Per Adriano Celentano, cantante tra i più amati della musica italiana e uno dei presentatori più irriverenti e originali della rai, sono ore difficili.
Il cantante, infatti, deve affrontare un lutto molto significativo nella sua vita, qualcosa da cui sarà difficile riprendersi.
Si tratta di una perdita che conta molto per tutto il mondo della musica, è venuto a mancare, proprio nelle ultime ore Mauro Coppo, musicista e autore dei testi di canzoni di successo negli anni Cinquanta e Sessanta. L’autore aveva 85 anni. Coppo ha collaborato con tanti esponenti della sfera musicale e diversi artisti, tra i quali figurava appunto Adriano Celentano per il quale firmò Che dritta!
Tra gli altri nomi della sua scuderia figura anche Fred Buscaglione per il quale ha firmato Il duro e la sua Labbra di fuoco, del 1959.
È accaduto in provincia di Alessandria dove viveva, Mauro Coppo aveva 85 anni e si era distinto nel mondo della musica come paroliere e autore di canzoni di successo soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta.
In seguito alla notizia del decesso l’Ansa riporta la dichiarazione del sindaco di Borgo San Martino, Fabio Zavattaro, che ha detto: “Anche da noi ha lasciato un segno indelebile. Partecipava a iniziative di contenuto sociale e con l’associazione “Aurora Boreale” aveva contribuito alla consegna delle borse per studenti di Superiori e Università”.
Mauro Coppo è stato l’autore dietro le canzoni di interpreti come Fred Buscaglione e Adriano Celentano. Tra le sue canzoni ricordiamo: Che dritta, Il duro, La gente ci guarda, Quattro lacrime, Labbra di fuoco e Una casa di torrone. Ma Coppo non era soltanto un autore di testi musicale, ma anche uno scrittore e, infatti, aveva collaborato con diversi periodici del casalese come Il bisettimanale, Il Monferrato e Vita casalese.
La sua carriera si è poi incrociata con Carlo Baviera con cui ha lavorato all’ospedale Santo Spirito nell’ufficio della Ragioneria. Questi ha riportato la seguente dichiarazione a La Stampa: “Era poi stato trasferito in Archivio e ci eravamo un po’ persi di vista, ma ricordo che era orgogliosissimo della sua attività giovanile in campo musicale.
L’ultima volta che lo vidi qualche anno fa era già allettato perché, anche da più giovane aveva avuto problemi a una gamba. Mi aveva accompagnato a casa sua a Borgo San Martino, Andino Bizzarro, morto l’altra settimana”.
Quando viene a mancare una celebrità di solito il vuoto che lascia è direttamente proporzionale alla sua fama. In questo caso l’eco dell’assenza lasciata da Coppo si fa sentire in particolar modo fra gli addetti ai lavori, fra i cantanti che hanno collaborato con lui.
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Come ogni autore di canzoni, anche per Coppo i suoi testi riecheggeranno nella memoria di tutti e continueranno a essere cantati dai fan degli interpreti che le eseguono. Dopotutto lasciare il segno vuol dire anche questo, contribuire con un verso che rappresenti la nostra firma nel mondo.
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