Landscapers – Un crimine quasi perfetto, Olivia Colman e David Thewlis incredibili come coppia di killer in fuga. Recensione
Non sempre sono quelli più quieti a trovarsi in situazioni difficili, in genere, sono esattamente quelli che ti aspetti a fare proprio quello che sembra abbiano fatto, o almeno così si può stereotipare, ma spesso invece sono proprio quelli quieti che richiedono una maggiore attenzione, ed è qui che arriva Landscapers.
Così sono proprio Susan e Christopher Edwards una coppia sposata di mezz’età assolutamente tranquilla al centro di due omicidi efferati e condannati nel 2014 per aver ucciso i genitori di lei e averne seppellito i corpi in giardino riuscendo a non farne parola per i successivi 15 anni.
Olivia Colman ci regala forse la migliore performance della sua carriera nel ruolo di Susan, al suo fianco troviamoDavid Thewlis nel ruolo del marito Ed Sinclair, una combinazione di quelle che diventano quasi irripetibili nella vita, questi grandi attori insieme sono forse ancora più grandi.
Non sappiamo quanto di vero ci sia in Landscapers rispetto ai fatti che vedono al centro della notizia gli Edwards, ma il susseguirsi degli eventi e la necessità della coppia di appoggiarsi l’uno sull’altra in quella devozione quasi maniacale diventa straziante, inizialmente la coppia vive in Francia in quella che sembra una vita assolutamente normale, ma pian piano si capisce che si tornano lì dopo aver dovuto abbandonare l’Inghilterra.
Chris non riesce a trovare lavoro perché il suo francese non è abbastanza buono e disperato chiama la matrigna Tabitha dicendole che hanno fatto qualcosa di piuttosto sciocco e hanno bisogno di soldi, in un moto di redenziona l’uomo confessa di aver seppellito i suoceri in giardino e Tabitha chiama la polizia.
Così la coppia si vede costretta a tornare nella loro città natale nel Regno Unito, mentre si trovano sul treno del ritorno tutto sembra surreale, i due sono tranquilli quasi confusi della situazione e ignari di quello che li aspetta spinti dalla convinzione delle bugie che si sono raccontati e a cui ormai credono molto più che alla realtà
Non riusciamo mai a fissare il punto della realtà, gli stessi set a volte vengono deostruiti creano nuovi sfondi per la narrazione tra la coppia innamorata e la polizia che gli sta addosso, tutto questo non appare mai invadente, inizialmente quando Susan e Chris si trovano in Francia viviamo un’atmosfera cupa e commovente nonostante ben presto veniamo a scoprire del loro segreto mentre la polizia indaga e la verità viene sempre più a galla.
Inizialmente le trovate degli agenti sembrano un po’ rozze rispetto alla storia portata in scena dalla Colman e Thewlis, ma tutto ritorna sullo stesso piano quando l’ufficiale capo Emma inizia a capire cosa voglia dire quella frase continuamente ripetuta rispetto alla fragilità. la miniserie Landscapers ci fa capire quante facce può avere la realtà nell’insieme di molti eventi e quanto invece l’oggettività sia un argomento a parte e non opinabile.
Ma la ‘realtà’ di Susan, per quanto folle dall’esterno, è vera perché scava le sue radici nella profondità delle emozioni e dell’autoconservazione una parte fondamentale che Chris capisce pianamente, sarà lo spettatore poi a provare a scendere più in profondità oltre ai fatti oggettivi.
Landscapers è una storia piena e intelligente, che si suddivide su più stratificazioni per una sceneggiatura da premio con la rottura della quarta parete come mai visto prima e la trasposizione dal teatro alla televisione con una soluzione di continuità unica, la storia racconta un fatto di cronaca recente con un timbro ambiguo che ne determina la grande competenza. Imperdibile la serie in 4 episodi si trova su Sky e NOW.