Il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale presenta Le sedie DI Eugène Ionesco, con la regia di Valerio Binasco. Lo spettacolo ha debuttato il 29 marzo 2022 al Teatro Bellini di Napoli nella traduzione di Gian Renzo Morteo. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale è interpretato da Michele Di Mauro, Federica Fracassi.
Lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale alle Fonderie Limone di Moncalieri (TO) il 27 aprile 2021.
La sinossi è nota ai conoscitori del teatro: Un faro abbandonato, un’isola circondata dal mare: un vecchio e una vecchia attendono in una grande sala gli ospiti per una conferenza, una cerimonia sontuosa per accogliere un oratore e il suo messaggio fondamentale. Due vecchi, marito e moglie, che goffamente rivelano la loro piccola realtà: illusioni, delirio, fallimento, ma soprattutto un grande silenzio, una mancanza di interlocutori così come di comunicazione. Ma comunicare cosa?
È un grande vuoto quello che risuona intorno ai due anziani, circondati da una ressa di figure inesistenti, sedie che si accatastano, rumori di sottofondo, senza che nulla avvenga realmente, perché in questa farsa tragica, dove si ride con angoscia, il nodo centrale è esorcizzare la paura, la disperazione.
Si entra in sala a scena aperta e nell’accomodarci in poltrona possiamo già entrare nel mondo di Ionesco osservando l’ambiente, simbolico, eloquente che dice molto anche da solo, prima ancora di essere abitato dai personaggi. Siamo in una stanza obliqua, fatta di macerie, potrebbe essere un appartamento abbandonato, oppure distrutto ma da cosa?
Bombardamenti, usura, incuria? Tutto è fatiscente, il pavimento è fatto di calcinacci e tutto è grigio, sulla destra loro, le sedie, una sopra l’altra come a formare una montagna, pronta a crollare da un momento all’altro.
Il senso di precarietà e di sospensione è tale potremmo aspettarci da un momento all’altro il crollo della stanza. Nicolas Bovey ha realizzato la scena e da quanto vediamo sembra chiaro il senso di morte, di fine di tutto, di vuoto e solitudine che si esprime nello spazio e che prende “vita” attraverso le parole dei due personaggi, un uomo e una donna essi stessi macerie, scarti di un’umanità sbiadita che parla del nulla e non sa dirsi più nulla. Indubbiamente tutto questo è uno specchio di ciò che siamo diventati e del vuoto esistenziale che abitiamo.
Tutta la vicenda ruota, infatti, intorno a discussioni vuote e giri di parole di cui si perde facilmente il filo. Questo è evidentemente il messaggio di Ionesco che a sua volta Valerio Binasco ha voluto trasporre nel nostro contemporaneo. Il tempo in questa messa in scena non esiste perché potremmo essere ovunque e, forse, se ci affacciamo in una qualsiasi abitazione nella nostra città potremmo scorgere sfumature simili, discussioni vuote e ridondanti, macerie, polvere e fine.
Non so se alla base dell’idea di regia vi fosse un riferimento agli ultimi due anni trascorsi, tra pandemia e guerra, ma senz’altro guardare Le sedie oggi ha un sapore più amaro. Il tono stanco e trascinato della voce dei personaggi è stata una delle cose che mi ha angosciato di più, insieme alla sensazione che da un momento all’altro quella montagna di sedie potesse crollare.
Michele Di Mauro e Federica Fracassi hanno un’intesa molto forte, sembrano davvero marito e moglie, poche volte mi è capitato di dimenticare l’attore in scena e vivere a pieno il personaggio e questa è stata una di quelle.
I loro Semiramide e Maresciallo d’alloggio sono brutti, sporchi e cattivi e da loro ti potresti aspettare di tutto, anche che possano cacciare un coltello da un momento all’altro e pugnalare il comprimario.
Valerio Binasco ha affrontato Ionesco per la seconda volta – dopo La lezione diretta per lo Stabile di Genova e lo fa con un testo ancora attuale che demolisce tutte le convenzioni sul quotidiano. E’ chiaro fin dal principio che questi personaggi e le situazioni della messa in scena sono a noi molto vicine, reali e riconoscibili: sono le feroci vicine di casa che si esprimono esclusivamente con proverbi o frasi fatte, i colleghi dalla parlantina irrefrenabile, gli amici vittimisti.
Il regista ha voluto accendere una luce su qualcosa che forse non si nota al primo sguardo, presi dall’assurdità del testo in questione, la tenerezza dei due personaggi, la loro umanità tutta vera e la voglia di giocare come bambini. Una luce si accende nel corso della messa in scena: è tutto un gioco, i due protagonisti non hanno nulla se non la fantasia, non gli è rimasto altro che questo: loro stessi e quello che le loro folli menti possono partorire.
Una sedia per ogni personaggio che invitano a partecipare alla loro festa, un mucchio di sedie per la fantasia di due sposi che riescono a tollerare un’esistenza altrimenti tragica e insopportabile con il gioco del “facciamo finta che…”. E non è forse questo il teatro?
LE SEDIE
di Eugène Ionesco
traduzione Gian Renzo Morteo
con Michele Di Mauro, Federica Fracassi
regia Valerio Binasco
scene e luci Nicolas Bovey
costumi Alessio Rosati
musiche Paolo Spaccamonti
assistente regia Giordana Faggiano
assistente scene Nathalie Deana
Dal 29 marzo al 3 aprile
Orari spettacoli: feriali h. 20:30, mercoledì h. 17:30, domenica h. 18:00
Prezzi: a partire da 15€ – Under29 15€ migliore posto disponibile
Durata: 1h e 20 minuti
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