Nanni Moretti ha dovuto combattere la terribile battaglia contro un terribile male, lo stesso ha rivelato la comparsa di un secondo tumore.
Uno dei più grandi registi e attori italiani, conosciuti in tutto il mondo è Nanni Moretti, la sua filmografia non mette sempre d’accordo tutti, le sue posizioni sono ferme e ben chiare, questo lo ha portato proprio a diventare un punto di riferimento per la cinematografia, ma anche a essere preso di mira per le sue posizioni che, spesso, sono apparse scomode.
Il suo modo di comunicare senza filtri, necessario a far passare concetti fondamentali mostrando lati difficili della società, gli ha permesso di produrre film di denuncia verso le ipocrisie dell’uomo e del mondo che vive, con un occhio sempre rivolto alla società moderna, che con classe e destrezza, condanna da diversi punti di vista.
Nanni inizia la sua carriera quando è ancora giovanissimo, sperimentando nuovi concetti cinematografici, inizialmente infatti non ha un buon riscontro, proprio perché non viene compreso dal pubblico, come è successo con di “Io sono un autarchico”, “Ecce Bombo”, seguono poi anni di formazione, crescita professionale che lo portano a una più alta maturità artistica, in quegli anni escono film come “Sogni d’oro”, “Palombella rossa” e il suo film più acclamato, “Bianca”.
Conseguenza naturale iniziano ad arrivare i riconoscimenti, vince una Palma d’oro a Cannes, nel 2001 e in seguito il David di Donatello con il film struggente “La stanza del figlio”.
Nanni Moretti è un regista noto anche per le sue idee politiche che non mancano nei suoi lungometraggi, la sua attenzione alla politica è forte, proprio negli anni 2000 usa lo strumento cinema per far sentire la sua voce irriverente nei confronti di alcuni partiti, uno dei suoi film più famosi è proprio “Il caimano”, uscita nel 2006 e ispirato alla figura di Silvia Berlusconi, questa pellicola sarà fonte di grande discussione soprattutto perché presentato nel pieno della campagna elettorale per le elezioni politiche dello stesso anno.
Nel tempo la sua produzione artistica è andata sempre più spegnendosi, tra gli ultimi grandi capolavori troviamo “Habemus papam” del 2001 e nel 2021 è uscito con il film “Tre piani” ispirato al romanzo di Eshkol Nevo, un lavoro che ha ricevuto pareri contrastanti tra pubblico e critica.
Quella di Nanni Moretti è stata una vita immersa e dedicata al cinema, estremamente riservato sappiamo che ha dovuto, però, affrontare un periodo davvero difficile, ha dovuto far fronte a importanti problemi di salute.
Il grande attore e regista ama raccontare le vite degli altri e lo fa con una maestria rara da incontrare, spesso quello che non tutti sanno è che nei suoi film c’è parte della sua di vita, attraverso gli stessi esorcizza gioie, ma soprattutto dolori e sofferenze.
Chiunque abbia visto un film di Nanni Moretti non avrà potuto non notare quanto siano esplorati i problemi esistenziali, le relazioni dannose, la famiglia e le incredibili sfumature di essa, tra i punti cardine del suo racconto non mancano i problemi di salute, di cui ha sofferto proprio in prima persona.
Questo è successo con “Caro diario”, durante l’episodio dedicato ai medici ha raccontato, con una certa ironia, le difficoltà incontrate durante la sofferenza, quando ormai era dato per scontato che il problema del suo malessere fosse ipocondria, mentre in realtà era stato colpito dal linfoma di Hodgkin.
Un momento davvero difficile, soprattutto perché il tumore non si è fermato sconfiggendo questa pesantissima battaglia, proprio Nanni ha rivelato che a seguito si è ritrovato a dover combattere contro una recidiva del tumore.
Anche in questa occasione il grande regista ha esorcizzato il grave problema e la sofferenza riversando tutto nella sua arte, proiettando un cortometraggio dal titolo “Autobiografia dell’uomo mascherato”, dove l’uomo con una grande maschera bianca per sottoporsi alle sedute di radioterapia è proprio lui.
Nanni Moretti ha trovato nel suo lavoro la forza per combattere il terribile male che lo ha colpito.
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