David LaChapelle a Napoli lo scorso 7 dicembre per presentare alla stampa e al pubblico la sua esclusiva collezione di fotografie artistiche studiate apposta per la città e per il Maschio Angioino. L’idea è quella di proporre un allestimento che sia in costante dialogo con lo spazio ospitante, secondo il concetto di site specific.
Tra le opere proposte, alcune di queste sono inedite e tutte sono in dialogo tra loro oltre che con l’ambiente che le ospita, nello specifico la Cappella Palatina del castello.
La produzione è di Next Exhibition ed è organizzata in collaborazione con L’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Associazione Culturale Dreams, Alta Classe Lab, Fast Forward e Next Event.
La mostra è curata da ONO arte e Contemporanéa e si presenta come un’indagine intima del lavoro di David LaChapell, a Napoli per raccontarsi e raccontare uno spazio.
Il concept prevede una sorta di narrazione e riepilogo della carriera di LaChapelle con quaranta pezzi in totale che vanno a rappresentare il percorso dell’artista, dal 1980 fino a oggi con una selezione di opere inedite provenienti dall’archivio fotografico di LaChapelle.
Lo sguardo dell’artista vuole esplorare l’umanità nelle sue più svariate forme ed espressioni, in particolare all’interno del particolare periodo storico che vive.
Negli scatti di LaChapelle vi è una voluta esagerazione di colori, forme e sensualità con una coscienza piena dell’artificio creativo che va a confrontarsi e rappresentare le manifestazioni della civiltà occidentale, mischiando sacro e profano su i temi più disparati, dal Rinascimento classico ai giorni nostri.
Le opere in mostra inserite non a caso in una cappella, luogo che accoglie una sacralità comunicano le paure, le ossessioni e i desideri del nostro contemporaneo.
Nel guardare le opere si è portati a riflettere, ci si turba e allo stesso tempo ci si compiace dell’esplosione di corpi e colori nella bianca cornice della cappella.
Tra le opere proposte quelle della serie Deluge (2007), in cui LaChapelle re-immagina un diluvio biblico, ambientato in questo caso a Las Vegas, traducendo dunque e attualizzando l’opera di Michelangelo della Cappella Sistina. Tra le altre, la collezione Rape of Africa (2009) che vede Naomi Campbell nel ruolo di Venere in una scena che si ispira al Botticelli, ambientata però nelle miniere d’oro africane.
Tra le varie collezioni che raccontano il percorso artistico di LaChapelle, in esclusiva per la Cappella Palatina sono esposti alcuni negativi fotografici dipinti a mano e realizzati negli anni ’80 nel periodo in cui l’artista adolescente esplorava le idee della metafisica e della perdita, sullo sfondo dell’epidemia di AIDS. L’installazione di questi negativi si pone al termine del percorso in dialogo con la scultura della Madonna che troneggia al centro della della cappella.
La prevendita dei biglietti è aperta direttamente sul sito www.mostralachapelle.com. In loco è presente anche il botteghino per la vendita dei biglietti, ma è consigliato l’acquisto online al fine di evitare code ed essere sicuri dell’accesso.
Biglietto sospeso: Per aiutare le persone in difficoltà a fruire della cultura, della bellezza e dell’arte, Next Exhibition ha lanciato l’iniziativa del “biglietto sospeso”. Il pubblico potrà acquistare in mostra un ulteriore ingresso da mettere a disposizione per chi ne farà richiesta al botteghino.
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