“Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano” è la mostra aperta presso Palazzo Reale, di Milano, dedicata all’immagine femminile nel Cinquecento nella pittura del grande maestro Tiziano e dei suoi celebri contemporanei quali Giorgione, Lotto, Palma il Vecchio, Veronese e Tintoretto.
La mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano“, aperta fino al 5 giugno 2022, ha alle sue quinte un’organizzazione importante e coordinata. È promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura, Palazzo Reale e Skira editore, in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna.
La Fondazione Bracco è Main Partner dell’esposizione, mentre il Corriere della Sera è il Media Partner. VeraLab è Social Media Partner. L’allestimento e la grafica sono progettati da Pierluigi Cerri Studio. La mostra è curata da Sylvia Ferino, già direttrice della Pinacoteca del Kunsthistorisches Museum, coadiuvata da un prestigantiioso comitato scientifico internazionale composto da noti studiosi del settore, quali Anna Bellavitis, Jane Bridgeman, Enrico Maria Dal Pozzolo, Wencke Deiters, Francesca Del Torre, Charles Hope, Amedeo Quondam. Il libro che accompagna la mostra è pubblicato da Skira in tre edizioni, italiana, tedesca e inglese.
Oltre un centinaio le opere esposte di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, cui si aggiungono sculture, oggetti di arte applicata come gioielli, una creazione omaggio di Roberto Capucci a Isabella d’Este (1994), libri e grafica.
L’esposizione – afferma Sylvia Ferino, la curatrice – aspira a riflettere sul ruolo dominante della donna nella pittura veneziana del XVI secolo, che non ha eguali nella storia
della Repubblica o di altre aree della cultura europea del periodo.
A partire dal volume di Rona Goffen “Titian’s Women“, pubblicato nel 1997, sono innumerevoli gli studi che si sono concentrati sull’universo femminile nel Rinascimento veneziano. Questa indagine non è tuttavia mai stata posta al centro di una mostra.
La struttura portante dell’esposizione “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano“ presenta l’immagine femminile attraverso tutto l’ampio spettro delle tematiche possibili e nel contempo mettendo a confronto gli approcci artistici individuali tra Tiziano e gli altri pittori del tempo. Partendo dal tema del ritratto realistico di donne appartenenti a diverse classi sociali, passando a quello fortemente idealizzato delle così dette “belle veneziane” si incontrano via via celebri eroine e sante, fino ad arrivare alle divinità del mito e alle allegorie.
Inclusi nella mostra anche i ritratti e gli scritti di famosi poeti che cantarono l’amore ed equipararono la ricerca del bello all’esaltazione della donna e della bellezza femminile, come anche ritratti delle donne scrittrici, nobildonne, cittadine e anche cortigiane.
Sono analizzati anche l’abbigliamento e le acconciature femminili sfoggiate nei ritratti, sia reali che ideali, esaminando la moda contemporanea con la sua predilezione per tessuti sontuosi, perle e costosi gioielli.
Le undici sezioni della mostra “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano“ sono le seguenti:
I. Premessa
II. Ritratti
III. Le “Belle veneziane”
IV. “Apri il cuore”
V. Coppie
VI. Eroine e sante
VII. Letterati, polemisti, scrittori d’arte
VIII. Donne erudite. Scrittrici, poetesse, cortigiane
IX. Venere e gli amori degli dei
X. Allegorie
XI. Oltre il mito
A Venezia nel Cinquecento l’immagine della donna assume un ruolo unico e un’importanza quale non si era mai vista prima nella storia della pittura. Da un lato vi è la presenza di Tiziano, con il suo interesse per la raffigurazione della donna nella sua tenera carnalità e sofisticata eleganza, e dall’altro il particolare status di cui le donne godevano nella società veneziana.
Le spose veneziane esercitavano infatti diritti non comuni, quali il continuare a disporre della propria dote e il poterla distribuire tra i figli, dopo la morte del marito. Le donne rivestivano anche un ruolo importante nella presentazione dell’immagine legata al cerimoniale pubblico della sontuosa e potente Repubblica.
Contemporaneamente, si assiste a un grande incremento della letteratura sulla donna, da parte di importanti letterati come Pietro Aretino, Pietro Bembo, Giovanni Della Casa, Sperone Speroni e Baldassarre Castiglione.
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Un altro fattore importante è la solida fiducia nel potere dell’amore, a cui vengono attribuiti i meriti di rafforzare il matrimonio e garantire figli di bell’aspetto, intelligenti e felici. Così, l’aspetto di una donna amata e desiderata inizia ad acquisire sempre maggiore importanza.
Una forte componente erotica nella pittura dell’epoca diventa soggetto per i poeti, in una sorta di accesa competizione tra pittura e poesia, vinta dalla pittura per l’immediatezza e il fascino delle immagini proposte.
Questa concentrata attenzione sulla donna probabilmente alzava la loro autostima e ispirava le più erudite a partecipare con loro scritti alle discussioni di genere nella famosa “querelle des femmes” che costituisce il più importante movimento “proto-femminista” prima della rivoluzione francese. Donne come Moderata Fonte, Lucrezia Marinelli.
