The White Lotus, uno sguardo magnificamente mostruoso su come vive l’altra metà del mondo. Recensione
The White Lotus è una miniserie meravigliosa ma al contempo mostruosa dove i protagonisti sono tutti terrificanti e snob.
Tutto inizia con Shane molto innervosito in aeroporto e reagisce malissimo alla domanda di dove si trovi sua moglie con cui era in viaggio di nozze, nel frattempo vediamo un carico con scritto “Resti umani” che viene caricato sul loro volo. Da qui facciamo un salto nel tempo indietro di una settimana, quando sono arrivati all’esclusivo resort White Lotus spa alle Hawaii, insieme ad altri insopportabili ospiti.
Tra loro incontriamo un personaggio ambiguo, Tanya, interpretata in modo spaziale e brillante da Jennifer Coolidge, che finalmente ha il giusto spazio per esprimere il suo talento. Arriva anche la famiglia Mossbacher con la madre Nicole, CFO di un’azienda tecnologica, suo marito Mark che non sa essere mai all’altezza di nessuna situazione, l’impacciato figlio adolescente Quinn e la figlia odiosa Olivia una rappresentante qualificata dell’arroganza dei giovani, con le la sua migliore amica Paula dagli atteggiamenti contrastanti.
L’accoglienza dello staff è calorosa partendo proprio dal direttore Armond che dopo aver salutato gli ospiti ricorda ai dipendenti che devono annullarsi per mettersi al servizio e rispondere a ogni capriccio della fauna dell’hotel. Il creatore Mike White riesce a fare un’ottimo lavoro mostrando una storia equilibrata tra ricchi e poveri tra la lotta alla disuguaglianza, la corruzione e sofferenza che si innescano di conseguenza.
Man mano che la serie procede iniziano a svelarsi diversi strati di ingiustizie e iniquità mentre iniziamo a conoscere meglio tutti i protagonisti, riusciamo a vedere tutte le strutture di potere che gravano sul mondo e spesso sembrano invisibili agli occhi, come il rapporto improbabile tra Tanya e Belinda, non solo per essere ospite e dipendente, ma anche come donna bianca ricca e donna nera con molte meno possibilità.
Diventa quasi grottesco guardare Tanya mentre si congratula delle capacità guaritore di Belinda come se avesse la magia nera dalla sua, inoltre la promessa di aiutarla e talmente poco credibile sin dall’inizio che risulta dolorosa perché è in gioco una situazione di manipolazione.
In altri momenti, quasi tutte le questioni scottanti della contemporaneità sono tenute sotto la luce di White che le mostra senza veli ma attraverso personaggi molto strutturati, come la madre Nicole preoccupata per il figlio Quinn vista la terribile situazione storica che sta mettendo in difficoltà gli uomini bianchi etero, riesce a dire frasi così fuori luogo anche davanti a Paula un’adolescente nera che non può fare a meno di rimuginare.
Il dramma è che nessuno di loro vuole volontariamente essere cattivo, non si rendono nemmeno conto di essere dei mostri e così White dipinge una realtà estremamente inquietante. Gi ospiti, essendo ricchi, danno per scontato che tutti gli sia dovuto e concesso e quelli che per i comuni mortali sono piccole scocciature della vita, le trasformano in giganteschi problemi insormontabili
La grandezza di White è rendere tutto questo orrore un piacevole viaggio attraverso gli episodi lasciando comunque spazio per molta riflessione tenendo fede per tutto il tempo alla sua volontà di mostrare quello che si cela visibile sotto un primo strato. The White Lotus è una serie imperdibile a adesso aspettiamo solo la seconda stagione.