The Batman, uscito nelle sale italiane giovedì 3 Marzo 2022, ha rappresentato il centro della discussione di molti cinefili nelle ultime due settimane: chi lo ha definito un capolavoro, chi un buon film di intrattenimento, chi un flop di cui non si aveva bisogno; la nostra analisi invece si può riassumere in brevi parole: Robert Pattinson notevole, ma non la sceneggiatura.
Il film, diretto da Matt Reeves riprende la solita ambientazione dei precedenti film di Batman: una Gotham oscura, in balia di criminali e corruzione, un’ambientazione dark con forti chiaroscuri a spaccare l’inquadratura e un vendicatore mascherato, l’unico in grado di fare qualcosa contro dei criminali tanto potenti. Unica differenza, non di poco conto, sta però nella figura di Batman stesso, da eroe con due personalità ben definite: Batman e Bruce Wayne, la prima oscura e taciturna, la seconda solare e coinvolgente; si passa questa volta a un Batman con una sola personalità: quella del vendicatore.
Robert Pattinson, dunque, unisce la maschera al suo possessore portando sulla scena un eroe travagliato dal suo passato, in continua lotta contro la propria sofferenza interiore e in perpetua battaglia contro un mondo forse troppo corrotto anche per lui. Il Batman di Pattinson dialoga apertamente con la sua veste da giustiziere, si fonde con lei e taglia fuori tutto il resto.
Anche per quanto riguarda i rapporti umani, nonostante la forte empatia che lo lega a Catwoman, personaggio interpretato da Zoe Kravitz, il suo obiettivo principale resta la città, la sua Gotham, il suo personale inferno. Il personaggio, dunque, risulta rinvigorito da questa nuova semantizzazione, non banale e molto piacevole. La bravura di Robert Pattinson, uno dei migliori attori attualmente in circolazione, aiuta molto Batman a diventare un ottimo personaggio.
Dopo aver esaltato il punto forte del film è arrivato il momento di parlare della maggior criticità: la sceneggiatura. Nonostante il nemico principale, un folle Enigmista interpretato da Paul Dano, sia un personaggio degno di nota, è mal calato all’interno della struttura narrativa. I suoi enigmi, il primo dei quali apprezzabile solo in lingua originale, sono spesso forzati e poco contestualizzati.
Da ciò che emerge dal film l’Enigmista è un personaggio privo di quello spessore caratteriale e di quella personalità che lo renderebbe un degno rivale di Batman. Da parte sua, il Pinguino, interpretato da Colin Farrell, resta sullo sfondo, quasi a voler indicare un probabile sequel o una, ancora più probabile, serie tv incentrata su di lui.
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I dialoghi sono spesso sterili, l’oscurità di Batman si infrange spesso contro una sceneggiatura fatta di parole spesso vuote di significato che tolgono quel trasporto emotivo fondamentale per identificarci con la missione dell’eroe. Tuttavia, resta un buon film, sicuramente interessante e da vedere per trascorrere una bella serata. Non un capolavoro del cinema, ma la notevole interpretazione di Robert Pattinson merita il prezzo del biglietto.
Adesso, Robert Pattinson è il miglior Batman di sempre? Non credo sia possibile rispondere, Christian Bale e Michael Keaton sono stati grandi Batman in grandi film. Sicuramente i tre attori rappresentano tre anime diverse di un personaggio che è giusto sia in continua evoluzione e risemantizzazione. È questa la formula vincente.
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