A Venezia è nell’arte figurativa che il tema si impone, grazie alla figura magistrale di Tiziano, che pone la figura femminile al centro del suo mondo creativo.
Grazia, dolcezza, potere di seduzione, eleganza innata sono le componenti fondamentali delle immagini femminili della Scuola Veneta, che vede in Tiziano il protagonista indiscusso, grazie a lui lo scenario artistico dell’epoca muta completamente.
Per Tiziano la bellezza artistica corrisponde a quella femminile: meno interessato al canone della bellezza esteriore rispetto alla personalità di una donna e alla femminilità in quanto tale, riesce a non sminuirne mai la dignità, indipendentemente dal contesto, dalla narrazione o dalla rappresentazione.
Le “belle veneziane”, presenti anche in “Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano“, sono donne reali o presunte tali, ritratte a mezza figura e fortemente idealizzate. Grazie allo studio approfondito di testi fondamentali, queste donne non vengono più considerate come cortigiane ma come spose.
Con vesti spesso scollate, dove il mostrare il seno non è simbolo di spregiudicatezza sessuale, ma, al contrario, sta a significare l’apertura del cuore, un atteggiamento di sincerità e verità, atto consensuale della donna verso lo sposo per suggellare le nozze.
Queste opere sostituiscono i ritratti reali di donne delle classi patrizie o borghesi, avversati dal sistema oligarchico di governo che rifiutava il culto della personalità individuale. Quando Tiziano ritrae donne reali si tratta di figure non veneziane, come Isabella d’Este, marchesa di Mantova, o sua figlia Eleonora Gonzaga, duchessa di Urbino.
Le cortigiane erano spesso anche colte ed alcune di loro diventarono famose per i loro scritti. Tuttavia sino ad oggi esistono pochissimi ritratti identificabili con sicurezza con cortigiane individuali in dipinti a olio.
Ci sono poi le eroine come Lucrezia, Giuditta o Susanna che rappresentano l’onore, la castità, il coraggio e il sacrificio o Maria Maddalena nella sua fase spirituale di penitenza.
E infine le figure mitologiche come Venere che nasce dal mare, come Venezia e personifica la città. In tutte le donne dipinte, Tiziano celebra le loro molteplici e diversificate qualità. Agli occhi di chi le guarda appaiono tutte come fortissime personalità, come divinità.
Altri dipinti di grande forza espressiva di Paris Bordon, Giovanni Cariani, Bernardino Licinio, Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane, Alessandro Bonvicino detto il Moretto completano e arricchiscono questo affascinante itinerario nella pittura del soggetto femminile della Venezia cinquecentesca.
Tiziano e l’immagine della donna nel Cinquecento veneziano
Piazza Duomo 12, Milano
Biglietteria e call center Vivaticket
Audioguide Start
Visite guidate gruppi e scuole ADMaiora, Aster, Narciso d’Autore
Percorso didattico scuole Sezione Didattica Palazzo Reale – Area Servizi Scolastici ed Educativi-Comune di Milano
Date della mostra 23 febbraio > 5 giugno 2022
Orari Martedì, mercoledì, venerdì, sabato e domenica 10.00 – 19.30, Giovedì 10.00 – 22.30. Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura. Lunedì chiuso
Aperture straordinarie:
Lunedì 18 aprile / 10.00 – 19.30
Lunedì 25 aprile / 10.00 – 19.30
Biglietti (audioguida inclusa) Intero € 14,00
Biglietto Open € 16,00 Data aperta fino a due settimane prima della chiusura
(valido a partire dal giorno successivo alla data di acquisto)
Ridotto € 12,00 Visitatori dai 6 ai 26 anni, over 65, portatori di handicap, gruppi (minimo 15 massimo 25 persone) e convenzioni
Ridotto € 10,00 Possessori Abbonamento Musei Lombardia, Soci Orticola, visitatori in occasione di Art Week gioved’ 31 marzo dalle ore 18.30 alle 22.30
Ridotto speciale € 6,00 Scuole, giornalisti con tesserino ODG con bollino dell’anno in corso non accreditati dall’ufficio stampa e altre categorie convenzionate
Biglietto Famiglia 1 o 2 adulti € 10,00/ ragazzi dai 6 ai 14 anni € 6,00
Gratuito minori di 6 anni, guide turistiche abilitate con tesserino di riconoscimento, tesserati ICOM, giornalisti accreditati dall’Ufficio Stampa e altre categorie convenzionate, possessori Vip Card MiArt nella sola giornata di sabato 2 aprile
Diritti di prevendita € 2,00 per singoli e gruppi adulti € 1,00 scuole
Infoline e prevendite tel. 02 92 800 822
Prenotazioni gruppi, scuole, e visite guidate tel. 02 92 800 822
Prenotazione Percorso didattico scuole Sezione Didattica Palazzo Reale,
tel. 02 884.48046/7 – fax 02 884.48048; ed.scuolepalazzoreale@comune.milano.it
Informazioni online e social www.palazzorealemilano.it
www.tizianomilano.it
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#tizianomilano
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