Quando si dice “devo trovare me stesso”, non è sempre una scusa per fuggire. Lo sa bene Julia Roberts che, interpretando Elizabeth Gilbert, detta Liz, nel film “Mangia, Prega Ama”, ha messo in scena un profondo viaggio introspettivo, volto alla rinascita. È questa la trama del film del 2010, disponibile ora su Netflix.
Liz è una donna sull’orlo della mezza età, sposata, con un lavoro stabile; la vita sembra averle dato tutto, ma proprio tutto. Eppure, un senso di oppressione, confusione e spaesamento non la lasciano proprio vivere serena.
In un momento di lucidità decide di prendere in mano la propria esistenza e, come primo passo, decide di separarsi dal marito. Non contenta, però, intraprende una relazione con un uomo più giovane che sembra, in un primo momento, darle gli stimoli che cercava. Ovviamente, sempre per il principio che non si può stare bene con gli altri se non si sta prima bene con sé stessi, la relazione fa acqua da tutte le parti e la donna è costretta a prenderne atto.
Decide, pertanto, di prendere le distanze effettive dalla sua vita americana, per dedicarsi alla conoscenza di sé. Dodici mesi di tour intorno al mondo le sembrano l’unica alternativa. Liz trascorre i primi quattro mesi in Italia, tra Roma e Napoli, a sognare, assaporare l’arte, la cultura, i luoghi, il romanticismo e, soprattutto, il cibo italiano. Siamo nella sezione “mangia” del suo viaggio; la donna si scopre felice nell’assaporare la pizza e nel ridere a crepapelle con i suoi nuovo amici: dei sapori che, forse, non sapeva nemmeno esistessero e che molto si avvicinano alla Felicità.
Il secondo step è la preghiera. Liz si sposta in India, per purificare e ritrovare la sua anima. Certo, l’impatto con la realtà indiana è molto differente dalla caciara romana, ma i quattro mesi indiani trascorrono con semplicità quando, giorno dopo giorno, Liz entra in contatto con una spiritualità che non aveva mai conosciuto. Anche grazie ad un uomo conosciuto lì, che ha saputo condurla nella giusta direzione.
Infine, Liz è pronta per il terzo step: l’amore. Non si aspettava arrivasse, non lo cercava e, soprattutto, non era preparata quando, proprio nei suoi ultimi quattro mesi a Bali, incontra Felipe, un uomo brasiliano che le farà perdere la testa.
Elizabeth, la protagonista, è interpretata da una brillante e determinata Julia Roberts, al cui fianco troviamo, nella prima parentesi newyorkese, il marito, Billy Cudrup. Il successivo amante, James Franco, e l’amica Viola Davis (già citata spesso nei nostri articoli su Suicide Squad). In Italia compaiono attori nostrani come Luca Argentero e Giuseppe Gandini, che raccontano Roma con gli occhi giusti, di chi davvero ne conosce ogni vicolo. In india, incontriamo, Richard Jenkins, nel ruolo di Richard il Texano e A Bali, ultima tappa del viaggio di Liz, compare, finalmente, Javier Bardem.
Il film non è stato accolto sempre positivamente dalla critica e dagli spettatori, che lo hanno accusato di superficialità e poca coerenza, oltre che di una trama confusa e sconclusionata. Quel che, forse, non è saltato all’occhio dei più, è stata la notevole capacità del film di mettere in luce una tappa fondamentale nella vita di ogni persona: quella della ricerca della propria felicità.
Si è spesso presi dalla vita e dalla frenesia del successo che si perde di vista il benessere interiore. Non è il viaggio, la possibilità di permettersi di stare un anno in giro per il mondo, quanto il coraggio di prendere in mano la propria vita, attraverso le proprie possibilità. Questa è la vera rivoluzione, questo è quello che ha saputo fare con maestria il personaggio della Roberts, da sempre avvezza all’interpretazione di ruoli molto forti e di donne prepotentemente decise, volenterose di affermarsi in quanto donne. Il coraggio di una donna che abbandona tutto ciò che la rendeva infelice per viaggiare da sola, per scoprire i piaceri di cui, da sempre, si era privata; per una ricerca interiore che nemmeno aveva mai considerato ma che è necessaria per il giusto equilibrio emotivo personale.
“Mangia, prega, ama” ha messo in scena location mozzafiato. Partendo da una New York, che colpisce sempre e fa innamorare, passando per una Roma che mostra al mondo l’italianità nel senso più semplice e meraviglioso del termine. La pizza napoletana, all’interno della pizzeria storica Da Michele, è qualcosa di cui ogni italiano dovrebbe andare un po’ fiero.
Per non parlare dell’India e di Bali, luoghi incantati e incontaminati, di cui non ci si può non innamorare. Beh, se ve lo siete persi al cinema, è giunto il momento di recuperare: Netflix and chill con “Mangia, prega, ama”.
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