per assurdo è capace di inglobare tutto e tutti.

Ozpetek, si sa, non ha mai messo limiti alle sue storie ed è sempre riuscito a raccontare la vita in tutte le sue sfumature e colori. Colori che qui vengono rappresentati da un pattern di personaggi ciascuno con una storia a sé che potrebbe di fatto costituire un film indipendente.

I comprimari, la famiglia fluida e coloratissima di cui si circonda il personaggio di Michele ha tanto da dire su un mondo che per troppo tempo è rimasto ai margini e che Ozpetek, come ha già fatto in altri suoi lavori, inserisce nella storia con naturalezza senza mai accendere i riflettori sul “caso”.
Lesbiche, trans, gay, etero, sono categorie che di fatto non esistono nelle opere di Ozpetek e così ne Le fate ignoranti ci sono le persone con la loro unicità e solo questo conta.

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Quello che avevamo visto in nuce nel film Le fate ignorante, prende respiro nella serie Tv, concedendosi il giusto tempo per uno sguardo in più, per una parola detta o non detta, per un’azione ma soprattutto per rendere tridimensionale un mondo che nel primo caso faceva da sfondo con solo qualche pennellata.
Il cast è perfetto, torna Serra Yilmaz che già abbiamo visto nel film e con lei altri interpreti feticcio di Ozpetek come Carla Signoris, Elena Sofia Ricci, Milena Vukotic (queste ultime due per un cameo), Filippo Scicchitano, Ambra Angiolini e Paola Minaccioni.

In particolare la figura di Serra all’interno della storia è come una sorta di Virgilio, una guida, la coscienza di ciascuno dei personaggi, colei che va a spiegare ciò che a parole sarebbe complesso spiegare e infatti, proprio a lei sarà affidata la battuta finale che chiude il cerchio.

Ogni dettaglio è curato nei minimi particolari perfino i personaggi secondari hanno un momento da protagonisti e tutto questo per approfondire il discorso sulle relazioni, le diverse forme che possono assumere e le diverse strade che possono percorrere.

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Un plauso in particolare devo rivolgerlo a Eduardo Scarpetta che dai suoi esordi è migliorato sempre più dimostrando una crescita importante, per non parlare della precisione nella sua tecnica e della passione che ci mette nel lavoro. Scarpetta sta intraprendendo una strada che gli è propria a prescindere dalle sue origini, perché nel guardare il suo percorso dagli esordi con Stefano Mordini in Pericle il nero e con Mario Martone in Capri-Revolution, passando per L’amica geniale, fino ad arrivare oggi a Ozpetek, possiamo dimenticare il peso di un tale cognome e guardare esclusivamente all’indiscutibile talento.

Le fate ignoranti è una storia dolce che può insegnare molto e regalare momenti di vera poesia, lasciandoti dentro un calore accogliente e molta speranza.

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