Baudelaire e la venere nera – La musa Jeanne Duval su Nexo+ di Nexo digital. La recensione
Baudelaire e la venere nera – La musa Jeanne Duval su Nexo+ di Nexo digital.
La piattaforma Nexo+ offre un catalogo ricco di proposte per tutti i gusti dal cortometraggio, al film di fiction passando per il documentario. E proprio su quest’ultimo prodotto che si concentra questo articolo.
Baudelaire e la venere nera – La musa Jeanne Duval diretto da Régine Abadia è un documentario inedito che racconta alcuni dettagli della controversa vita di Charles Baudelaire, uno dei poeti più iconici della storia, autore del celebre Les Fleurs du mal.
Di Baudelaire si è detto di tutto e ciascuno di noi ha letto almeno una poesia dei Fiori del male, pubblicato nel 1857 e tra i cui versi si possono trovare diversi riferimenti alle amanti del “poeta maledetto”. Una di queste in particolare, Jeanne Duval appunto, è al centro della storia raccontata dalla suggestiva voce narrante del documentario.
Sinossi
Al Museo d’Orsay di Parigi è possibile ammirare un grande dipinto di Gustave Courbet “L’atelier del pittore”. Questo strano dipinto rappresenta, fra gli altri, il poeta Baudelaire che legge al margine destro del quadro. Ma chi si intravede dietro Baudelaire? Una silhouette leggermente sfocata, che riappare sulla parete come un fantasma. È Jeanne Duval, l’amante del poeta, che è stata coperta con una mano di vernice. Sembra che sia stato su richiesta di Baudelaire che Gustave Courbet ha cancellato Jeanne dal suo dipinto. Ma chi è Jeanne Duval e perché è stata cancellata?
L’indagine su Baudelaire e la venere nera
Un enigma dunque, quello che si nasconderebbe dietro l’effige, in seguito cancellata, nel quadro di Courbet. Si parte proprio dal dipinto in un viaggio nel tempo, nella Parigi della prima metà dell’Ottocento e si ripercorre la strada di Madame Duval dal suo arrivo in città fino all’incontro con il poeta e da qui la narrazione prosegue concentrandosi sulla storia d’amore fra i due, fatta di periodi di vicinanza e periodi di lontananza, fino al culmine della separazione quando appunto sembra che per una ripicca Baudelaire chiese a Courbet di cancellare l’immagine della sua amante dal quadro.
Nella storia dell’arte molti sono gli enigmi da risolvere e le curiosità che si celano dietro un quadro. Un dipinto o un ritratto non sono mai quello che sembrano e vi è una storia da raccontare dietro la tela.
Sarebbe quindi riduttivo definire questo un documentario d’arte, potremmo considerarlo una sorta di giallo in cui siamo chiamati insieme agli autori a risolvere il mistero.
Ma non è soltanto l’enigma da risolvere e l’approfondimento sulla storia di questi due amanti a spingerci nella visione del film fino alla fine. Anche la messa in scena è molto suggestiva tanto da convincere anche coloro che non preferiscono il genere documentario.
Baudelaire e la venere nera – La musa Jeanne Duval è un viaggio verso la verità e nella Parigi dell’Ottocento, polo culturale e meta di molti dai poeti, agli scrittori, fino agli intellettuali. Una città magica, suggestiva, luogo ideale per l’amore e contenitore di molte storie, come quella di Jeanne e Charles appunto.
La messa in scena del film è davvero suggestiva con immagini di repertorio, fotografie e disegni animati che contribuiscono a rendere il documentario un ottimo prodotto di intrattenimento.