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“Di tutto il mondo, per sempre”, il primo romanzo di Elisa Fontana. Recensione

Di tutto il mondo, per sempre” racchiude una storia fatta di vite diverse, intrecciate e segnate da vissuti particolari. Ambientato negli anni Ottanta, questo primo romanzo di Elisa Fontana riesce a stupire e ad emozionare, una carezza su una ferita che aiuta a guarire.

Quando mi è stato proposto questo libro non ho avuto esitazioni o dubbi, mi sono piano piano lasciata trasportare da questa storia delicata, dal ritmo delle canzoni al suo interno. È stata una scoperta bellissima e una lettura piacevole, che sa raccontare le difficoltà e il dolore con tenerezza e profondità. “Di tutto il mondo, per sempre”, edito da bookabook (di seguito altre proposte della casa editrice), porta la firma di Elisa Fontana: una scrittrice al suo esordio, capace di creare una storia costituita però da diversi personaggi diversi tra loro. Si assiste continuamente ad uno spostamento di prospettiva, ad un cambio di contesto tali da permettere la conoscenza e l’immedesimazione di ognuno. Siamo negli anni Ottanta, ogni capitolo contiene una data e una traccia musicale, al centro l’organizzazione e la preparazione del musical Hair da parte di Frank, professore in grado di coinvolgere ogni personaggio presente nella storia, di dar loro una sorta di missione “su misura” perché consapevole che può essere portata a termine, perché per primo sa quanto lungo e difficoltoso sia il cambiamento. Da J, una ragazza con un vissuto difficile, protetta “dal vetro” che la tiene nascosta da quella sofferenza fisica e interiore che l’ha segnata, a Sandro e Serena, due giovani alle prese con un’esperienza e un amore reciproco nuovo, coinvolgente. Da Maria, scappata di casa, a Dama il poliziotto di paese. Su tutti emerge la grande e piccola Diana, una bambina che nonostante la violenza, il dolore tra le mura domestiche, esprime una meraviglia e un’innocenza uniche, un punto di vista puro su uno sfondo nero. Diana e J in particolare stringeranno un’amicizia sincera che aiuterà entrambe, J soprattutto, a riscoprire la vita.

Leggendo “Di tutto il mondo, per sempre”, infatti, si rivede l’esperienza umana con tratti e sfumature diverse, genuine per certi versi perché la scrittrice dimostra come dietro la fatica e la sofferenza ci sia sempre una possibilità in più, quel piccolo passo che costa ma che significa cambiamento. Occorre il momento opportuno, la persona giusta al proprio fianco. Le esperienze riportate parlano di una svolta dopo aver visto la vita andare in frantumi, dopo aver sperimentato il fallimento e la delusione, la solitudine e le vie senza uscita. Il valore aggiunto è aver trattato questi temi importanti e fortemente umani tramite l’innocenza di una bambina, il suo spirito innamorato della vita al di là di tutto. Quello che più volte le fa dire:” di tutto il mondo, per sempre”. La semplicità del romanzo si abbina ad una sensibilità delicata, che sa andare al cuore senza giri di parole o pensieri complessi. A volte i cambiamenti importanti vissuti dai personaggi vengono descritti quasi con ingenuità, senza effetti speciali perché la vita stessa, quella che viviamo ogni giorno, è fatta esattamente così. Ecco perché ci si può immedesimare, restando stupiti. La scrittura di ciò che siamo a volte lascia sorpresi, fa riflettere. Anche la musicalità presente nelle pagine ha un suo ruolo preciso, accompagna e motiva, dà un senso e un contorno a quanto raccontato. Scandisce i passi di questi personaggi fino alle loro svolte. Non essendo nata in quel periodo, con questo romanzo ho fatto delle scoperte inaspettate, è stato bello leggere e “ascoltare” allo stesso tempo. “Di tutto il mondo, per sempre” ha al centro la bellezza e la delicatezza, la varietà intrinseca delle persone che si lasciano riscoprire, la semplicità di Diana, che mi ha colpita molto nelle sue battute sincere, nei suoi modi così spontanei e carichi di significato. Un senso che sfugge ai grandi. Elisa Fontana ha saputo dare attenzione e calore ai suoi protagonisti, calandosi nei loro panni e trasmettendo il loro sentire nelle parole scritte. Le loro vicende possono essere eventi quotidiani, presenti nella vita di tutti, interpretati e trascritti in modo tale da essere compresi, convissuti. Sono la semplicità e la naturalezza ad arricchire la trama e i contenuti: la musica, l’amicizia, l’amore, il ricominciare daccapo sono i nastri incisi di questo romanzo che leniscono e dimostrano che le ferite, proprio perché tali, guariscono. Basta darsi una possibilità, saper vedere oltre il vetro opaco e soffocante del dolore. C’è il bene che nasce dall’amicizia, dalla vicinanza vera, tanta delicatezza, quella profonda leggerezza che solleva e dà sollievo…questo a mio parere è uno degli insegnamenti più importanti che Elisa Fontana, nel suo primo romanzo, ha raccontato e trasmesso.

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