Il dramma spagnolo di Netflix, una volta divertente, ora soffre di trame sottosviluppate e storie d’amore prive di chimica.
Il dramma adolescenziale di Netflix, Élite, ha inserito quasi ogni scenario stravagante possibile: vittime multiple, bizzarri triangoli amorosi, genitori drogati e persino una puntina di incesto. Ma ogni volta che il noir spagnolo ha buttato dentro queste trame selvagge, la scrittura era abbastanza buona da renderlo curioso, con personaggi che erano complessi e multidimensionali.
La serie si era inserita bene nel palinsesto di Netflix proprio perché rinfrescante, visto i drammi adolescenziali già presenti, come Riverdale che spesso sfuggivano di mano. Ma con la sua nuova quinta stagione, Élite arriva a qual al punto in cui non può più tirare fuori un nuovo coniglio dal cilindro.
Altre cattive notizie, molti membri del cast principale se ne sono andati prima di questa stagione – incluso Miguel Bernardeau (Guzmán), Mina El Hammani (Nadia), e Áron Piper (Ander) – così lo show è ora privo dei favoriti dei fan. Anche se la serie continua ad introdurre nuovi personaggi nella quinta stagione, le manca una precisa direzione senza quei volti familiari, tentando di riempire quel vuoto forzando nuove storie d’amore dolorose, drammi inutili e nuovi misteri.
L’ultima volta che abbiamo visto gli studenti di Las Encinas, Guzmán, Samuel e Rebeka si sono uniti per nascondere il corpo di Armando dopo che Guzmán lo aveva accidentalmente ucciso. In un momento di rapidità di pensiero, gli amici hanno legato un’ancora ad Armando e lui è affondato sul fondo del lago. Quando il suo cadavere riemerge nel mezzo di una festa diurna al Lake Club, si crea il caos per tutti.
Il primo episodio di questa stagione riprende proprio da quella festa in cui Armando è stato ucciso, raffigurando un evento drammatico che coinvolge Phillipe, il principe che ha lasciato la Francia per la Spagna dopo essere stato accusato di aggressione sessuale (e successivamente ha tentato di aggredire anche Cayetana). La scorsa stagione, Phillipe ha cercato di far sembrare l’aggressione a Cayetana come un malinteso.
Ma questo episodio sminuisce questa affermazione, iniziando con un video della ragazza che lo ha denunciato in Francia, Elodie che parla di Philippe e conferma che non rimarrà in silenzio.
Ma la rivelazione è interrotta da un flashback che mostra un Samuel ammanettato che viene interrogato da un detective sulla sua confessione. Prima che Samuel possa rispondere, vediamo un altro corpo insanguinato che indossa l’uniforme di Las Encinas galleggiare in una piscina. Quel momento, destinato ad essere scioccante, viene dimenticato fino al quarto episodio, quando apprendiamo che si tratta del corpo di uno dei personaggi principali.
Mentre il nuovo mistero e la scoperta del corpo di Armando dovrebbero essere il fulcro della stagione, invece si perde tempo ad introdurre linee di trama per nuovi personaggi. C’è Isadora, un’imperatrice con un problema di abuso di sostanze che vive nell’attico del Four Seasons di Madrid. Il suo scopo sembra essere quello di rendere la vita di Cayetana miserabile, cercando di conquistare Philipe nonostante sia accusata di due aggressioni.
Lei tenta di ripulire il nome di Philippe negando che lui abbia fatto qualcosa di male e lo coinvolge nel diventare la metà di una miserabile coppia di potere.
Isadora dovrebbe essere la nuova “It girl”, ma manca di complessità. Non è mai veramente spiegato perché un’adolescente con più di un milione di follower su Instagram e che può mettere le mani su qualsiasi ragazzo ricco e potente, vorrebbe perdere il suo tempo con un principe controverso.
Nel momento in cui la serie cerca di umanizzarla – si sente abbandonata dai suoi genitori e trova conforto nella droga e nella vita notturna – alla fine ne viene fuori come un personaggio poco sviluppato. Isadora non è neanche lontanamente affascinante come l’ex regina cattiva Lucrecia e non ha molta personalità oltre ad essere eccessivamente ossessionata da Phillipe.
Gli sceneggiatori di Élite sembrano incapaci di trasformarla in un personaggio che possa piacere ai fan, la cosa terribile è che cercano di suscitare empatia verso di lei sottoponendola a uno stupro di gruppo durante un viaggio improvvisato e pieno di droga a Ibiza.
