Grave lutto Pierfrancesco Favino sul set e il doloroso racconto
Una degli attori più amati in Italia è sicuramente Pierfrancesco Favino, la sua carriera è un crescendo di soddisfazioni e lavori di grande prestigio, può vantare successi sia in Italia che a livello internazionale, proprio per la sua bravura è stato selezionato tra i membri italiani dell’Academy Awards per il 2020.
Non una cosa che accade tutti i giorni, gli altri connazionali che hanno avuto questo privilegio sono stati, Francesca Archibugi, Maria Sole Tognazzi e Cristina Comencini.
Un momento, quello degli Oscar, che lo ha davvero emozionato, infatti, appena è stato informato di essere stato scelto per un ruolo di tale importanza ha mostrato tutto il suo orgoglio scrivendo sul suo profilo Instagram, “Orgoglioso di fare parte di questo gruppo di grandi professioniste e professionisti del cinema italiano”. Una carriera sfavillante che nasconde alcuni momenti davvero bui e dolorosi.
Quello di Favino è un percorso artistico importante, nato a Roma il 24 agosto del 1969, è cresciuto nella capitale da genitori originari di Candela, nel foggiano, la scelta di intraprendere questa carriera gli è stata chiara fin da subito, infatti si è diplomato presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico.
Da quel momento in poi ha iniziato a lavorare, inizialmente in diverse produzioni teatrali e nel 1991 è arrivato il debutto in televisione lavorando in diverse fiction molto seguite, tra cui la miniserie di grande successo Gino Bartali – L’intramontabile. Da quel momento in poi la sua carriera ha letteralmente preso il volo, ha iniziato a lavorare per il cinema e ha preso parte a produzioni incredibili come il grande successo di Gabriele Muccino, ‘L’ultimo bacio’, consacrandolo definitivamente come uno dei più grandi attori dei nostri tempi.
Sono stati tanti anche i riconoscimenti che Pierfrancesco Favino ha ricevuto, tre David di Donatello, cinque Nastri d’argento e una Coppa Volpi.
In tutto questo lustro non sono mancati i momenti difficili, che lo hanno toccato proprio sul lavoro, una situazione terribile avvenuta sul set.
Il terribile racconto di Pierfrancesco Favino che lo ha devastato
Proprio mentre Pierfrancesco si trovava a girare il film El Alamein – La linea del fuoco, viene avvertito della morte del padre, lui stesso ha raccontato il drammatico momento in un’intervista a Vanity Fair, “È il 2002. Sono nel deserto, nei panni del sergente Rizzo, sul set del film El Alamein. Un assistente di produzione mi viene incontro e mi guarda in modo strano. ‘Chiama tua sorella’, mi dice e poi abbassa gli occhi. Rientro in roulotte e le telefono. ‘Papà non c’è più‘, sussurra lei. Riaggancio e ho un momento di totale scollamento dalla realtà”.
Poi l’attore romano continua, “Mi osservo allo specchio, nell’immagine riflessa c’è un tipo che mi somiglia, vestito in modo strano. Esco all’aria aperta. Mi chiedono se me la sento di continuare. Mi hanno già permesso di andarlo a trovare in precedenza e so che non potrò ripartire.
Decido di girare. Mentre aspetto il mio turno sulla sedia, il dolore mi attraversa a ondate. Mi ferisce e prima di tornare come una fitta, lascia spazio a un’assurda euforia. Mi sento una balla di fieno trasportata dal vento in un film western. Quando torno a casa, al posto di papà, c’era una pietra col suo nome”.
Un racconto devastante che Pierfrancesco racconta ancora scosso dal dolore per una sofferenza che a oggi non può dimenticare, oltre alla perdita, anche una situazione difficile da gestire, lontano da casa e nel mezzo di un set. Pierfrancesco racconta che, nonostante inizialmente suo padre non fosse particolarmente entusiasta con la carriera intrapresa dal figlio, vedendolo recitare è diventato in poco tempo uno dei suoi più grandi sostenitori.