Assassinio sul Nilo, l’ultimo dei film tratti dai romanzi di Agata Christie. Recensione del film su Disney+
Dopo Assassinio sull’Orient Express, Kenneth Branagh torna a vestire i panni di Poirot in Assassinio sul Nilo, l’ultimo dei film tratti dai romanzi di Agata Christie. Tra i più celebri romanzi della scrittrice inglese, l’avventura dell’investigatore sul Nilo è tra le più apprezzate e non poteva non essere trasposta in una nuova versione.
Nel film seguiamo Poirot in Egitto, dove incontra il suo amico Bouc e sua madre. I due sono lì per partecipare alla luna di miele di Linnet e Simon, neosposi follemente innamorati; Bouc presenta Poirot ai due e l’investigatore si ritrova tra gli invitati alla crociera sul Karnak, un lussuoso piroscafo dove il gruppo di amici e parenti degli sposi trascorrerà i giorni successivi.
Linnet e Simon pregano Poirot di aggiungersi a loro perché temono per la loro incolumità: Jackie, l’ex fidanzata di Simon, li ha seguiti fin lì e sembra intenzionata a rovinare i loro festeggiamenti. Linnet, in particolare, sente di essere in pericolo e ritiene che tra gli invitati ci sia qualcuno che vuole ucciderla. Ogni convitato, sostiene, ha un motivo per volerla morta, e ha bisogno di protezione e di scoprire chi è contro di lei.
Durante la crociera cominciano i primi avvenimenti sospetti e tentativi di assassinio che culminano con la morte di Linnet: la donna viene trovata morta nel suo letto, uccisa da un colpo di pistola alla testa. Inizia così l’indagine di Poirot, dove tutti sono colpevoli e nessuno è innocente, ma soltanto uno di loro ha ucciso Linnet.
Assassinio sul Nilo parte un po’ zoppicante con digressioni superflue e di lunghezza eccessiva sul passato di Poirot e sugli eventi antecedenti al matrimonio della coppia. A differenza del libro, la pellicola si apre con una lunga sequenza dove Poirot è in trincea, durante la Prima guerra mondiale. L’episodio spiega come l’investigatore si è sfregiato alla guancia e ci presenta il suo grande amore Christine, morta in un incidente ferroviario mentre si recava a trovarlo in ospedale.
Il racconto serve a giustificare l’ossessione per l’ordine e la pulizia di Poirot e la sua refrattarietà ai sentimenti. L’investigatore, nel corso del film, si dimostra interessato a Salome Otterbourne, cantante blues invitata alla luna di miele. Il personaggio è diverso nel libro: nel romanzo Assassinio sul Nilo Salome è una scrittrice interessata al mondo della divinazione e non c’è un interesse amoroso tra i due. Bouc, invece, non è affatto presente nella storia originale.
L’introduzione dei personaggi e gli eventi precedenti alla crociera hanno una durata troppo abbondante e non aggiungono granché alla trama. Si ha sempre l’impressione che il film possa entrare nel vivo da un momento all’altro, ma le aspettative vengono deluse da dei nulla di fatto.
Assassinio sul Nilo ingrana dalla seconda metà, quando si verifica l’omicidio di Linnet e si entra nel clou delle indagini. La pellicola riesce a ricreare l’atmosfera corale tipica dei romanzi della Christie e coinvolge lo spettatore nell’inchiesta di Poirot. Branagh è ormai il nuovo volto dell’investigatore e, ancora una volta, lo porta in vita in maniera magistrale.
Ottime anche le interpretazioni di Gal Gadot (Linnet) e Armie Hammer (Simon), così come quelle di tutti gli altri membri del cast. Il film, nonostante un inizio poco convincente, riesce comunque a guadagnarsi l’attenzione del pubblico e il rispetto dei fan per aver portato in scena una delle avventure più famose di Poirot.
L’identità dell’assassino potrebbe apparire scontata a molti, ma è la stessa del libro e anche le dinamiche sono rimaste intatte. In fondo il vero fascino dei misteri della Christie non sta tanto nell’omicida, quanto nel percorso d’indagine che porta a svelare gli intrighi e i segreti di ogni personaggio, rivoltando ogni certezza e distruggendo le apparenze.
Disponibile da poco su Disney+, Assassinio sul Nilo è il film perfetto per una serata tra amici all’insegna del giallo e del mistero.