Questo episodio diventa insopportabile da guardare. Phillipe non si assume la piena responsabilità delle sue azioni verso Cayetana ed Elodie, ma diventa l’eroe quando trova un video dei ragazzi che violentano Isadora e la spinge a denunciare l’aggressione.
Élite, evidentemente, non sente il bisogno di fare una dichiarazione forte sulla violenza sessuale, visto che tanto ci sono un sacco di azioni orribili compiute regolarmente dai personaggi e rimangono senza giustificazioni. Nonostante questo l’arco manca di direzione, e il tentativo di rendere Phillipe simpatico cade dritto di faccia.
Un altro nuovo personaggio controverso introdotto in questa stagione è Iván, il figlio di un calciatore professionista. Come Rebeka, è il figlio responsabile in una famiglia con un genitore disfunzionale. Ma il vero scopo di Iván è quello di creare nuovi drammi per Patrick. La scorsa stagione, Patrick ha iniziato una storia d’amore occasionale con Omar e Ander. Adesso che Ander è fuori dallo show e Omar è concentrato sul lavoro, Patrick aveva bisogno di un nuovo interesse amoroso – da qui Iván, che dice di essere etero ma flirta pesantemente con lui fin dal primo momento.
Proprio quando sembra che Iván abbia il potenziale per venire a patti con la sua sessualità e dare a Patrick una relazione stabile, il giovane – apparentemente dal nulla – inizia anche a corteggiare pesantemente Ari.
Ari e Iván non hanno quasi nessuna chimica e le scene in cui lei tradisce Samuel con lui sembrano forzate. Invece Iván e Patrick hanno un arco molto più intenso e quell’inseguimento romantico ha senso. Quando Patrick si stufa che Iván vada dietro a sua la sorella invece che a lui, inizia discutibilmente una relazione romantica segreta con il padre di Iván. È una delle più strane storie d’amore presenti in Élite, ed è noiosa per tutti gli otto episodi.
Lo show introduce anche Bilal, un adolescente senza casa che lavora con Omar al Lake Club. Dopo aver constatato che non è al sicuro senza un posto dove stare, Omar lo invita a dormire nella sua casa condivisa con Samuel. Ma quando Samuel si accorge che Bilal sta rubando oggetti di valore sia a casa che al lavoro, questo provoca una spaccatura nella sua stretta amicizia con Omar.
Sfortunatamente, Bilal, che è l’unico personaggio nero tra gli adolescenti, è mostrato come uno stereotipo inquietante degli immigrati dai paesi africani e non riesce ad avere uno scopo sullo schermo oltre ad essere usato per creare drammi tra Omar e Samuel.
Uno dei problemi principali di questa stagione di Élite è che piuttosto di farsi la sua strada, come ha fatto nelle ultime quattro stagioni, sembra che la serie stia cercando di competere con Euphoria. Le scene di sesso sono molto più scenografiche (vedi il rapporto di quattro minuti tra Patrick e Iván). Anche l’estetica dei personaggi imita quella di Euphoria, al punto che si potrebbe pensare che stiano davvero cercando di vestirsi come quei personaggi.
Allo stesso modo, la trama della dipendenza di Isadora con la droga rispecchia il modo in cui la Rue di Zendaya affronta le delusioni romantiche. È come se Élite non sapesse se vuole concentrarsi sull’essere una serie di omicidi o un complesso teen drama.
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Con più attenzione a creare drammi piuttosto che focalizzare la stagione su come verrà gestito l’omicidio di Armando – e quali eventi portano al corpo – Élite perde il suo fascino. Ci sono così tante storyline in questa stagione che sembrano senza direzione. Gli sceneggiatori hanno apparentemente dimenticato che mentre alcuni drammi romantici creano momenti emozionanti, il più grande fascino di Élite è sempre stato il mistero centrale.
Quando lo show rivela chi c’è dietro l’omicidio (forse accidentale) del personaggio principale trovato in piscina – un evento collegato al ritrovamento del corpo di Armando – la rivelazione non sembra sorprendente o straziante. Invece, siamo lasciati a chiederci: perché il personaggio ne ha passate così tante nel corso di cinque stagioni solo per incontrare la sua fine in quel modo?
Élite una volta era divertente ma anche ricco di tensione, intervallava con il giusto peso i momenti teen a quelli più crime, però è senza dubbio sotto gli occhi di tutti che l’assenza dei personaggi più amati delle prime stagioni si fa sentire.
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Anche se Netflix non sembra volersi sbarazzare dello show tanto presto (è stato rinnovato per una sesta stagione), potrebbe essere il momento di chiudere il cerchio mantenendo ancora un briciolo di dignità.
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