“Qualcuno con cui correre” è il romanzo sull’amicizia, sulla determinazione, sulla capacità di amare e di resistere senza limiti. Il titolo ha un significato grande e prezioso: non ci si salva da soli, ma con qualcuno accanto.
La capacità di amare e di resistere non ha quantità e limiti: David Grossman l’ha saputo dimostrare con la storia di Tamar e Assaf, due giovani che si trovano coinvolti in situazioni più grandi e complesse di loro stessi. Ed è proprio qui che sta il valore della loro esperienza: aldilà di tutto, non smettono di seguire i loro obiettivi, non arretrano e insistono. Con quella tenacia che nasce da una capacità, da un sentimento e da una resistenza che non hanno argini o contenimenti.
“Qualcuno con cui correre” è il romanzo, edito da Mondadori, dalla scrittura semplice e diretta, con al centro due ragazzi diversi eppure simili nel coraggio e nella motivazione. Le azioni raccontate diventano espressione del modo d’essere di ciascun personaggio.
Tamar cerca il fratello Shy, accetta di lasciare la sua vita e le sue passioni per scendere e mimetizzarsi nella realtà della strada. Un mondo nascosto, fatto di sfruttamento e sopraffazione, di dolore e resa. Assaf si ritrova inconsapevolmente coinvolto nella ricerca di Tamar: ne segue le orme, rifa’ e ricalpesta i suoi passi per costruire il mosaico intricato del suo presente. Impara a conoscerla raccogliendo pian piano quello che la ragazza si è lasciata alle spalle.
È il cane di Tamar, Dinka, a costituire il motivo scatenante della ricerca, che si trasformerà in una vera corsa. Una corsa per la sopravvivenza, per la verità, per un riscatto che trova la sua motivazione principale nell’amore e nel sacrificio.
Il titolo del romanzo, secondo me, simboleggia anche questo: non ci si salva da soli, ma con qualcuno accanto. Qualcuno che è disposto a non mollare, a correre quando il mondo circostante si fa sconosciuto e pericoloso. Qualcuno che ha lo stesso desiderio e la stessa voglia di vivere.
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Tra le pagine si rivivono diversi incontri: persone dal passato di Tamar, che divengono parte della vita presente di Assaf, alle prese con le proprie difficoltà e i propri momenti di debolezza. Più volte il ragazzo si sente impacciato, privo di quella spinta decisiva che lo fa reagire: in realtà è uno sviluppo progressivo del protagonista, un cammino di crescita alla ricerca della ragazza e di se stesso.
Anche Tamar ha le sue qualità, che le danno quello spessore e quella determinazione particolari, decisivi, capaci di smuovere le vite del fratello e, inconsapevolmente, di Assaf. “Qualcuno con cui correre” è anche un romanzo di formazione perché le difficoltà e gli ostacoli vissuti diventano le tappe del personale percorso di crescita di ognuno.
Una ricerca che rivela tanto altro… aldilà della trama, è toccante e importante il significato che l’autore ha dato ai gesti e alle scelte dei protagonisti, il senso di questa corsa e l’importanza di avere qualcuno disposto a provare, a resistere. Quell’essere accanto che cambia e fa la differenza, spesso sinonimo di salvezza.
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